
Autore: Rachael Lippincott
Pubblicato da Mondadori - Marzo 2019
Pagine: 236 - Genere: Young Adult
Formato disponibile: eBook, Rilegato
Collana: Chrysalide
ISBN: 9788804709367

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Noi abbiamo bisogno di sentire il contatto di chi amiamo, quasi come abbiamo bisogno dell’aria per respirare.
Se è questo tutto quello che abbiamo, allora prendiamocelo. Non voglio avere paura, voglio essere libera» dice con aria di sfida. «È la vita, Will. Sarà finita prima che ce ne accorgiamo.
Ho iniziato a leggere A un metro da te durante la quarantena, nell’instante in cui ho cominciato a chiedermi: qual è l’ultima volta che ho stretto la mano a qualcuno? Si, perché mi manca il contatto fisico da troppo tempo. E poi, adoro le storie d’amore tormentate.
Lo ammetto, il trailer dell’omonimo film ha giocato una parte importante, vista la presenza dell’attore Cole Sprouse (eh!).
A parte questo devo dire, a mia difesa, che ho sempre nutrito un profondo interesse per il tema delle malattie croniche. E cosi, ho deciso di avvicinarmi al libro di Rachel L, inizialmente con un po’ di scetticismo. Ma andiamo per ordine.
La storia di A un metro da te è ispirata alla vita di Claire Wineland, una giovane donna che a soli 13 anni si è fatta voce dei malati di Fibrosi cistica e ha fondato una associazione che tutt’ora è attiva nella campagna di sensibilizzazione e cura di questo male.
Stella (Claire nel libro) è un’adolescente vivace e piena di vita. Una ragazza qualunque che ama trascorrere il tempo con I suoi amici, leggere e postare nuovi video sul canale youtube. Tutto sembrerebbe normale. Se non fosse per un aspetto che rende la sua vita completamente diversa da quella degli altri: Stella è affetta da fibrosi cistica, una malattia genetica acquisita dalla nascita che causa la presenza di muco in eccesso nell’organismo che colpisce i polmoni, fino al deterioramento degli altri organi. Una malattia che richiede precauzioni scrupolose e terapie giornaliere, per non parlare della rigorosa attenzione alle norme igieniche. Senza disciplina e cure, la malattia porta alla morte.
Ma Stella non è una ragazza comune, lo so, sembrerà una frase fatta. Coraggiosamente e senza esitazioni, Stella osserva con attenzione la terapia, assume i farmaci giornalieri, programmando addirittura un’app funzionale ai malati cronici smemorati. La sua esistenza scorre lenta, divisa tra l’ospedale Saint Grace, popolato di facce amiche – come quella di Barb, amica e premurosa infermiera – e posti che conosce meglio di casa sua. Come quella del suo amico Poe, ragazzo colombiano affetto anche lui dalla FC: un compagno di avventure e peripezie ospedaliere che cammina con lei durante tutto il percorso dall’infanzia fino all’ ennesimo ricovero in ospedale.
Un giorno pero’, come un bagliore di luce verde accecante, qualcosa arriva a sconvolgerla, scombussolando la sua lista delle ‘’cose da fare’’. Improvvisamente, nel suo stesso piano, si materializza un ragazzo moro dai capelli spettinati e ribelli, occhi color oceano.
Will è un altro malato di FC. Tuttavia, lui non ha l’energia di Stella, e’ stanco, deluso dai fallimentari tentativi della madre che lo fa peregrinare da un ospedale all’altro all’inseguimento disperato dell’ultima cura sperimentale che potrebbe salvarlo.
Come in ogni ospedale che si rispetti, esistono luoghi nascosti e ‘’proibiti’’. Ma alla cocca dell’insegnante questi luoghi sono resi accessibili. Cosi, Stella e Will iniziano a frequentarsi, nonostante il monito di Barb di restare lontani. Infatti, i malati di fibrosi cistica non possono toccarsi. Ancora di piu’, un solo starnuto o colpo di tosse può compromettere la già alterata salute dell’altro. La regola fondamentale: a due metri di distanza, sempre.
È un gioco di equilibri, o meglio ancora, di distanze, quello che fa nascere l’amore platonico fra i due. Un amore fatto di sguardi, piccole trasgressioni e video chiamate. Un amore che cambia la vita dei due protagonisti, e ci insegna l’importanza del contatto umano e del romanticismo della corrispondenza.
Il romanzo di Rachel nasce con il nobile intento di sensibilizzare il lettore e contribuisce a divulgare la conoscenza seppur superficiale della malattia, e non c’è dubbio che sia riuscita nel suo proposito. Tuttavia, la narrazione procede a singhiozzi tra quelli che definirei due protagonisti piatti, bidimensionali. Un libro che quindi promuoverei per la genuinità della storia, su questo non c’è alcun dubbio. Tuttavia, il flusso narrativo non coinvolge, non spinge alla fame di correre all’ultima pagina per scoprire il finale.
I due adolescenti sono poi catapultati dalla calma piatta della prima fetta di libro ad un frettoloso avvicendarsi di situazioni e incidenti che, con tutta onestà, trovo poco digeribili nella loro rapida evoluzione.
Un altro punto di domanda per l’autore: perché intitolare i capitoli con il nome di uno dei due protagonisti? Questo espediente potrebbe funzionare se accordato a un cambio di tono e stile, ma in questo caso, sembrerebbe una pratica soluzione per invitare chiaramente il lettore ad immedesimarsi nella storia.
Consiglierei questo libro, dunque? Sì per una lettura, no per una rilettura. Nonostante le imperfezioni, ho apprezzato il cuore della storia, quella di una giovane, intrepida guerriera che ha lottato contro la Fibrosi cistica senza perdere l’entusiamo di vivere. E ci ha lasciato una lezione da imparare:
La morte è inevitabile. Ma vivere una vita di cui andare fieri è qualcosa che possiamo controllare.
Quello che mi resta da dire è un grazie per aver scoperto il canale youtube di Claire, fiore delicato ma anche fonte di una saggezza senza età.
Vi invito a visitare il suo canale youtube, scoprirete quanto l’esistenza porti il valore imprescindibile di un’avventura che spesso diamo per scontata.
Grazie, Claire, per il tuo esempio, viva fiamma in questi anni di solitudine.
PER SAPERE DI PIU’ sulla FIBROSI CISTICA, un po’ di link utili:
www.fibrosicistica.it/fibrosi-cistica/cose-la-fibrosi-cistica/
Il canale di Claire Wineland, in cui racconta la sua storia dall’inizio:
https://www.youtube.com/channel/UCTw8xGVrk4FTAJwMG6mw22w
Claire’s Place Foundation:
clairesplacefoundation.org/