
Autore: AA.VV.
Pubblicato da Longanesi - febbraio 2016
Pagine: 224 - Genere: Narrativa
Collana: La Gaja scienza

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La passione, secondo il dizionario, è un concetto negativo: si contrappone all’azione e presenta quindi una connotazione di passività e sofferenza. In realtà nell’uso comune la intendiamo più spesso come una forza positiva intensa e violenta, ad esempio legata ai sentimenti. “Un bacio in bocca” si propone come un’antologia della passione: vediamo che spunti ci fornisce in merito.

A sedici autori italiani è stato chiesto di descrivere la passione dal loro punto di vista. Unica regola: il racconto deve contenere un riferimento a un festival letterario o quantomeno sfiorare l’argomento dei libri e della scrittura. E questo perché Un bacio in bocca, questa piccola antologia così costituita, non è fine a se stessa, ma è lo slogan del Festival di Caffeina che si è tenuto, come tutti gli anni dal 2007, a Viterbo a fine giugno: dieci giorni dedicati alla cultura, alla condivisione e alla creatività.
E così ci troviamo di fronte alla passione coniugata in sedici versioni, non necessariamente riguardanti la sfera amorosa, che è quella di più immediato collegamento al concetto. Giuseppe Culicchia, ad esempio, ci presenta un uomo appassionato di storia, Fulvio Abbate ritrae lo slancio per la politica. Poi ci sono sentimenti che hanno bisogno di essere riattizzati, proprio come un fuoco, e ce ne parla Chiara Gamberale nel suo racconto su una coppia in crisi. Giorgio Nisini, tra l’altro curatore del libro, descrive la passione che può nascere per una persona sconosciuta, quell’euforia da ragazzini che travolge quando un nuovo incontro sembra pieno di promesse.
“Quando ha fissato i miei occhi ha sorriso, e lo ha fatto con un gesto esatto e naturale, senza formalismi, carico di quella necessità che a volte, d’istinto, solo per un’affinità di movimenti o di espressioni, ci fa sentire in sintonia con una persona sconosciuta”.
Infine vengono raccontate, da Errico Buonanno e Romana Petri rispettivamente, anche la passione per il cinema e per la religione.
Nonostante il nobile intento, non credo che Un bacio in bocca abbia raggiunto validamente lo scopo. I racconti sono per lo più sciapi, banali, insignificanti e di passione ne serpeggia purtroppo veramente poca tra le pagine.
Approfondimento
Un racconto è, per definizione, un componimento molto più breve di un romanzo; ragione per cui non permette di approfondire temi e personaggi ma al massimo di lanciare segnali, fornire spunti di riflessione. Fin qui, tutto torna in Un bacio in bocca. Credo che però la brevità non impedisca necessariamente a un racconto di colpire, emozionare, lasciare qualcosa che rimane anche dopo averlo terminato: effetto che sinceramente mi attendevo da un libro che ha come argomento la passione.
Personalmente voglio citare due racconti che mi hanno colpito: il primo è quello di Giuseppe Culicchia, che mi ha un po’ spiazzata per le espressioni colorite tratte dal linguaggio parlato a cui l’autore ha evidentemente attinto a piene mani. Il troppo stroppia.
Il secondo è invece l’unico che mi abbia emozionata: Le gazze non fumano di Lorenzo Marone. Il protagonista finge di collezionare scatolette di fiammiferi per attaccare bottone con una ragazza, che diventerà sua moglie e le scatolette diventeranno migliaia per l’incapacità di eliminare qualcosa che è nel frattempo diventato parte della loro vita. Delicato e commovente.
Mi ha colpito che nessuno dei sedici autori abbia raccontato la passione nel matrimonio e per il matrimonio: ci sono unioni in crisi, tradimenti… ma nessun matrimonio felice, come se non fosse considerato interessante o attuale. Peccato, per me passione è anche fare colazione giorno dopo giorno con la stessa persona senza stancarmi mai di guardarla negli occhi.
Benedetta