
Autore: Carmen Korn
Pubblicato da Fazi - Aprile 2019
Pagine: 563 - Genere: Narrativa Contemporanea
Formato disponibile: Brossura, eBook
Collana: Le strade

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Amburgo, marzo 1949. La Germania è da quattro anni fuori da una guerra il cui peso continua a farsi sentire. Anche Henny, Kathe, Lina, Louise e Ida provano a rimettere insieme i pezzi delle loro vite, facendo i conti con i fantasmi del passato e con le promesse di cui sembra colmo il futuro. Cosa regalerà loro il decennio che sta per aprirsi?

Abbiamo conosciuto Henny, Kathe, Lina, Louise e Ida nelle pagine di Figlie di una nuova era, il primo capitolo della trilogia del secolo che Carmen Korn dedica a queste cinque donne. Le ritroviamo alla fine degli anni ’40, in una Amburgo che non ha ancora finito di soffrire per i contraccolpi della guerra. Una guerra da cui in tanti non sono tornati. Una guerra che ha lasciato una scia sterminata di lutti, distruzioni e sofferenze. Amburgo è lì a ricordarlo. Con i suoi edifici diroccati e abbandonati. Con le strade semivuote e i negozi ancora chiusi. Per chi è sopravvissuto è però tempo di provare a ricostruirsi una vita, accantonando i sensi di colpa con cui convive da anni.
E così Henny riprende la sua attività di ostetrica. Al suo fianco c’è un nuovo uomo: Theo. Le loro strade si sono incrociate e separate più volte, ma ora sembra arrivato anche per loro il momento di condividere un pezzo di strada insieme. Accanto a lei ci sono anche Marike e Klaus, i figli nati dai suoi precedenti matrimoni. A mancare è però la sua amica e collega Kathe. Nessuno ha più avuto sue notizie. Possibile che sia morta in un campo di prigionia? Eppure Henny giura di averla vista su un tram. Ma perché mai sarebbe tornata ad Amburgo senza andare a cercarla? C’è qualcosa che la spinge a non farsi trovare? Ci sono ancora sospetti e paure non dissipati?
Mentre Henny continua a fare i conti con questi pensieri, sua cognata Lina e la sua compagna Louise decidono di aprire una libreria per iniziare un nuovo capitolo della loro vita. La loro amica Ida sembra invece continuare a trascinare dietro di sé quel senso di scontentezza che da sempre l’accompagna. Nonostante si sia lasciata alle spalle il primo matrimonio, combinato dal padre per ragioni d’affari, e sia finalmente riuscita ad avere al suo fianco Tian, il ragazzo cinese che da sempre ama, sembra ora rimpiangere lo sfarzo e il lusso di cui era stata colma la sua giovinezza.
Intanto si fanno strada le nuove generazioni e quelli che un tempo erano stati bambini sono ormai giovani adulti con un mondo da scoprire e traguardi da conquistare. Con tutti, al di là dell’età, la vita sembra voler essere generosa. Dopo anni di sofferenze e privazioni è ora arrivato il momento di riscattarsi, ricevendo con gli interessi tutto ciò che si è perso in termini di affetti, serenità e gioia.
Il mondo continua, invece, ad essere un luogo strano e multiforme, in continua trasformazione. E così Henny e le sue amiche vedranno la loro Germania divisa, dapprima solo sulla carta e poi da un vero e proprio muro. Assisteranno alle varie fasi della Guerra Fredda, al diffondersi della televisione e dell’utilizzo della pillola anticoncezionale. Contempleranno sgomente l’assassinio di un presidente degli Stati Uniti e sorrideranno davanti al primo passo dell’uomo sulla luna. Per loro, e per il mondo, saranno anni di rinascita e ricostruzione. Anni in cui imparare nuovamente a gustarsi ogni istante, senza timori o sensi di colpa.
Le cose belle avevano un senso e non era un tradimento cercarle, immaginare un futuro migliore.
Approfondimento
Quando si è vissuta sulla propria pelle una catastrofe, si vive con il terrore che qualcosa di simile possa nuovamente accadere in qualsiasi momento. Il calcolo delle probabilità sarebbe invece pronto a smentire queste nostre paranoie rassicurandoci sul fatto che, essendoci già passati, ora dovremmo, almeno per un po’, poter vivere relativamente tranquilli.
I nostri personaggi hanno indubbiamente attraversato qualcosa di atroce. Sono stati rinchiusi in campi di prigionia, hanno visto la loro città distrutta dai bombardamenti, hanno assistito alla morte di parenti e amici, hanno temuto ogni giorno, per anni, che quello che avevano appena visto potesse essere l’ultimo tramonto della loro vita. Per questo ora è quasi impossibile accettare che le cose possano iniziare a girare nel verso giusto. Difficile accorgersi di avere ancora un lavoro, una casa, un marito, dei figli. Ma la vita ci può chiedere anche di accettare dapprima l’orrore e poi la normalità. E allora può essere di nuovo tempo di feste e cene, tempo d’innamorarsi e di dedicarsi a inaspettati progetti. Tempo di dare spazio alle nuove generazioni che della guerra hanno un ricordo più sfuocato e che, per questo, saranno più permeabili ai cambiamenti. Per tutti, comunque, è tempo di ricominciare!