
Autore: Fredrik Backman
Pubblicato da Mondadori - Ottobre 2017
Pagine: 226 - Genere: Autobiografico
Formato disponibile: Copertina Rigida
Collana: Scrittori italiani e stranieri

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“Si dice che sia compito dei padri insegnare ai propri figli cosa significa essere uomini. Ma io non ne sono tanto sicuro. Si dice anche che la stragrande maggioranza degli uomini, prima o poi, diventa come il proprio papà. Speriamo che, nel tuo caso, non sia così...”

Okay. Allora, sono il tuo papà. Sembra che tu abbia iniziato a rendertene conto. Finora si può dire che tu non abbia fatto altro che osservarmi mentre mi occupavo maldestramente di te, ma adesso che, a quanto pare, hai già la bellezza di un anno e mezzo, m’informano che si può cominciare a insegnarti delle cose. Piccoli trucchi, roba del genere. Non vedevo l’ora e, te lo dico sinceramente, farò del mio meglio.
Cose che mio figlio ha bisogno di sapere sul mondo è il tentativo illusorio di un padre (Fredrik Backman) di spiegare il mondo a un bambino di quasi due anni. Inizia da tutto ciò che già sappiamo… ma che diamo per scontato! Non si tratta di un romanzo, ma di una serie di riflessioni di Fredrik rivolte a suo figlio sulla paternità, la vita familiare e il mondo.
Costretto ad affrontare la nuova vita e il nuovo ruolo, si trova alle prese con la gestione degli aspetti più pratici e quotidiani come la ninnananna, il cambio del pannolino (cacca compresa), il montaggio dell’ovetto per auto, etc…
… Perché devi capire che fare il genitore non è così semplice come potrebbe sembrare. Ci sono un sacco di cose da imparare, e nuove informazioni da gestire. Le borse per il cambio. Gli ovetti e i seggiolini. Le ninnenanne. Le tutine. La cacca. Soprattutto, la cacca. C’è una quantità immensa di cacca da gestire. Niente di personale, per carità…
La paternità può mettere al tappeto molti uomini alle prime armi e, anche per Fredrik, il cambio di un pannolino diventa un’impresa epica!
Fredrik deve fare i conti con la netta la sensazione che niente sarà più come prima e che da quel momento in avanti il “piccolo tiranno” detterà i tempi della sua vita. La realtà di un neonato in casa, nonostante tutti i preparativi, supera ogni sua previsione, ma niente panico!
In Cose che mio figlio deve sapere sul mondo Fredrik Backman, come scrittore, racconta di se stesso e della sua famiglia con una grande dose di auto-consapevolezza e senso dell’umorismo, affronta luoghi e situazioni comuni, che tutti i genitori, almeno una volta nella propria vita, devono gestire.
Approfondimento
Cose che mio figlio deve sapere sul mondo, è il quarto libro di Fredrick Backman, che ha già conquistato i lettori italiani con L′uomo che metteva in ordine il mondo, Mia nonna saluta e chiede scusa e Britt-Marie è stata qui; rispetto ai precedenti non è un vero romanzo, ma mantiene lo stesso linguaggio ironico, misto a riflessioni più profonde.
In questo libro pieno di paure e incondizionate dichiarazioni d’amore, che vanno dritte al cuore, Fredrik Backman tratta con umorismo tutte le ansie e le mancanze del genitore ai giorni nostri.
Ti chiedo scusa.
Per tutto quel che farò nei prossimi diciotto anni e rotti. Tutto quello che mi sfuggirà. Tutto quel che non sarò in grado di capire.
Per farla breve, abbiamo il terrore, il terrore puro di sbagliare, e di non essere all’altezza.
Fredrik presenta una carrellata di brevi capitoli che trattano temi come la religione, l’amore, la distinzione tra il bene e il male, il calcio, l’essere uomini, che ricalcano le situazioni più tipiche e argomenti che prima o poi vanno affrontati con un figlio, e lui lo fa, sempre con un tocco di umorismo.
Si alternano discorsi rivolti al figlio, che al momento non può far altro che “ascoltare”, con ricordi della propria infanzia, il paragone con il proprio padre, la differenza tra mamma e papà, dove il papà sembra non essere in grado di acquistare le cose giuste al supermercato richieste dalla mamma.
I dialoghi riportati con moglie e amici appaiono come brevi sketch con realismo e humor sapientemente mescolati, dove ogni neo-genitore si può riconoscere.
Una lettura piacevole con un ritmo narrativo incalzante, dove anche l’ironia è capace di far riflettere.
Paola Magnani Marazza
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