Autore: Victor LaValle
Pubblicato da Fazi - Maggio 2019
Pagine: 512 - Genere: Horror
Formato disponibile: Brossura, eBook
Collana: Le Strade
📗 Acquista scontato su ibs.it
📙 Amazon (spedizione gratuita)
📗 eBook su ibs.it
📙 Versione Kindle
📍 Comunicato - Booktrailer
Cosa è disposto a fare un genitore per proteggere e salvare un figlio? Nella New York dei nostri giorni, dove la condivisione sui social è una prassi e internet può spiare ogni nostra mossa, un padre moderno è costretto ad affrontare incubi e paure e ad addentrarsi in un mondo fatto di boschi, di streghe e di mostri. In un mondo da favola, ma da favola dell’orrore.
Apollo nasce dall’amore tra Brian e Lilian, ma sarà allevato solo dalla madre. Il padre li abbonderà, lasciando un Apollo ancora bambino, una scatola con dei libri e un incubo ricorrente fatto di nebbia. Quel bimbo crescerà e diventerà un commerciante di libri antichi, incontrerà Emma, la sposerà e metteranno al mondo il piccolo Brian. Fino a questo punto siamo dentro a una normale storia che ha come sfondo una New York moderna, dove i padri sono figure attive nella crescita dei figli e dove i social sono punti di raccolta like per le foto dei propri bambini. Ma quando Brian ha solo pochi mesi e il romanzo è ancora nella sua prima parte, la favola americana della famiglia perfetta e felice diventa la storia di orrore di un uomo che dovrà affrontare la paura più grande di un padre.
Come proteggiamo i nostri figli? Siamo nel 2015 e stiamo ancora cercando una risposta. Le nuove paure sono antiche, e le antiche paure sono ataviche.
Quando inizia a leggere questo romanzo, il lettore pensa di essere capitato all’interno di una storia romantica, quella di Brian e Lilian. Poche pagine dopo capisce che non è quella la storia principale, ma che il vero protagonista è il figlio della coppia: Apollo. Apollo e la sua storia romantica con Emma, la bibliotecaria. Lui commerciante di libri, lei che vive circondata da libri. Poco dopo immagina che il vero centro del romanzo sia l’essere genitori moderni in una New York dove i Internet è radicato nella vita di ogni suo abitante.
Siete i padri moderni, quelli che devono registrare e documentare qualsiasi momento della vita dei figli. Fate il video del bimbo che dorme e lo schiaffate su internet prima che si svegli. Vi credete padri amorevoli, volete essere miglior dell’uomo che vi ha cresciuti, o che non c’è mai stato. E invece lasciami dire cosa vedo in voi: vedo la vostra povertà, il vostro bisogno di applausi, come se il like di uno sconosciuto potesse compensare la mancanza di amor che avete sofferto.
Il lettore, quindi, rimane stupito quando le cose cambiano. Quando Apollo non capisce più di chi deve fidarsi, quando è costretto a immergersi in un mondo dove il reale non è così ben definito, un mondo…
Glamour.
Un’illusione che fa apparire una cosa come non è in realtà
Quando il mondo così come lo concepiamo ogni giorno diventa un mondo che ha la cupezza del gotico. Un mondo popolato da personaggi misteriosi e spaventosi.
Il romanzo di LaValle è una continua successioni di colpi di scena e di misteri, dove il lettore non rischia mai di annoiarsi, ma viene mosso dalla curiosità di indagare insieme al protagonista. Di scoprire quali sono gli amici reali e chi, invece, lo sta solo ingannando. È un viaggio in un mondo antico e buio, popolato da miti e leggende, ma anche tra le strade e la metropolitana di una New York dove applicazioni, cellulari e social sono la prassi, l’indispensabile. E diventa a tratti una critica (più o meno velata) di questo essere sempre connessi, di questa condivisione quasi necessaria.
Nelle fiabe i vampiri non possono entrare nelle case a meno che noi vi siano invitati. La bestia non poteva varcare la soglia di casa tua se tu non le davi il permesso. Bene: cosa credi che sia un computer o un cellulare? È la tua casa, ci vivi dentro. Ma una casa reale, fatta di mattoni e cemento, perlomeno ha una porta e delle finestre che puoi chiudere. La tecnologia invece non ha porte che puoi sbarrare, Oggigiorno la gente condivide tutto.
Favola di New York è un romanzo di genere. Un horror moderno, che si ambienta in una delle città moderne per definizione. La New York di LaValle la si sente e la si vive ma, nello stesso tempo, il lettore entra nel mondo fantastico descritto dall’autore, credendoci. Sentendo reale anche quello, sentendolo possibile. E, del resto, l’autore cela dietro a un mondo popolato da troll e streghe, da orrendi mostri, quelle che sono le paure di qualsiasi genitore moderno. Come si è sempre fatto con le favole, dove l’orco era sì un orco, un essere spaventoso e di pura invenzione, capace di mangiare i bambini, ma anche la trasposizione di paure reali.
Una fiaba stupida ha una morale semplicistica, una bella fiaba dice semplicemente la verità.
Approfondimento
Il romanzo di LaValle, anche se in alcuni tratti potrebbe esse più snello e immediato, è un bel viaggio, una bella avventura che cattura e coinvolge il lettore. Il protagonista fa un suo percorso che lo porterà a scoprire alcune verità sul presente, ma anche sul passato suo e della sua famiglia, un percorso che lo cambierà profondamente. I misteri in Favola di New York sono più di uno e alla fine al lettore verrà presentata la soluzione di tutti i dubbi, la risposta a ogni domanda. Persino a quella sui tre desideri legati al braccialetto che Emma porta al polso. Due dei quali ci verranno svelati subito, mentre per l’ultimo dovremmo attendere un po’ e, alla fine, quando ci verrà raccontato, non potremo che mormorare: attenzione a ciò che desideri, potrebbe avverarsi.
A chi consiglio il romanzo? Agli amanti del genere, ovviamente. Ma anche a chi vuole fare una passeggiata alternativa a New York.
Monia Merli