
Autore: Andrea Roccioletti
Pubblicato da Autori Riuniti - Ottobre 2016
Pagine: 110 - Genere: Narrativa Contemporanea
Formato disponibile: Brossura
Collana: I nasi lunghi

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Chi si nasconde dietro lo pseudonimo di Shaye Saint John? Qual è la vera storia di la vera di uno dei fenomeni più discussi e misteriosi di Youtube degli ultimi anni? Intorno a queste domande ruotano le vite e le storie di un cantante punk di Bloomington, di due cecchini su una Chevrolet Caprice, di Timothy Leary, del Max Headroom Incident, di Björk, di un addetto alle disinfestazioni che diventa un attentatore, di milioni di dollari, università e ospedali statunitensi coinvolti in un programma di esperimenti per il controllo della mente, di Terry Schiavo, e di una star di Hollywood di nome Shaye Saint John che con i suoi video su Youtube supera 3 milioni e mezzo di visualizzazioni.

Ci hanno ubriacato con questa idea del Sogno Americano. Ed invece è un sonno senza sogni.
Eric è una specie di regista fallito, vive le sue giornate trascinandosi da un autobus all’altro, da una birra all’altra. Ma è un genio, o meglio nella sua testa le idee frullano e turbinano, si dissociano, si sdoppiano, vivono una realtà parallela, creano forme e personaggi. Anzi le sue idee sono materia viva, sono Shaye Saint John. E chi è Shaye?! Chi è la donna mascherata che spaventa, rallegra e rassicura? E l’alter ego di Eric, è la sua musa, il suo rifugio, l’àncora che, malgrado tutto, lo tiene attaccato alla realtà; è il grillo parlante della sua coscienza.
La storia di Shaye, fenomeno mediatico senza precedenti, si mescola a tante altre storie visionarie, storie di fallimenti, di prospettive spezzate, di occasioni mancate, di drammi e psicodrammi che si infrangono alla deriva del sogno americano.
Ed è proprio il mito del “sogno americano”, che qui si trasforma in un sonno senza sogni, a far emergere ancora di più il senso di disagio, di allontanamento di tutti i personaggi che si muovono sulla scena letteraria, a farne risaltare l’inadeguatezza dai canoni sociali stabiliti.
E Shaye, la bambola strana e mostruosa con il cuore di bambina, è il segno e il simbolo di tutto ciò, è la rivincita degli ultimi che si fanno primi.
Diranno di me è una storia vera, una storia di fallimenti, di disillusioni; ma è anche una storia di rivincita, di possibilità. La lettura non è sempre piacevole, perché davanti agli occhi del lettore sfila una umanità dolente, fallita, reietta dalla società dei “belli e bravi”, ma al tempo stesso il lettore non può fare a meno di continuare la lettura, vuole sapere cosa farà Shaye, cosa accadrà a tutti coloro che, a volte inconsapevolmente, gravitano attorno a questo personaggio geniale e visionario.
Approfondimento
Diranno di me è un romanzo duro, frammentato, spigoloso, romanzo degli ultimi, romanzo di disillusioni e fallimenti; ma è anche la storia vera di un caso mediatico che ha interessato milioni di utenti, che ha suscitato la fantasia, la curiosità, e perché no, a volte anche il disgusto, di tanti che ne hanno decretato il successo ed hanno contribuito a creare attorno alla figura di Shaye un’aurea di mistero, di interesse, di rarità che ancora oggi non si sopisce. Perché forse ha ragione Eric a dire che il fallimento, a volte, è molto più suggestivo del successo.
Che non ci sia niente di più puro e ribelle come il fallimento, al giorno d’oggi. Il successo ti lascia l’amaro in bocca, per i prezzi che hai dovuto pagare, per il fatto che non ti basta mai. Ma il fallimento….Eric allargò le braccia “Il fallimento è puro capisci? Lascia intatto il desiderio. Lascia immacolata la coscienza”.
Romina Celani