
Autore: Alice Urciuolo
Pubblicato da 66thand2nd - Ottobre 2020
Pagine: 352 - Genere: Letteratura per ragazzi, Young Adult, Narrativa Italiana
Formato disponibile: Brossura, eBook
Collana: Bookclub
ISBN: 9788832971347
ASIN: B08KFHHGCY

📗 Acquista scontato su ibs.it
📙 Amazon (spedizione gratuita)
📗 eBook su ibs.it
📙 Versione Kindle
📗 Trovalo usato
✪ Le recensioni dei lettori su Goodreads
A Pontinia si conoscono tutti. A Pontinia è impossibile non incontrarsi, non scambiarsi parte di vita, non frequentare le stesse persone e gli stessi luoghi. A Pontinia è difficile mantenere un segreto. Da Pontinia chi parte lo fa per non tornare più.
A Pontinia Vera, Diana e Vanessa vivono la loro giovinezza, circondate dai loro coetanei, quelli di sempre, e sognano, ognuna a proprio modo, qualcosa di diverso.
A Pontina è estate, e un anno prima Elena, una di loro, è stata uccisa dal fidanzato, Enrico. Uno di loro.
“Vera appoggiò la testa sul bancone. «Non vorresti andartene anche tu ogni tanto?»
Diana le mise dritta la spallina del costume.
«Sempre».”

Vera e Diana sono due amiche inseparabili, si raccontano ogni cosa, si addormentano accarezzandosi i capelli. Vera è bella e ha la sicurezza che le deriva da quella bellezza. Diana sa di scomparire accanto all’amica, del resto lei non è perfetta. Del resto lei ha quella brutta voglia che le sfigura una coscia.
Aveva ascoltato tante volte quelle parole: non esisteva la perfezione nei corpi, solo l’irregolarità, ognuno di noi è fatto in modo diverso, e poi neanche le due metà di una stessa persona sono uguali… Le sapeva benissimo queste cose, eppure la sua voglia non le sembrava tollerabile.
Diana è innamorata di Giorgio, il fratello di Vera. Vera vorrebbe le attenzioni del fratello. Ma Giorgio pare confidarsi solo con la cugina Vanessa. La terza protagonista del romanzo: bellissima e adorata dal fidanzato benestante, Gianmarco.
Ognuna delle tre ragazze è alla ricerca di qualcosa:
Diana mentre progetta di diventare medico, sogna di liberarsi dall’orrenda voglia, per poter essere guardabile.
Vera si innamora di un ragazzo che non può avere o non del tutto, fino a diventarne ossessionata.
Vanessa capisce che la vita che sta vivendo non è quella giusta per lei.
Alice Urciuolo conduce ognuna di loro verso un percorso di crescita, di cambiamento. Tutto avviene nel corso di un’estate, nell’Agro Pontino, in quella provincia monotona, ma che ha il mare a portata di Cotral (pullman).
Perché nell’Agro Pontino non c’era niente se non la campagna e il cemento, ma in fondo, alla fine, trovavi il mare di Sabaudia, e ci venivano pure i vip.
Provincia fatta di chiacchiere e di tradimenti. Di persone che tutto sanno o credono di sapere; persone che si conoscono e che negli anni hanno tessuto e sciolto legami.
Intorno alle tre ragazze ruota quel gruppo di amici e amiche con le quali sono cresciute e stanno continuando a crescere, condividendo le scoperte del sesso, dell’amore, della perdita e del dolore. Ragazzi che devono convivere con il ricordo di un femminicidio avvenuto un anno prima, quando Enrico ha ucciso Elena. Evento di cui i genitori, gli adulti, hanno smesso di parlare, ma che in loro continua a smuovere domande.
Avremmo potuto fare qualcosa per evitarlo? Potrebbe capitare anche a noi di diventare Elena o Enrico?
Adorazione di Alice Urciuolo è un romanzo corale, dove ognuno dei protagonisti, anche quelli minori, aggiunge un tassello alla storia, completando il quadro di esemplari che l’autrice pare volerci mostrare. Ognuno di loro assumere un ruolo nell’illustrazione di ciò che l’adolescenza può essere, di quei dubbi e di quelle scoperte che possono arrivare in un’età così delicata, così “suscettibile”. Ognuno di loro sperimenta una via per trovare le risposte che cerca o, forse, per trovare la strada per diventare adulto.
Quando erano piccole non vedevano l’ora di crescere, ma Vanessa non immaginava che crescere avrebbe voluto dire questo. Adesso era grande, era libera, era sola, e non aveva mai avuto così paura.
Per trovare, anche, una risposta a quell’assurdo femminicidio, per provare a convivere con quel ricordo e per capire, forse, che l’adorazione porta all’amore tossico. A un amore fatto di ossessione e di catene. Sia per chi è adorato, ma anche per chi è adorante: per colui (o colei) che nell’amato riversa tutto il tempo e tutto ciò che possiede: compresa sé stesso o sé stessa.
Possibile che non ci fossero sfumature, che esistessero solo la sopraffazione e la violenza, come con Rocco o Enrico, o la protezione oltre ogni soglia ragionevole, protezione che alla fine era un’altra forma di sopraffazione, come con Francesco o Gianmarco?
E così Vera, Diana e Vanessa troveranno in quell’estate il loro modo di crescere. Ognuna a suo modo, ma sempre navigando sulle onde dell’umore adolescenziale, fatto di alti e bassi, di dubbi e volubilità.
Per completare il quadro degli abitanti di Adorazione non possono mancare quei genitori che spesso sono tenuti all’oscuro di azioni e sentimenti dei figli, che devono restare dietro a una porta che nasconde un segreto o una confidenza a un’amica. Che sono presenti anche nel loro essere assenti, come mancanza, o come bisogno di essere supportati dagli stessi figli. E che provano, per quanto possibile, a sostenere i loro ragazzi, a richiedere il meglio per loro.
Adorazione parla di adolescenza in tutte le sue sfaccettature, mettendone in mostra ogni dubbio, ogni cambio di umore e di direzione. L’adolescenza che vuole mostrare il bello, che vuole essere ammirata e desiderata; l’adolescenza che vuole avere la libertà di poter decidere, ma anche, forse, di sbagliare. Perché le protagoniste di Urciuolo (e anche i protagonisti) sbagliano sì, inciampano e forse si rialzano o si rialzeranno, ma fanno un percorso di crescita che porterà ognuno di loro a essere diverso da chi era all’inizio di quell’estate che rappresenta l’orizzonte temporale del romanzo. E, forse, anche a capire qualcosa di più di quello che sono e di quello che è, o dovrebbe essere, l’amore.
Come avrebbe fatto a camminare senza nessuna stampella, senza nessun appoggio, senza nessuna sicurezza? Ce l’avrebbe fatta ad affrontare tutto da sola? Avrebbe voluto avere qualcuno da chiamare, come quando da piccola cadeva per terra e suo padre veniva e la prendeva in braccio, ma adesso era diventata troppo grande e non c’era più nessuno che fosse in grado di sollevarla.
Approfondimento
Adorazione è, a mio avviso, un libro troppo ricco di personaggi (si rischia di fare confusione, di confonderli), dove si vuole parlare di molto e dove l’autrice sceglie di non approfondire l’argomento, forse, principale della storia: quel femminicidio che è comunque presente sempre nella narrazione di ognuno dei personaggi, di ognuno degli abitanti di Pomezia. Quel femminicidio che ne influenza pensieri e comportamenti e, probabilmente, anche il loro modo di crescere e diventare adulti.
Urciuolo adotta una scrittura piatta, quasi da sceneggiatura. Raccontando troppo, non tralasciando dettagli con il risultato di appesantire un poco la narrazione. Lasciando poco all’immaginazione del lettore.
Una storia che potrebbe essere adattata per una fiction televisiva.
Adorazione per me è anche un libro sull’amicizia e sull’importanza di avere qualcuno con cui condividere gli inciampi della crescita.