
Autore: Massimo Gramellini
Pubblicato da Longanesi - Novembre 2020
Pagine: 288 - Genere: Narrativa Italiana
Formato disponibile: Copertina Rigida, eBook
Collana: La Gaja scienza
ISBN: 9788830456341

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C’era una volta… un grande male invisibile che l’umanità intera ha dovuto condividere e sopportare; questa fiaba moderna ci trasporta direttamente al 2020, anno in cui iniziano le sfide del nostro eroe Mattia, 9 anni. Tra le mura dell’appartamento in cui all’improvviso si trova confinato con sua madre e sua sorella, un intruso minaccia di rovinare i piani della sua quarantena.

L’amore, Matti, è una danza. E la vita è un’orchestra che suona canzoni sempre diverse.
Ci troviamo di fronte alle memorie di un uomo che ripercorre un particolare periodo della propria infanzia: un anno, il 2020, che molto probabilmente cambiò la vita di molti. Mattia si ricorda come un bambino tra tanti, che ama la propria mamma e riesce a trovare in sua sorella maggiore un rifugio sicuro. Il più grande peso nella sua vita appena iniziata riguarda il padre, grande assente che se non fosse per lo scoppio della pandemia sarebbe già divorziato dalla madre. A peggiorare la situazione, Mattia si ritrova confinato in casa proprio con Andrei, storpiatura del nome del padre a segnalare le sue grandi incertezze. Da questa ri-unione inizialmente forzata, inizia un dramma familiare che è già la storia di ognuno di noi, nolenti vittime di una clausura da cui, tuttavia, è possibile trarre spunti di crescita e miglioramento.
Con attenzione ed ironia, Massimo Gramellini in C’era una volta adesso costruisce un quadro familiare complesso e delicato, in grado di toccare diverse corde emotive tenendo in sottofondo quella pandemia che tutti stiamo vivendo. Il sentimento di chiusura è ripreso dall’intero cosmo narrativo, che si riduce al condominio in cui vivono Mattia e gli altri nuclei familiari, e dai capitoli che di volta in volta assumono il nome di una stanza diversa.
Approfondimento
Gramellini mostra un’interessante vicenda familiare alle prese con una convivenza forzata, ciò che risulta invece meno gradevole e alienante è proprio il contesto della pandemia. Le azioni connesse o causate dalla quarantena non aggiungono molto a ciò che si conosce o si è vissuto in prima persona, manca l’urgenza di affrontare una situazione ancora in atto.
Mattia non rappresenta, come solitamente succede nelle fiabe per gli eroi (e per questo risultano istruttive), quella figura nella quale ognuno può specchiarsi e attraverso la quale rinascere più forti e consapevoli.
Aldilà di queste considerazioni, gli intrecci familiari concedono piacevoli momenti di dolce ironia accompagnati da un consapevole realismo verso la complessità delle relazioni amorose, a qualsiasi età queste vengano intraprese. Infine, ogni nucleo familiare, e ancor di più la famiglia di Mattia, respira per sé e reagisce ai cambiamenti esterni donando un confortevole senso di vicinanza con ognuno di essi.
In quei giorni di contagio e disagio, il mestiere di genitore doveva essere ancora più complicato. Consisteva nel mettersi una maschera sopra la mascherina, nel sorridere senza far trapelare l’angoscia e nel tenere alto lo scudo dell’ironia per proteggere i figli dalle radiazioni della paura e da quelle non meno letali della retorica.
Matteo Longoni