Autore: Natascha Lusenti
Pubblicato da Garzanti - 10/05/2018
Pagine: 223 - Genere: Narrativa
Formato disponibile: eBook, Rilegato
Collana: Narratori moderni
📗 Acquista scontato su ibs.it
📙 Amazon (spedizione gratuita)
📙 Versione Kindle
📙 Acquista online
Emilia deve ripartire da zero. Nuova città, nuovo condominio, nuovi vicini. Porta con sé solo due gatti e la consapevolezza di doversi rimettere in gioco: ha bisogno di un lavoro, ma, soprattutto, ha bisogno di amici e decide di trovarli proprio lì, all’interno di quel condominio che le ha riservato un’accoglienza alquanto fredda. Emilia dovrà trovare un modo per farsi un varco tra quell’indifferenza e per farlo si ricorderà di ciò che le diceva sempre suo padre “devi voler bene ai tuoi pensieri.”
Emilia ha perso il lavoro ed è costretta a trasferirsi nell’appartamento vuoto di un’amica. Con lei ha solo qualche abito, delle lenzuola e Leo e Lù i suoi amati gatti. L’accoglienza degli abitanti del condominio non è delle più calorose ed Emilia decide di farsi conoscere, ma non ha certo il coraggio di bussare a ogni porta, perché, in fondo, è una ragazza molto timida.
Decide quindi di nascondersi dietro alle parole e a nessuna firma; così inizia ogni mattina affiggendo in bacheca delle lettere, con lo scopo di muovere la curiosità dei nuovi vicini:
“Questa mattina mi sono svegliata e mi è venuta voglia di chiedervi quand’è l’ultima volta che siete stati felici. Per capire se a voi viene più facile che a me…”
Pare che nessuno si accorga di quei suoi messaggi, ma un giorno, qualcuno attacca sulla sua lettera la figurina gialla di un minion e, inseguendo questa traccia, Emilia trova il suo primo piccolo amico, Nicola, e con lui inizia a esplorare anche il resto del condominio e, passo dopo passo, riuscirà ad affrontare alcune delle sue paure e insicurezze e a capire che, forse, non è l’unica ad aver bisogno di combattere la solitudine e di dare un po’ di colore alla propria vita
“Non avevo mai veramente capito che senza il rosa non si può stare.”.
Emilia ci conquista con le parole e con il suo mondo fatto di colori. Natascha Lusenti lo fa con la sua nota dolcezza (quella degli ormai famosi “Risvegli” su Radio2, dai quali è nata l’idea per questo suo romanzo d’esordio) e con il suo ricordarci che la felicità è sempre nelle piccole cose, o nelle piccole abitudini che ci creiamo. Si entra in punta dei piedi nel romanzo della Lusenti, ci si sente subito inquilini del condominio e quasi si spera che Emilia bussi alla nostra porta (perché a Emilia non puoi che voler bene), magari per chiederci di che colore è la nostra vita.
La presenza di colori in questo romanzo è predominante, diventano essi stessi di personaggi, delle comparse silenziose; ogni stanza dell’appartamento della protagonista ha un colore e ogni emozione e ogni stagione ne hanno uno o più di uno, e lo stesso coprotagonista, il bambino Nicola, ha il suo colore preferito,
“Il pennarello ciclamino gliel’ha regolato la mamma che ama quel colore più di ogni altro, e il ciclamino è diventato anche il colore preferito del bambino, perché quando lo usa gli sembra di farle una carezza.”
colore che assumerà un ruolo decisivo all’interno della narrazione.
Natascha Lusenti ci porta in una città senza nome, una città che potrebbe essere ovunque, in Italia, come in Europa o, forse, in America; una città con delle lavanderie a gettoni e attraversata dai tram, quei tram che Emilia e Nicola utilizzano per guardare le cose che si lasciano alle spalle o perché è un luogo in cui i pensieri cambiano giro. E questo trovarsi in un posto non definito amplifica la sensazione di essere al cospetto di una favola moderna, dove tutto non può che andare per il verso giusto. Una favola rosa appunto.
Al mattino stringi forte i desideri è un romanzo con due punti di vista: quello di Emilia e quello di Nicola. Quest’ultimo, specie nella prima parte, ruba spazio a quella che dovrebbe essere la vera protagonista e, personalmente, questa è stata una mossa che non ho apprezzato del tutto, perché un poco destabilizza. Nell’insieme i personaggi sono ben delineati, ovviamente con i contorni della commedia rosa o della vera è propria favola, ma per il tempo di una storia possiamo anche illuderci che esistano davvero la vecchietta buona e la strega cattiva della porta accanto. Certo questo può essere un limite del romanzo stesso, ma, come l’autrice ha avuto modo di affermare, un limite voluto, un tentativo di essere positivi dopo tanta negatività. In fondo, l’importante è affrontare la lettura sapendo a cosa si va incontro e, magari, cercando di trovarci uno spunto per dare un tocco di colore anche alla nostra vita.
Approfondimento
Natascha Lusenti ha voluto regalarci un romanzo d’evasione dalla realtà, un romanzo dove il nero viene sconfitto da un arcobaleno di colori. Un romanzo al quale poter voler bene e nel quale stare bene, staccando per un attimo la spina da quelle che sono le nostre vite e le nostre tristezze.
Questo è un libro da sottolineare qua e là per poi tornare a rileggere, facendolo, magari, con una matita gialla, perché
“Nessuno può vivere senza un po’ di giallo”
Monia Merli [amazon_link asins=’8811602408′ template=’ProductCarousel’ store=’leggacolo-21′ marketplace=’IT’ link_id=’5dcb3425-9338-11e8-a95d-c75853009159′]