
Pagine: 138 - Genere: Autobiografico
Formato disponibile: Brossura, eBook
Collana: Narratori della Fenice
ISBN: 9788823506671

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Ci troviamo al bar Lutetia, nell’anno 2005. Jorge Semprùn ci parla della sua vita come deportato a Buchen-wald, come partigiano francese e come clandestino spagnolo durante la dittatura franchista. Fa i conti con il suo passato e con quello che è legato al processo della tortura.

La tortura è imprevedibile, imponderabile nei suoi effetti, nelle sue devastazioni, nelle conseguenze che lascia sull’identità corporea.
Francia, 1943. Jorge Semprùn Jorge Semprun ha solo vent’anni quando fa parte della resistenza francese, la ‘Jean Marie Action’. Sa quali sono i rischi di quello che fa. Passa la sua vita, letteralmente, a guardarsi intorno, per vedere se ci fosse qualche macchina o persona sospetta. Non scrive niente su carta, memorizza i suoi appuntamenti. Non deve lasciare niente di scritto, a quei tempi. Nel caso venisse arrestato e interrogato, la polizia potrebbe scoprire i suoi ‘ap-puntamenti’. Appuntamenti che potrebbero comprometterlo. In un sontuoso edificio di Parigi, lui e Frager parlano dell’ipotesi dell’arresto e se sa delle conseguenze. Lo sa, non teme l’arresto, bensì, la tortura. La peggiore tortura di cui lui avesse paura, era il soffocamento. Guarda la vasca da bagno, decenni dopo, allo stesso posto, pensa a quella tortura di cui aveva paura, a cui non ha avuto scampo: il soffocamento. Gliela hanno inflitto. Non gli hanno inflitto, le altre, quel-le dell’inventario di ‘Tancrede’: lo strappo delle unghie e l’uso della privazione del sonno. A Buchenwald, lo avevano messo agli ‘uffici’, a stilare i nomi degli arrivati. Ha la matricola: 44904. Vede il nome del nuovo arrivato, Henri Frager, ‘ Paul’. Ogni domenica parlano dei tempi trascorsi prima della prigionia. Cambia identità, cosi spesso, che, ormai ci ha fat-to l’abitudine. Un passaporto falso da sembrare autentico. Vive in clandestinità, lui, Federico Sanchez, si preoccupa ogni giorno di venire arrestato. Dieci anni di clandestinità sotto la dittatura franchista. Una vita passata a temere il domani. A fuggire. A cambiare il suo nome, come se alla fine, non fosse più autentico, nemmeno lui.
Approfondimento
Periodo della resistenza francese, 1943. La Germania occupa la Francia. Jorge Semprun è uno di quelli, un partigiano, della ‘Jean Marie Action’. Non è solo un partigiano, no, è anche un deportato a Buchenwald. È un sopravvissuto. So-pravvissuto alle torture, pari a Primo levi e alla partigiana Ida D’este. Ida d’este, donna, partigiana e reduce della tortu-ra, da parte dei nazisti. Jorge Semprun, ci parla della sua esperienza legata alla tortura e non solo, ma di quello che lui ha vissuto durante in quei gli anni. Racconta in prima persona, impiegando flashback e la memoria. La memoria involon-taria, come quella di Proust, solo che, al posto della ‘madeleine’, ha una lettera da Praga. La lettera lo fa ritornare al quel remoto passato. L’autore con questo romanzo, purtroppo, incompiuto, ci vuole dare un assaggio della sua vita pas-sata. Come dice lui:
Avevo la tendenza a considerare quella vita clandestina come una sorta di privilegio, come il segno d’appartenenza a una specie di ordine cavalleresco, come una singolarità felice e stimolante che mi distingueva radicalmente dai comuni mortali.
Emiliya Dolan Pietropaolo