
Autore: Stephen Amidon
Pubblicato da Mondadori - Marzo 2016
Pagine: 274 - Genere: Narrativa Contemporanea
Formato disponibile: Brossura
Collana: Scrittori italiani e stranieri

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Dopo aver passato quattro giorni di intimità, Michael Coolidge non riesce a dimenticare Justine. Di lei non c'è traccia, è sparita nel nulla e tutto quello che lei gli ha raccontato di sé è falso. Non è una gallerista d'arte e non si chiama nean-che Justine. Chi è davvero questa giovane donna e cosa si cela dietro alle bugie che ha raccontato e al suo sguardo fe-rito e spaventato?

L’armata delle tenebre avanza mentre noi facciamo la raccolta differenziata.
Quel lunedì sera che Michael Coolidge decide di andare al Moon Temple, non si aspetta di certo di incontrare qualcuno. La gente che andava lì a bere era del tipo che ti lascia in pace se non sei tu che vai a rompere le scatole. Nota subito la ragazza, perché non è del posto. È una di quelle donne che si vedono a New York, che si muovono troppo in fretta. Capelli e occhi scuri, carnagione molto chiara, alta ma non troppo, magra ma non troppo, nel suo atteggiamento c’è qualcosa di corazzato, come se indossasse un giubbotto antiproiettile emotivo che allontana chiunque si avvicini troppo. Il suo nome è Justine. Michael si sente irresistibilmente attratto da lei e dopo qualche drink la invita a casa sua. Passano quattro giorni di sconvolgente intimità e la ragazza scompare. A nulla valgono le ricerche in città o alla stazione dei treni.
Dopo nove mesi ritrova Justine in un vicolo mentre litiga con un uomo che più tardi verrà trovato morto per overdose in un motel. Incuriosito e intrigato da questa scoperta, decide di mettersi sulle tracce della giovane donna, ma tutto quello che lei gli ha raccontato di sé è falso. L’unica certezza è il nome dell’uomo trovato morto, Desmond Tracey, che ha raggiunto la fama nazionale grazie ad alcune mostre fotografiche dove i soggetti sono donne maltrattate, ferite e umiliate. E in mezzo a loro c’è anche una foto di Justine. Quando finalmente lei ricompare, gli racconta una storia a dir poco assurda sul suo passato e lo implora di salvarla da una minaccia incombente.
Chi è Justine? Non lavora nel mondo dell’arte e non è neanche la sofisticata e spregiudicata donna che ha conosciuto nel bar, nessuno la conosce con il nome di Justine e i suoi genitori, che è riuscito a rintracciare, non vogliono parlare di lei e sembrano addirittura spaventati dal suo eventuale ritorno in città.
Nelle sue ricerche ossessive, Michael si imbatte in personaggi inquietanti come il gallerista Klimov, dal quale ha recuperato la fotografia della ragazza e che gli racconta la vita di Desmond Tracey. O Marcus Munro, ex pubblico ministero che ha mandato dietro le sbarre stupratori e assassini e che ha incontrato stranamente nel motel dove è morto il fotografo. Ora è l’avvocato del Riverside Institute, clinica psichiatrica all’avanguardia per adolescenti e giovani adulti dai sedici ai trent’anni. Che rapporti ci sono tra Munro e Justine e perché lei è così terrorizzata? Quanto c’è di vero in quello che lei gli racconta del suo passato e del suo presente?
In una corsa contro il tempo, in cui non ci sono certezze ma solo ipotesi, Michael non sa se la minaccia deriva dalla ragazza stessa o da qualcuno in particolare.
Approfondimento
Il personaggio di Justine è davvero descritto in maniera esemplare. Questa sua personalità così complessa è spiazzante, come le certezze che bisogna rivedere a ogni capitolo di La vera Justine, perché a ogni capitolo la storia cambia. Bisogna correre insieme a Michael alla scoperta della vera Justine, poiché ogni volta ci si sbaglia.
Justine è una giovane donna alla ricerca di sé stessa, di qualcuno che creda in lei e che la salvi da tutto l’orrore che ha provato nella sua adolescenza. Da chi ha distrutto i suoi sogni, da chi, come i genitori, pensando di fare del bene, hanno incrinato la sua già fragile mente, dandola in pasto a gente senza scrupoli che ha approfittato di lei e l’ha fatta passare per pazza.
Michael invece è un uomo normale, dei nostri tempi, separato, senza lavoro, con un figlio e una famiglia allargata, caduto in depressione e che incontra il SOGNO, una donna bella e spregiudicata. Un uomo buono, che sente il bisogno di salvarla per salvare e ritrovare sé stesso.
Una scrittura veloce e scorrevole, un libro che non riesci a posare un attimo, che devi continuare a leggere per scoprire chi è Justine. Stephen Amidon in La vera Justine descrive situazioni del nostro tempo: la perdita del lavoro a causa della crisi, la droga, sempre presente nella nostra società, famiglie allargate con cui a volte è difficile interagire e la malattia mentale, che ci trova sempre impreparati e pronti a relegarla ai margini della comunità.
Fabiola Brun