
Autore: Ferzan Ozpetek
Pubblicato da Mondadori - Maggio 2020
Pagine: 168 - Genere: Narrativa Contemporanea
Formato disponibile: Brossura
Collana: Strade blu
ISBN: 9788804719854

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Una domenica fatta di consuetudini, come l’appuntamento fisso per il pranzo a casa di Giovanna e Sergio con l’affetto degli amici nel calore della propria casa al Testaccio. Un quadretto di rassicuranti e naturali abitudini e sullo sfondo un clima gioioso. Tuttavia è sufficiente il tempo necessario a un respiro per uscire dai binari dell’ordinario e il pomeriggio di quiete si trasforma in una domenica non convenzionale in cui l’affiatato gruppetto arriva a riflettere, rivalutare e mettere in discussione la direzione delle rispettive vite.

Era come indossare una divisa. E noi non avevamo bisogno di vederci così simili per sapere di essere legate da un sentimento così profondo.
La calma apparente di una domenica si trasforma in un temporale di emozioni nel tempo di un “drin” di un citofono. Elsa Corti suona alla porta dei nuovi inquilini Giovanna e Sergio con sguardo perso e fisso nei loro occhi senza dire una parola. La sconosciuta viveva proprio in quella casa al Testaccio quando era giovane.
Elsa è visibilmente confusa e disorientata in quel luogo che un tempo conosceva come le sue tasche e chiamava casa. Non ha nulla con sé, se non un pacco di lettere. È visibilmente sorpresa e delusa, quando si accorge di non aver trovato quello che cerca, o meglio chi cerca. Dopo tanti anni, avrebbe solo sperato di riabbracciare la sorella Adele.
Inizia così il racconto della vicenda di Elsa e Adele, due sorelle che sono sempre state simili: pochi anni di differenza tant’è che, da bambine, le scambiavano senza molta fatica per gemelle. Due sorelle legate dalla nascita, amiche complici di tutti i giorni, in cui il passatempo preferito era condividere chiacchiere e luoghi segreti, che secondo loro, erano nascosti dagli adulti e quindi per questo sicuri e protetti. Senza accorgersi diventano adulte, ma l’età adulta non è facile e finiscono schiave e intrappolate in una nuova realtà che le allontanerà emotivamente e geograficamente.
Elsa si racconta, si confida, si sfoga con i commensali aiutandosi con il pacco di lettere che Adele non ha mai smesso di scriverle negli anni trascorsi a Istanbul. La narrazione scorre veloce tra una Roma attuale e la Istanbul degli Hammam di diversi anni prima.
Elsa porta in tavola la difficoltà di alcune scelte a cui la vita l’ha destinata e la frustrazione il dolore delle conseguenze poiché spesso si è costretti a optare per il male minore come consolazione. Nonostante le prove da superare e a discapito delle avversità, il rapporto fraterno permane, si evolve e resiste agli imprevisti e alle prove a cui il destino le sottopone. La sorte mescola le loro carte, le cambia e le costringe a rivalutare la partita. Le due donne non possono fare altro che adattarsi alla nuova mano di carte che, solo se giocata insieme può essere sostenuta fino alla fine. Perché una seconda partita di riscatto la meritano anche Elsa e Adele.
Approfondimento
Se qualche lettore si è già approcciato, o è inciampato per caso o per scelta personale in Ozpetek, avrà notato come, anche in questa vicenda, emerge un tratto ricorrente a volte e rassicurante: la costante è la tavola imbandita e la convivialità. Gli amici, i legami e gli affetti di famiglia, il porto sicuro e il punto di partenza di ogni evoluzione personale. Sebbene così naturali e fisiologici, si possono rivelare anche oscuri, diventando complicati o tormentati come succede alle sorelle protagoniste Elsa e Adele. La complicità a cui per nascita è impossibile sottrarsi viene messa alla prova e la rivalità a cui sono costrette a misurarsi col passare del tempo, involontariamente le allontana.
Ed è così che ci si sente leggendo Come un respiro: in bilico tra ciò che ci sembra essere normale, abitudinario e noioso, e tra ciò che rappresenta l’inatteso e l’imprevisto. Il flashback delle lettere ci catapulta da un’emozione all’altra. Ecco che in un secondo, “in un respiro” il castello di sabbia che ci siamo costruiti vola via e le nostre certezze con lui, tranne una: tutto scorre, tutto passa ma il sentimento fraterno resta. Nonostante tutto.
Alessandra Molinari