Carezzo la barba ispida pensieroso. Vorrei fermare il tempo per decidere con tutta calma se cancellare, se sovrascrivere, se annullarmi, se reiniziare. Sono tutte possibilitá. E non possso lasciarle al caso. Ho lasciato troppe cose al caso in vita mia, e ho capito che senza direzione le cose nascono storte e proseguono ancora peggio, finendo per ferire e autodistruggersi. Un senso. Una direzione esatta. Una scelta precisa. Costi quel che costi. A volte ti ci portano le persone. A volte il semplice caso fortuito, la disperazione, la negazione di qualcuno barra qualcosa, non importa cosa o chi, c´é un momento in cui devi raccogliere le cose che sei e che hai e decidere dove portarle. Come impiegarle, con chi farlo. Chi essere.
Troppo spesso i nostri muri sono di gomma, respingiamo le valutazioni, le decisioni, i “no” per paura di sbagliare, per paura che il momento non sia quello giusto. Troppo spesso cerchiamo un posto sicuro dove poggiare i piedi, anche scontato, purché ci sostenga. Oggi é invece il mio passo nel vuoto. Lasciato indietro i sensi di colpa (sí non stato all´altezza sempre delle situazioni e delle persone), perse le foto temporanee di schegge di realtá passeggere, archiviato cose che prendono troppo volume nella vita. Piego il capo, posso permettermi noia, stanchezza, vuoti. Posso fare a meno di parole. Ma c´é chi non può. Chi lotta per dovere non per scelta, perché la posizione sulla strada, quel puntino sulla´esistenza ha deciso per lui e non per politica e ideali. Sento come vibra la solitudine dentro, sento che ha tutto un senso. E il senso é trovare il proprio posto. E ci si perderà anche da lí, ma la differenza é non per sempre. Sapere cosa vuoi. Tu lo sai? Perché se lo sai, sei a metá del lavoro. Il resto e´studiare il metodo come per ottenerlo. E non perdere tempo dietro a persone, lascia che lo perdano loro dietro a te se davvero…se davvero lo meriti, capiranno, e ti porteranno il loro senso nella tua vita.
Non sai, non puoi, forse, ma, ancora un attimo. No. Sbagli tutto, vedi. Ti porterai via da sola. E chi ti troverà?
Transitori. Ci accendiamo e ci spegniamo. Come candeline. E il vento non lo decide neanche il meteorologo. Siamo tutti collegati allo stesso filo, alla stessa corrente che salta quando vuole. Dimmi come vuoi vivere questa instabilità sulla pianella di oggi, dimmi se accetti il cartellino “provvisorio” a quello che ti hanno dato. Dimmi se questo lo reggi, anche da solo, anche se non é mai il momento giusto. A volte non vogliamo veramente sapere cosa pensano gli altri di noi, nemmeno cosa pensiamo noi stessi di noi. Ma le scelte che abbiamo fatto in fondo dicono chi siamo, gli errori ci modificano e le persone sagge non ci giudicano. Dobbiamo solo girarci, voltare la testa ai fatti di ieri. Forse per una volta saremo diversi. Forse stravolgeremo tutto. Forse impareremo. Questo non lo so. So che quando provi ad accendere i sogni le scelte tue o di qualcuno ti riportano a terra. Ti rispengono. Vivere una vita lanciati non é oggettivamente possibile. Me lo son ripetuto. Prendi le tue scelte. Prendi nuove scelte. Non rimpiangere le tue scelte. Abbi pazienza e accetta le sconfitte. Metti in conto che c´é da pagare sempre, sia da accessi che da spenti. Metti in conto che le persone essenziali della tua vita saranno sempre quelle poche ristrette che sai. Non fare pubblicità alle tue scelte. Non avere paura delle tue scelte. Se le rimandi chiediti scusa e riprova. Metti in conto che niente, neanche i diamanti, é per sempre. Non rinnegare il passato. Non rimanerci appeso come un pesce all´amo.
Ora mi guardi tra i tuoi pensieri. Vedo i riflessi. Non son mai piaciuto ai tuoi, forse nemmeno a te. Ma i sorrisi erano dolci. E gli occhi sembravano fatti apposta. Guardo l´inverno con gli occhi di chi ha sotto pelle un corpo estraneo, con il sangue freddo, con il cuore non reperibile. 1…2….3 forse aspetti, non so che aspetti, se non sai che sei sola. Bruciamo gli anni a chiederci cose senza senso e a non cercare le risposte per troppa paura. Non so se debba andare così. Ad aspettare conferme che mai arriveranno. A cercare di farci notare nei modi e nei tempi sbagliati. Bruciamo battiti, bruciamo adrenalina come se fosse abilitá di cui esser fieri. Tagli e abbracci. Urla e brividi. Non lasciarti annullare, non tornare neutro, non sparire davvero in te. Non adeguarti. Non accettare le risposte. Grida. Perché con me non l´hai mai fatto ma avresti dovuto. Fai il mio numero e chiedimi scusa. E dimmi grazie. E vivi leggera l´amaro passato.
Ogni giorno é un successo. E´questa la verità. Basta accendere il telegiornale per capirlo. Ora prendi questo giorno e a modo tuo festeggia. E se non puoi a modo tuo piangi, ma spera. Perché solo dalle speranza nasce la forza per le scelte. Vedo la gente, sento la gente, vi giuro ci parlo, qualche volta sorrido e qualche volta ci lascio il mio cuore, ma non entro nelle loro speranze. Non le capisco davvero. Mi fermo al muro di gomma. Non é più il tempo. E non sento più le mancanze, chi sparisce accanto a me, chi non vuole più niente da me, chi mi pensa e chi non mi pensa. Non guardarmi, e non dirmi. Non aspettare. Ci passiamo tutti attraverso senza incontrarci in questo grande traffico. Felicemente. Ovviamente. Ma io spero. Non di cambiare, non di essere migliore, non che la mia vita si trasformi bella come in un film, non più te. Chiudo l´inverno dalle ossa. Chiudo lo schifo fuori casa. Passo l´amore a qualcun´altro. Ma spero. Spero di rimanere, inosservato forse. On. Off. Spero, di rubare un pezzo di futuro, e aspetto di rimanere solo, Fabio. Un bel sorriso come se fosse un respiro.