
Autore: Murakami Haruki
Pubblicato da Einaudi - Maggio 2013
Pagine: 164 -Collana: Super ET
ISBN: 9788806217006
ASIN: B00AFOMALS

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Tokyo si anima di notte tra luci al neon e vite marginali che si intrecciano. In un love hotel, una prostituta cinese viene aggredita e Mari, una studentessa solitaria, viene coinvolta per fare da interprete. Incontra così un'umanità dolente e sincera, lontana dalla sua quotidianità. Intanto, la sorella Eri giace in un sonno profondo, sospesa in un limbo inquietante. La linea tra sogno e realtà si fa sempre più sottile, mentre le vite si sfiorano nell'arco di una notte.

È una metropoli quella che abbiamo sotto gli occhi.
La vediamo attraverso lo sguardo di un uccello notturno che vola alto nel cielo. Nel nostro sconfinato campo visivo, appare come un gigantesco animale. O un confuso agglomerato, composto da tanti organi avvinghiati l’uno all’altro. Un’infinità di arterie si protendono fino alle estremità di un corpo inafferrabile, vi fanno circolare il sangue e ne rigenerano di continuo le cellule. Trasmettono nuove informazioni, e raccolgono quelle vecchie. Comunicano nuovi bisogni, e raccolgono quelli vecchi. Portano nuove contraddizioni, e raccolgono quelle vecchie. Al ritmo di queste pulsazioni, il corpo si accende in piú punti, si infiamma, si contorce.
In After dark, questo breve e complesso romanzo scritto dal giapponese Haruki Murakami, edito per Einaudi, Tokyo, oltre che fare da sfondo alle vicende narrate, diventa la protagonista muta di quest’unica notte in cui si svolgono i fatti presi in esame, dando così vita a uno scenario spettrale e silenzioso in cui si dipanano misteriosamente varie vite catapultate nella dimensione onirica della vita che coincide con l’introspezione personale. L’occhio asettico della telecamera che inquadra e sorveglia tutto dall’alto si sposta su Mari, la giovane studentessa di diciannove anni, immersa nella lettura di libri in un locale allietata da brani musicali tra cui anche After dark, che dà il titolo al volume. Proprio qui Mari incontrerà il giovane musicista Takahashi, che a sua volta le presenterà Kaoru, una ricca e astuta manager che si servirà della studentessa per scoprire i retroscena dell’aggressione alla prostituta cinese.
Alla fine l’uomo prende in mano il casco, se lo mette, poi fa cenno alla ragazza di salire sul sellino posteriore. Lei si aggrappa al suo giubbotto con entrambe le mani. Si volta, guarda Mari, guarda Kaoru. Poi di nuovo Mari. Sembra che voglia dire qualcosa, ma non lo fa. L’uomo spinge forte il pedale col piede, dà un colpo alla manopola dell’acceleratore, e parte. Nel cuore della notte il rombo della marmitta risuona minaccioso nelle strade. Restano solo Kaoru e Mari. Kaoru si china e raccoglie una per una le banconote cadute al suolo. Le mette in ordine, le piega in due e le infila in tasca. Inspira a fondo l’aria, si strofina con il palmo della mano i corti capelli biondi.
Proseguendo con la lettura del volume il lettore conoscerà, o per meglio dire, si imbatterà in Shirakawa, un uomo malvagio e ambiguo dalla doppia faccia. La dinamicità di tutti questi avvenimenti è contrapposta alla staticità della lunga letargia di Eri, la splendida sorella di Mari. Quale sarà il fil rouge che tiene insieme tutte le articolate vicende presentate in questa lettura? Lascio a voi il piacere di scoprirlo!
Approfondimento
Il tempo passa, ma non succede nulla. Eri non fa il minimo movimento. Il silenzio è assoluto. Eri galleggia supina sulla superficie del mare della speculazione pura, un mare senza onde e senza correnti. Ciononostante noi non riusciamo a staccare gli occhi dall’immagine che ci viene inviata. Perché? Non lo sappiamo. Eppure per una sorta di intuizione sentiamo che lì c’è qualcosa. Lì c’è qualcosa. Qualcosa che si nasconde sotto la superficie dell’acqua cancellando ogni segno della propria presenza. Per capire cos’è questa cosa invisibile, teniamo gli occhi fissi sullo schermo, con estrema attenzione.
Non avevo ancora mai letto niente di Murakami e ho trovato abbastanza interessante la trama che si svolge in un’unica notte, ma non mi sono piaciuti particolarmente i dialoghi tra Mari e i tanti personaggi che hanno relazionato con lei.
Anche il finale mi ha deluso un pochino perché l’ho trovato “mutilo e non concluso, come una sorta di puzzle a cui manca un pezzo di fondamentale importanza per essere completato”. L’atmosfera che si respira in After dark risulta apatica e fredda. Ciò secondo me contribuisce ad appesantire e rallentare la narrazione del racconto soprattutto nella prima parte.
Francesca Votino