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    Arcangela Cammalleri<\/h5>\n
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    3 Marzo<\/p>\n <\/div>\n <\/div>\n

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    Recensione del romanzo Ethan Frome di Edith Warthon<\/p>\n

    Arcangela Cammalleri\u00b7Gioved\u00ec 28 gennaio 2016
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    Edith Warton Ethan Frome Ethan Frome (1911), il breve romanzo della scrittrice newyorchese Edith Newbold Jones, pi\u00f9 nota come Edith Warthon (1862-1937), sebbene meno conosciuto di L\u2019et\u00e0 dell\u2019innocenza, \u00e8 un piccolo capolavoro di costruzione narrativa. L\u2019autrice stessa nell\u2019introduzione spiega al lettore di quanto fosse importante per lei e per chi intende seriamente l\u2019arte trovare un sistema per portare a conoscenza il dramma del protagonista in un modo che avesse la stessa naturalezza e immediatezza di un quadro. In questo senso d\u00e0 l\u2019incarico, si fa per dire, a due personaggi di narrare giusto quel tanto che ognuno \u00e8 capace di comprendere di ci\u00f2 che, per loro, \u00e8 un caso complicato e misterioso. Solo colui che narra la storia ha una visuale abbastanza vasta per vederla tutta, per riportarla alla semplicit\u00e0 e per metterla al giusto posto. Ethan Frome \u00e8 un uomo di 52 anni all\u2019epoca in cui viene visto e descritto dall\u2019io narrante, vive in un villaggio del New England, nella sua fattoria tra i boschi con il magro guadagno che ricava dalla vendita del legname, immerso in una profondit\u00e0 di isolamento morale. Brevi le sue apparizioni quotidiane a Starkfield sul suo calesse trainato dal cavallo baio, monosillabiche le sue risposte. \u2026 Una rovina di uomo, la figura pi\u00f9 imponente e impressionante di Starkfield. In lui vi era qualcosa di lugubre e di scostante sul suo volto, talmente irrigidito e brizzolato da sembrare un vecchio, l\u2019aspetto possente che aveva quantunque fosse zoppo e ci\u00f2 gli impedisse ogni passo come lo strappo di una catena. Cos\u00ec racconta Harmon Gow:\u201cHa sempre avuto questo aspetto dal giorno dell\u2019incidente; saranno ormai 24 anni \u2026\u201d L\u2019io narrante per motivi di lavoro deve soggiornare in questi luogi sperduti ammantati di neve nei lunghi inverni senza sole, dove i nativi del luogo vivono in una sorta di apatia, sotto l\u2019effetto ipnotico dell\u2019abitudine e sviluppano indifferenza e diffidenza verso gli altri come ad aver accumulato il profondo freddo di molti lunghi inverni. Per circostanze fortuite, egli viene in contatto con Ethan e conosciuto il suo mistero, inizia il racconto della sua storia attraverso un salto temporale di ben 24 anni. Ethan Frome ha perso i genitori e trascorre miseramente la sua esistenza con la moglie Zeena, (Zenobia), malaticcia e querula, fino a quando arriva la giovane e bella Mattie, figlia di un cugino della moglie per aiutarla nei lavori di casa. Una luce di conforto e speranza accende l\u2019animo di Ethan e l\u2019aiuta a sopportare l\u2019opprimente ombra immateriale della moglie. La scrittrice con uno stile e una forma di una sensibilit\u00e0 rari descrive i moti dell\u2019animo del giovane. Un amore che si nutre di pensieri ineffabili, basta la delicata presenza di Mattie ad alleviare la sua desolata vita. Sensazioni di struggente dolcezza fanno presa nel cuore triste di Ethan, anche se \u00e8 un amore impossibile eppure trionfa e dilaga la percezione di poter stare vicino alla persona che ama e la cui impressione \u00e8 che lo ricambi anche se con estrema cautela. Quanta illusione di poter, a conforto della miseranda realt\u00e0, avere una salda intimit\u00e0 con Mattie, fatta di cose comuni quotidiane e lasciarsi andare alle fantasie pi\u00f9 dolci e meravigliose. L\u2019amore vissuto con intense e toccanti emozioni e deliziosa magia! L\u2019atmosfera descritta dalla scrittrice non ha nulla di svenevole e stucchevole come in certi romanzi dell\u2019Ottocento. Siamo di fronte ad una grande narratrice, sa creare pathos ed empatia con il lettore e la scrittura acquista un valore inestimabile. Scavalcare le convenzioni sociali richiede coraggio, ma non \u00e8 nelle corde di Ethan. L\u2019improvviso allontanamento di Mattie per decisione di Zeena, l\u2019incidente, determineranno l\u2019epilogo doloroso, il dramma diventer\u00e0 tragedia. Gran bel libro, la lettura mi ha appassionato come da tanto non avevano fatto altri libri di sperticate pubblicit\u00e0. Come non percepire la cappa di paralysis morale che aleggia nel racconto (\u2026sembra anticipare James Joyce in \u201c Gente di Dublino\u201d), immobilizza e radicalizza lo status dell\u2019abitudine, annienta la volont\u00e0 di cambiamento, ogni tentativo di fuga sia pure solo immaginato; emblematiche, in tal senso, le parole che racchiudono tutta la vicenda di Ethan : \u201c Forse \u00e8 stato troppi inverni a Starkfield\u201d. Dovette restare e cos\u00ec si comp\u00ec il suo destino. Ethan Frome, un personaggio che pu\u00f2 rimanere indelebile nella mente come altre immortali figure letterarie, bastano queste parole per definirne i tratti caratteriali e creare tanto mistero\u2026 \u201c Sembrava far parte del muto, malinconico paesaggio, una incarnazione del suo gelido dolore, con tutto ci\u00f2 che di caldo e sensibile vi era in lui ben sepolto sotto la superficie; ma non vi era nulla di ostile nel suo silenzio\u201d.<\/p>\n<\/p>\n \n <\/div>\n <\/div>\n <\/div>\n <\/div>\n <\/li>\n<\/li>\n \n

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    Martina<\/h5>\n
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    19 Settembre<\/p>\n <\/div>\n <\/div>\n

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    Non riesco ad inviare la mail. il sito non si apre.<\/p>\n<\/p>\n \n <\/div>\n <\/div>\n <\/div>\n <\/div>\n <\/li>\n