
Autore: Karl Marlantes
Pubblicato da Solferino - Settembre 2021
Pagine: 800 - Genere: Avventura
Formato disponibile: Brossura, eBook
ISBN: 9788828206576
ASIN: B09HCK3DK4

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La Finlandia, agli inizi del Novecento, è ancora sotto il giogo dell’Impero russo. Nelle campagne regnano fame e miseria. In fuga dalla povertà e dalle persecuzioni della polizia zarista, i tre fratelli Koski abbandonano la nativa Suomi per approdare negli Stati Uniti. Li accolgono un fiume imponente, il Columbia, con i salmoni reali che risalgono copiosi la corrente, e boschi grandiosi, con alberi di dimensioni mai viste, miniera inesauribile per l’industria del legname. È un paesaggio selvaggio e primordiale, che richiama l’uomo con la sua promessa di ricchezza e al contempo lo respinge: i Koski imparano in fretta come sia crudele il mondo dei boscaioli, avido lo sfruttamento, malsicuro il lavoro. E mentre gli uomini si arrampicano sui tronchi ad altezze vertiginose, forti come rocce e agili come ballerini, le donne pregano ogni giorno di vederli tornare a casa sani e salvi. Ma non tutte. Aino, che ha conosciuto gli ideali del socialismo insieme all’amore, spera in qualcosa di più, per sé stessa e per loro. Crede nel lavoro come fonte di una nuova giustizia e di una nuova dignità. Confida nell’unione sindacale, che è agli albori, come strumento di riscatto. Mette in gioco tutto il suo temperamento ardente in questa battaglia per i diritti, spesso in conflitto con i suoi fratelli: l’intraprendente Matti, che, sedotto dal sogno americano, sperimenta sulla propria pelle la crudezza darwiniana delle leggi di mercato, e il contemplativo Ilmari, la cui fede evangelica si contamina con la spiritualità dei nativi. Attraverso questi indimenticabili personaggi, e il coro di quelli che si muovono intorno a loro, le forze generatrici della società americana prendono corpo e conflagrano in una saga famigliare in cui storia, epica e poesia si fondono in un romanzo-mondo, inscenando le drammatiche contraddizioni del capitalismo, non solo oltreoceano e non solo un secolo fa.

Aino Koski è una giovane donna dal carattere risoluto, idealista, coraggiosa, assistiamo alla sua fuga dalla Finlandia zarista e al suo arrivo in America, terra dove cercherà di replicare le lotte già intraprese in patria. Suo fratello Matti si converte alle logiche capitaliste americane, Ilmari invece si accosta alla spiritualità dei nativi americani. Le loro personalità cosi diverse per i componenti di questa famiglia che si ritrova a fare i conti con i mutamenti della società in cui si trova a vivere conciliandoli con il desiderio di identità. Aino e la sua famiglia sono un pezzo di storia della Finlandia, lo scenario storico, che l’autrice ci propone è sulle dominazioni subite, sulle sorti del paese sotto lo zar Nicola II che impose una politica panslavista volta a rigettare qualsiasi richiesta da parte della Filandia e la conseguente rivolta. È avvincente leggere attraverso le parole di Aino, come sia nato e cresciuto in Finlandia, a partire dal 1899, un partito di massa della classe lavoratrice con la sua cultura socialista e i numerosi gruppi di donne lavoratrici. Il movimento operaio finlandese puntava ad educare e a organizzare pazientemente i lavoratori, quello che Aino proverà a fare con i taglialegna in America. Il Romanzo offre uno spaccato sul dramma della deforestazione negli USA e l’epopea della famiglia Koski.
La gente riusciva a fare di uomini ordinari degli eroi pieni di mistero, pensò Aino. Contrabbandieri. Che sciocchezza: Erano solo dei giovani che tornati dalla guerra non volevano ritrovarsi nello stesso sistema di salari da fame – quello stesso sistema che tanto per cominciare li aveva mandati laggiù senza una buona ragione.
La prosa dello scrittore Karl Marlantes è lineare, non si perde in descrizioni minuziose, ma nonostante questo è facile immaginare il freddo, la fame, le baracche, le foreste. Aino Koski viene descritta con un’ostinazione quasi cieca, forse da attribuire alle sue radici, alle cicatrici che si è portata dietro in America, segni del passato che fa di ogni persona quel che è nel presente e nel futuro. I suoi pensieri sono meglio approfonditi, ed è bella la sua presa di coscienza su quanto fosse decisivo il ruolo a cui invece la natura l’aveva destinata come moglie e madre, riuscire a creare solidarietà, a riconciliare famiglie. Il romanzo Deep River è uno spaccato dei primi del Novecento, i discorsi di emancipazione femminile spingevano le donne a compiere anche piccoli atti rivoluzionari, come fa Aino, che per prepararsi ad affrontare la folla per uno dei suoi discorsi si depila le gambe, compra “un reggiseno che le mettesse in evidenza il petto” e delle scarpe con un po’ di tacco per darsi un tono, lei decide di riconoscersi in quanto donna, di mostrarsi femminile nel momento della “battaglia” pubblica, più che nel privato.
Senza dubbio appassionante, ricco di riferimenti ad episodi della storia tante volte dimenticate del secolo scorso. Avvincente e con un sottile senso rivoluzionario da parte delle donne, quasi contemporaneo.
Il futuro a cui ambire era un’umanità migliore e più armoniosa, non il paradiso.
Eliana Papa