
Autore: Peter Handke
Pubblicato da Guanda - Maggio 2016
Pagine: 104 - Genere: Narrativa Contemporanea
Formato disponibile: Brossura
Collana: Prosa contemporanea

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Uno scrittore, dopo aver dato libero sfogo alla creatività per tutta la mattina, decide di concedersi una passeggiata pomeridiana in città. I posti che visita e le persone che incontra fanno scaturire in lui sentimenti e riflessione sulla sua vita, solitaria e difficile, schiava della sua passione: la scrittura.

Non era strano che quasi soltanto i momenti in cui scriveva potessero dilatare a tal punto il luogo in cui risiedeva? Allora ciò che era piccolo diventava grande; i nomi non contavano più; qui la sabbia chiara tra le commessure del selciato diventava la propaggine di una duna; là l’unico scialbo filo d’erba diventava parte di una savana.
Il protagonista di Pomeriggio di uno scrittore è, ovviamente, uno scrittore: non ha nome e vive della sua arte. Dopo aver soddisfatto l’esigenza creativa giornaliera, si ridesta dall’assopimento intellettuale e decide di affacciarsi sul mondo al di là della scrivania. La passeggiata pomeridiana sembra quasi il primordiale contatto del bambino con il mondo esterno: lo scrittore riscopre la natura, le persone, la vita brulicante della città. Nonostante sia circondato da tutto questo però si sente solo, perché solitaria è la sua condizione di scrittore, un’identità tramutatasi in condanna.
Peregrina per la città evitando le persone, passa per parchi, ponti e strade secondarie. Solo la natura e la tranquillità della periferia sembrano dargli sollievo: non è obbligato a parlare, ascolta e osserva, da vero paesaggista. Dopo aver conosciuto la notorietà e ciò che offre il mondo, preferisce restare nell’anonimato, chiudersi nel suo piccolo universo domestico e vivere della sua arte,senza compromessi, sacrificando la vita sociale per bastare a sé stesso.
[…] soltanto quando era solo con le cose, senza nome, si metteva davvero in moto. Se qualcuno ora gli avesse chiesto come si chiamava, la risposta sarebbe stata «Non ho nome», e in tono così serio che chi gli aveva posto la domanda l’avrebbe capito all’istante.
Pomeriggio di uno scrittore è un libro che racconta, potenzialmente, la storia di ognuno di noi. Tutti attraversiamo fasi difficili della nostra vita, soprattutto quando non riusciamo a realizzare quello in cui crediamo. Chiudersi in sé stessi e ignorare quello che succede fuori sembra spesso la scelta migliore. Lo scrittore fa proprio questo: prende raramente la parola, preferendo affidare il racconto a un narratore onnisciente, interprete dei suoi pensieri. Analizzando il mondo esterno, il narratore svela il mondo interno del protagonista, come se l’uno fosse lo specchio dell’altro.
Sebbene i contenuti siano ricchi, Pomeriggio di uno scrittore è un testo scorrevole, semplice e stimola la riflessione. Il tono è familiare e confidenziale. La lettura è adatta a tutti, soprattutto a coloro che, quando leggono un libro, cercano la conferma di non essere i soli a vivere determinate emozioni.
Approfondimento
Il tema della scrittura, centrale nel libro, viene affrontato con grande spontaneità. Scrivere richiede uno sforzo mentale e intellettuale non indifferente: bisogna avere pazienza, riflettere, cercare nei meandri della mente la parola che meglio si adatta a quello che vogliamo dire. È un compromesso tra il pensiero e la parola, tra la penna e il cuore. Coloro che decidono di vivere di quest’arte sono sottoposti a mille sfide: perdite d’ispirazione, blocchi dello scrittore, giudizi negativi dei lettori, insoddisfazione e frustrazione personali. Eppure il loro fuoco non si spegne, perché scrivere è un bisogno che non si estingue mai. Con Pomeriggio di uno scrittore, Handke vuole mettere in luce il duro lavoro che si cela dietro le quinte del libro che le persone comprano senza porsi troppe domande, qualunque esso sia.
Un particolare interessante è la struttura fisica del testo: la narrazione procede per sezioni scandite da spazi bianchi, come se Handke volesse darci la sensazione di essere di fronte ad un film, raccontato per sequenze.
Cindy Stefani
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