
Autore: Jane Shemilt
Pubblicato da Newton Compton - Gennaio 2016
Pagine: 320 - Genere: Thriller
Formato disponibile: Copertina Rigida
Collana: Gli insuperabili gold

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È una sera di novembre apparentemente come tutte le altre, tranquilla, segnata al massimo da qualche dramma adolescenziale. Nella famiglia di Jenny, invece, accade qualcosa di terribile, che costringe tutti a fare i conti con la realtà e con se stessi. È scioccante accorgersi di non sapere nulla delle persone che si pen-sava di conoscere meglio.

Naomi è una brava ragazza, va a scuola, frequenta gli amici e partecipa ad una rappresentazione scolastica che la impegna parecchio. Sarà soltanto per questo che da qualche settimana non sembra più quella di prima? È più distante, meno aperta al dialogo con i genitori, tende a rispondere in modo brusco e scostante. Ha cambiato abbigliamento, si veste in modo più provocante e meno sobrio, come dimostrano le scarpe nere con il tacco alto che sfoggia orgogliosamente da qualche giorno.
E poi, ha iniziato a dire bugie: già, perché quella sera di novembre ha detto alla madre Jenny che, dopo l’ennesima replica dello spettacolo, ci sarebbe stata una cena e che l’avrebbe accompagnata a casa la madre della sua amica Nikita; ma quando, preoccupata per il ritardo della figlia, Jenny si informa sulla serata, scopre che non c’è mai stata in programma nessuna cena. Naomi, scesa dal palco, ha raggiunto un uomo sul retro del teatro chiedendo a Nikita di augurarle buona fortuna. Ma alle quattro del mattino le bugie non sono importanti, ciò che conta è rispondere alla domanda: che fine ha fatto Naomi?
La scomparsa della figlia adolescente sconvolge tutta la famiglia, in particolare Jenny: è un medico e, nonostante i tre figli, ha continuato a lavorare, dividendosi tra pazienti e famiglia. Tutto sommato, era convinta di aver creato una condizione accettabile, anzi favorevole, per tutti i suoi cari. Le indagini su Naomi la portano invece ad aprire gli occhi non solo sul suo reale rapporto con la figlia, ma anche con i due gemelli Ed e Theo e con il marito Ted. Quando si rende conto che nessuno è così felice come credeva, nemmeno lei stessa, le sue certezze crollano.
Erano normali? Allora sembrava di sì. È proprio così che sono impressi nella mia memoria: giorni grigio – azzurri di routine e piccoli drammi. Normali, sebbene fossero gli ultimi giorni di vita familiare; normali, anche se venne fuori che quasi tutti stavano mentendo.
Una famiglia quasi perfetta è un romanzo che si legge tutto d’un fiato. È un thriller piuttosto avvincente dove le indagini riguardano non solo la scomparsa di un’adolescente, ma anche le relazioni all’interno di una famiglia ed il finale è inaspettato e sconvolgente.
Approfondimento
Una famiglia quasi perfetta è suddiviso in capitoli nei quali il racconto al momento dell’evento si alterna alla narrazione a distanza di un anno: il lettore viene così subito informato che la ragazza è scomparsa e che, dopo dodici mesi, non è stata ancora trovata. Con queste premesse, per una buona parte del romanzo l’elemento thriller, per quanto rilevante, passa quasi in secondo piano. L’aspetto prevalente è in realtà quello che è richiamato dal titolo, cioè la fragilità di una famiglia che si manteneva in equilibrio per miracolo e che ovviamente di fronte al dramma è crollata. Jenny realizza l’inconsistenza del suo rapporto con il marito, che era già in crisi da tempo ma loro non se n’erano accorti; inoltre si rende conto di non sapere niente dei suoi figli, perché nel forsennato vortice della quotidianità aveva iniziato a perderli di vista. Era convinta di avere in pugno la situazione, di potersi fidare del fatto che quando uno dei suoi cari le diceva che sarebbe andato in un posto, sarebbe effettivamente stato lì; che la ritrosia dei ragazzi a parlare con lei fosse semplicemente una transitoria tendenza adolescenziale. Non può che rimanere scottata dalla scoperta della verità.
Spesso sbagliamo a interpretare gli altri, credendo di conoscere già tutto di loro e non dandogli la possibilità di essere davvero se stessi. Poi rimaniamo sconvolti quando scopriamo che hanno pensieri e desideri molto diversi da quelli che gli abbiamo attribuito.
In Una famiglia quasi perfetta il tema dei rapporti familiari è chiaramente estremizzato, però il concetto di base è universalmente valido: è difficile fare i genitori ed è difficile fare i figli. E senza una vera comunicazione, una disponibilità al dialogo senza giudizio, non si va molto lontani.