Io che vivo in questa terra addolorata
dove i ciliegi sono miraggi per poeti
e l’ aria non è altro che un lenzuolo
di menta e polvere,
io non so che colore abbia il cielo
in questo tempo senza silenzio
e senza ombre.
Non so se esiste un rosario
per tracciare suppliche nel sole
e se si può ancora chiedere perdono
dopo quel brusio di vuoto
che mi ha fatto straniero
nella mia stessa casa.
Forse ho confuso il mare
con le montagne
pensando di arruffianarmi
le acque per un granello di bosco,
ma quando vedo che c’è un mondo
alle mie spalle che sa esattamente
il mio nome
allora mi nascondo,
perchè ho voluto solo accecarmi
perdendomi in un tramonto travestito
da gabbiano.