
Autore: Amy Bloom
Pubblicato da Fazi - Agosto 2019
Pagine: 252 - Genere: Narrativa
Formato disponibile: Brossura, eBook
Collana: Le strade

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La storia d’amore tra la First Lady Eleanor Roosevelt e la giornalista Lorena Hickok raccontata nell’arco di trent’anni, tra intrighi, passioni e segreti.
“-Vorrò sempre essere la tua amante. La tua concubina. Avere te come amante. Comunque tu la metta, non voglio essere la tua amica più cara. Voglio bisticciare. Voglio ingelosirmi. Solo un po’. Voglio che tu sia gelosa. Voglio seguirti nella tua stanza...”

Il romanzo di Amy Bloom racconta la relazione “segreta” tra la moglie del presidente Roosevelt e una giornalista, due donne dal carattere forte e indipendente, che finiranno per vivere sotto lo stesso tetto e diventare amanti.
Dicevamo sempre: Non siamo due bellezze, perché era impossibile dire la verità. Eravamo dee. Le ragazzine che non eravamo mai state: amate, impertinenti, felici e deliziose.
Lorena Hickok ha un passato difficile, segnato dalla povertà e da una violenta figura paterna, motivi per i quali la ragazza, all’epoca tredicenne, deciderà di fuggire da casa per cercarsi una propria vita altrove. Quando nel 1932 viene mandata alla Casa Bianca per seguire da vicino la campagna elettorale di Franklin Roosevelt, fa la conoscenza della moglie Eleanor. Le due, inizialmente scostanti, creeranno un legame indissolubile, una relazione che trascenderà tempo e spazio, un’unione che, per la sua forza, finirà per essere sotto gli occhi di tutti. E nemmeno questo potrà fermarla.
Ero pazzamente innamorata di Eleanor, e non avevo neppure la decenza di nasconderlo, visto che ero una pervertita, ed Eleanor pareva fosse follemente innamorata di me, il che era stupefacente per tutti, poiché sapevamo che passione, romanticheria –e perversione- non erano acque in cui Eleanor Roosevelt sguazzasse.
Due donne alla Casa Bianca è stato certamente tra i titoli più attesi dell’estate, ma mentre da un lato convince la narrazione storica del romanzo e il delineamento della situazione politica e sociale, Amy Bloom non raggiunge totalmente l’obiettivo di raccontare la storia d’amore delle due donne. Una relazione che pare quasi staccata dalla realtà, come in una fiaba, mentre in realtà era chiaro a tutti, specialmente al presidente, cosa stesse accadendo tra Eleanor e Lorena. Eppure è poco lo spazio riservato a come questo rapporto extraconiugale venne visto dal mondo circostante e a quanto potesse risultare allo stesso tempo scandaloso e rivoluzionario, specialmente se si pensa al periodo in cui è nato quest’amore. Questo dona alla storia un tocco d’irrealtà.
Approfondimento
La storia è raccontata in prima persona da Lorena e si ha come l’impressione di seguire il flusso di pensieri della donna. Un flusso che però si fa molto confuso: l’autrice non riesce infatti a gestire al meglio tutti i (moltissimi) scambi temporali, e volte succede di perdere il filo, non distinguendo più i flashback dal punto in cui inizia la narrazione. Questo giustifica però l’uso frequente del presente, che all’inizio fa storcere il naso, ma poi si rivela essenziale per riconoscere il momento della vita di cui la Hickok sta parlando.
Amy Bloom ha affermato che il suo romanzo è sì ispirato alla vera storia delle due donne, che furono amanti anche nella realtà, ma è condito con fatti inventati dall’autrice stessa ed è per questo un’opera di fantasia. È certamente interessante leggere il parallelismo tra la vita dell’allora First Lady intrecciata con quella della giornalista e la situazione sociale dell’America di quegli anni.
Due donne alla casa bianca è insomma una lettura leggera e interessante per chi vuole capire di più la psicologia delle protagoniste e immergersi nell’atmosfera dell’epoca, un po’ meno per chi cerca una vera storia d’amore.
Matilde Piazza