CHIUNQUE VOGLIA IMPARARE L’AMORE, RESTA SEMPRE UNO SCOLARO (T.Bernhard)
“Che cosa è l’Amore?” il grande poeta Shakespeare non è stato il primo a chiederselo, ognuno di noi, almeno una volta nella vita si è posto questa domanda, probabilmente anche i nostri antenati mentre erano seduti intorno al fuoco a guardare le stesse. L’amore è un sentimento di grande importanza sociale, tutti gli esseri umani amano, e tutti gli esseri umani hanno provato l’estasi e la disperazione dell’amore romantico. La tendenza umana ad innamorarsi ha ispirato opere, romanzi e lavori teatrali, poemi commoventi, canzoni indimenticabili, sculture, dipinti, miti e leggende affascinanti. “ La verità, vi prego sull’Amore!” esclamava il poeta W.H. Auden per cercare di comprendere questa profonda esperienza dell’animo umano. L’amore è un sentimento potente composto da tante sfaccettature. Pochi concetti sono così vaghi e complessi come quello di “Amore”. La confusione è dimostrata anche dagli aspetti linguistici: con un’unica parola (AMORE) si indicano sentimenti e pulsioni che hanno caratteristiche e mete completamente diverse. Amore esprime la felicità, la capacità dell’uomo di provare sentimenti ed emozioni, la componente affettiva (culturale) dell’uomo, ma esprime anche la paura del futuro, la condizione mortale (natura) dell’uomo, contro la quale l’unica difesa è le sessualità (generatività).
Il sentimento che viene chiamato Amore è scisso in due componenti, quella affettiva o culturale, connotata dalla tenerezza, e la componente erotica o naturale ed istintiva connotata dall’aggressività. L’integrazione tra le due parti è tutt’altro che semplice. Amore romantico, Amore ossessivo, Amore appassionato, infatuazione, qualunque modo viene scelto per denominare questo sentimento, il più grande organo sessuale è il cervello. Ne siete consapevoli, vero? Per molto tempo gli psicologi hanno seguito gli insegnamenti di Freud e della psicoanalisi, secondo cui l’innamoramento è il prodotto di una regressione, ovvero la riattivazione di esperienze infantili, in particolar modo si parla di quelle provate nei confronti della figura materna.
Con il concetto di regressione però si spiegano i fenomeni psicopatologici. Le nevrosi e le psicosi sono il risultato di una regressione a fasi infantili di sviluppo della libido, con la riattivazione di idee, esperienze, fantasie, paure, conflitti già vissuti e rimasti silenti nell’inconscio. L’innamoramento è una malattia mentale? Sull’Amore si sono sentiti in dovere di dire la loro praticamente tutti. Innamorati e professori, poeti e filosofi, drammaturghi e legislatori, moralisti e sceneggiatori, mistici e persino giornalisti. La realtà rimane che l’Amore è un’esperienza così universale e così forte per la quale tutti ci riteniamo autorizzati a parlarne. Oggi, esiste un’idea abbastanza precisa di che cosa succede quando desideriamo e amiamo, l’attività sessuale dipende da uno speciale meccanismo di auto mantenimento di natura ormonale. Sarà il nostro cervello a decidere chi si troverà attraente, con chi ci procureremo un appuntamento, cosa faremo dei sentimenti che nasceranno, quanto questi sentimenti dureranno.
É il cervello che aiuta l’individuo a lasciarsi andare, che fa sentire il desiderio o che ne priva, che aiuta ad elaborare la fine di un rapporto imparando da esso, o invece a rendere vulnerabile alla depressione e alle ossessioni. Nel cervello hanno sede gli orgasmi, alcune ricerche sull’emisfero destro del cervello dimostrano come certe forme di epilessia specialmente quelle localizzate nel lobo temporale destro, sono state associate a degli orgasmi spontanei. Esemplare fu l’esperimento di una donna in Taiwan che veniva colta da crisi epilettiche quando si spazzolava i denti. Gli attacchi iniziavano con sensazioni di eccitazione sessuale e poi si sentiva inondare da un’euforia orgasmica, seguita da sentimenti di confusione. L’analisi delle sue scansioni cerebrali evidenziava dei rapporti nel lobo temporale destro, area che è stata associata sia agli orgasmi che all’esperienza religiosa. Gli scienziati concordano nell’indicare il cervello come l’organo del comportamento: in quanto tale si tratta davvero del maggior organo sessuale. Con l’invecchiamento il nostro cervello diventa meno attivo e le sue dimensioni di riducono per entrambi i sessi, con la riduzione dell’attività cerebrale ci è una riduzione della funzionalità sessuale, i due aspetti sono correlati, altro motivo di disfunzione sia sessuale che cerebrale è il flusso sanguigno ridotto.
Un ridotto apporto sanguigno ai genitali può inibire la funzionalità sessuale, analogamente, un minor afflusso di sangue al cervello dovuto a qualsiasi causa, riduce funzionalità cerebrale compromettendo capacità decisionale una delle conseguenze è che l’attività sessuale sarà inferiore. L’Amore è un argomento controverso, affascinante, destabilizzante, che confonde fa gioire e distrugge l’essere umano; comprendere cosa porta a fare una scelta piuttosto che un’altra o cosa scatta “biologicamente” dentro l’individuo per poi tramutarsi in comportamento a volte simile a quello di un “Folle”, perché l’Amore è anche questo, “Follia”.
L’Amore è come una droga. All’inizio vi è la sensazione di euforia, di totale abbandono, poi il giorno dopo se ne vuole di più, non si è ancora preso il vizio, ma la sensazione è stata piacevole, e l’individuo si convince di poterlo tenere sotto controllo. L’intera giornata è incentrata sul pensiero della persona amata, e gli effetti se questa non è nelle nostre vicinanze sono gli stessi effetti che prova un “tossicodipendente” e a questo punto come accade per i tossicodipendenti, l’innamorato è disposta a fare qualsiasi cosa per la persona amata. Cos’è per voi l’Amore? Sapreste distinguere nei vostri vissuti l’Amore dall’attaccamento?
Quando un individuo giustifica i malumori altrui, il suo cattivo carattere, la sua indifferenza, o considera questa come una conseguenza di un’infanzia infelice, cercando così di divenire per l’altro un terapeuta, c’è qualcosa che non va, si sta amando troppo! Quando i lati del suo carattere non sono piacevoli, e il suo modo di pensare e di comportarsi portano l’individuo ad un adattamento e alla convinzione che ciò avvenga anche nell’altro e che per Amore cambierà, si sta amando troppo. Quando nella relazione viene messo a repentaglio il proprio benessere emotivo, la propria salute, la propria sicurezza, si sta amando troppo, la problematica della dipendenza affettiva non va sottovalutata.
Nella dipendenza affettiva l’Amore verso l’altro presenta diverse caratteristiche della dipendenza generale, pur presentando rispetto per quest’ultima una differenza sostanziale: essa si sviluppa nei confronti di una persona e ciò la rende più difficile da riconoscere e contrastare. Ovviamente sembra opportuno sottolineare che è normale che in una relazione in particolare durante la fase dell’innamoramento ci sia un certo grado di dipendenza, di desiderio nel fondersi con l’altro, questo desiderio fusionale insieme allo stabilizzarsi della relazione tende a scemare, nella dipendenza affettiva invece il desiderio fusionale perdura nel tempo e la persona tende a fondersi con l’altro, con il fine di perseguire il suo benessere ma non il proprio. La persona dipendente vede l’Amore come la risoluzione per ogni cosa, la risoluzione di ogni suo problema. Il partner assume il ruolo di “salvatore” diventando lo scopo della propria esistenza. Chi è affetto da dipendenza affettiva non riesce a cogliere e a beneficiare dell’Amore nella sua profondità ed intimità, a causa della paura dell’abbandono, della separazione e della solitudine, si tende e negare quelli che sono i propri desideri, i propri bisogni, ci si “maschera” replicando antichi copioni passati, gli stessi che ostacolano la propria crescita personale.
La dipendenza investe l’individuo a vari livelli: a livello comportamentale che si manifesta ad esempio con la ricerca della sostanza, l’amato. A livello psicologico, il soggetto è totalmente assorbito dall’oggetto della propria dipendenza, la love addiction (dipendenza affettiva) come molte altre dipendenze è un tipo di condizione psicologica. Questa epoca è caratterizzata da impotenza e incertezza che fa scaturire nell’uomo il bisogno di vivere relazioni simbiotiche, con l’illusione però che si tramuta in un rapporto affettivo patologico, in un legame che stringe o peggio ancora in una dolorosa ossessione dove l’equilibrio tra il dare e l’avere è alterato, l’amore può trasformarsi in un’abitudine a soffrire, fino a divenire una vera e propria dipendenza. Non è un caso che spesso questo tipo di personalità sceglie al proprio fianco un partner problematico, portatore a sua volta di altri problemi o altri tipi di dipendenze ( come droghe, alcool, gioco d’azzardo)… questo accade al fine di negare i propri bisogni perché l’altro ha bisogno di essere aiutato, “l’aiuto malato” diviene co-dipendenza, e rafforza la dipendenza dell’altro perché possa essere sempre “nostro”.
Il termine co-dipendenza è nato nel campo della tossicodipendenza e dell’alcoolismo, termine che ridefinisce una vere a propria patologia psicologica, cronica e progressiva. Il modo in cui un individuo si lega ad un’altra persona riflette sulle prime esperienze di attaccamento, la tendenza di attaccamento opera nella prima infanzia quando maggiore è la vulnerabilità ai pericoli e minore è la capacità di fronteggiare da soli la situazione di disagio. La capacità di attaccamento si ha con massima intensità durante la prima infanzia, con un attaccamento sano e di fiducia di base, dipende dalla presenza e dalla capacità di risposta dei genitori o di altri significativi, ai segnali ed ai bisogni del bambino. E poi arriva l’ultrattaccamento, la limerence che è uno stato cognitivo caratterizzato da intenso desiderio per un’altra persona. Questo termine è stato elaborato dalla psicologa Doroty Tennov, in seguito ad uno studio scientifico sull’amore romantico. L’autrice ha intervistato 500 soggetti sul concetto di amore, e con tale termine descrive lo stadio finale, quasi ossessivo dell’amore romantico. Limerence vuole intendere lo stato di una persona che esprime intenso desiderio di attaccamento, preoccupazione per la persona amata, e come mostrano recenti ricerche sulla neurochimica, descrivendolo come uno stato mentale simile a quello del disturbo ossessivo- compulsivo.
Secondo la Tennov esistono almeno due tipi di amore “limerence” , quello che lei chiama attaccamento amoroso, e l’affetto amorevole, cioè il tipo di legame che gli individui instaurano con i propri figli. Lo stato di limerence è caratterizzato da pensieri intrusivi e da un’acuta sensibilità ad eventi esterni che riflettono la disposizione della persona nei confronti degli individui: si può provare un’intensa gioia o essere inclini a un’estrema disperazione a secondo di come i propri sentimenti vengono ricambiati. Gli individui affetti da limerence sono attratti da partner sbagliati soffrono amori non corrisposti e sono incapaci di imparare dalle loro esperienze, ne deriva un gran senso di angoscia emotiva e un grave senso di inutilità che accompagna la persona nel corso della sua esistenza. Mi ritrovo ogni volta sorpresa nell’interpretare l’Amore come la famiglia dei porcospini di Schopenhauer, la giusta distanza e le spine che ci proteggono, lascio a voi la riflessione su questa metafora. La dipendenza affettiva è di norma sottovalutata ma le conseguenze che comporta sono notevoli in quanto vi è una grande sofferenza psichica che va a compromettere l’idea che l’individuo ha di sé, la propria autostima a livello sociale e personale. È pur vero però che l’Amore è l’UNICO motore interiore che a noi tutti ci permette di vivere, è la purezza che ci dà la forza. Come andare al di là? Come fare in modo che questo, non diventi patologia? Come fare a non rimanere “vittime” di troppo o troppo poco Amore?
La Giusta Distanza, l’Amore per noi stessi ci salverà? Io sono sicurissima di sì, e voi? Impariamo a prenderci cura di Noi stessi, di accogliere l’altro nella misura che noi desideriamo, e non dimentichiamo che l’unica vera risposta rimane sempre la SCELTA! La progettualità comune, i campanelli d’allarme nei nostri confronti e per noi stessi debbono essere ascoltati e anche denunciati. L’Amore è una droga leggera, fatene buon uso.