
Autore: Christelle Dabos
Pubblicato da E / O - Aprile 2018
Pagine: 504 - Genere: Fantasy, Young Adult
Formato disponibile: Brossura, eBook
ISBN: 9788866329459
ASIN: B07B534K8X

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«Non me la dai a bere, figlia. Ti nascondi dietro i capelli, dietro gli occhiali, dietro i tuoi mormorii. Di tutta la nidiata di tua madre sei l’unica che non ha mai versato una lacrima, l’unica che non ha mai urlato, eppure sei quella che ha fatto più sciocchezze, giuro»

Ofelia è una ragazza che sicuramente non passa inosservata, non in quanto detentrice di una bellezza mozzafiato, ma piuttosto per la sua goffaggine e lo scarso gusto nel vestire che la porta ad assomigliare più ad uno spaventapasseri che ad una dama.
La figura sbucata dallo specchio consisteva in un vecchio cappotto logoro, un paio di occhiali grigi e una lunga sciarpa a tre colori
Ma ad Ofelia non interessa quello che gli altri pensano del suo modo di essere, a lei basta il suo archivio per essere felice. È una lettrice, ma non sono i libri che legge bensì gli oggetti: tenendoli in mano può scoprire il loro passato e quindi quello di chi li ha toccati. Oltre a questo, ha la capacità di attraversare gli specchi, dote molto rara su Anima, una delle arche che si sono formate in seguito alla grande Lacerazione. Anima è l’arca dove gli oggetti prendono vita ed è anche la casa della nostra protagonista. Purtroppo, però, nonostante nessuno abbia chiesto il suo parere, Ofelia deve lasciare il suo caro museo e tutta la sua famiglia, per andare a vivere su un’arca gelida e lontana, Polo, dove un fidanzato sconosciuto la attende.
Non si aspetta di trovare il principe azzurro, ma quando vede Thorn tutte le sue speranze di potersi abituare ad un altro clima, ad un’altra casa, sembrano evaporare: non potrà mai amare quel bestione che neanche la guarda in faccia.
Volente o nolente deve seguire le direttive che le vengono date, non ha scelta, sono già due i pretendenti che ha rifiutato. Questo matrimonio poi pare interessare molto alle Decane, tirarsi indietro equivarrebbe a dimenticarsi di avere una casa.
Arrivata sull’arca del suo futuro sposo si rende conto che quell’unione sarà molto più complicata di quanto pensasse. Osteggiata da tutti si trova a dover sopravvivere in un posto dove nulla è come sembra e dove di nessuno ci si può fidare. Ma nonostante la sua timidezza Ofelia stupirà tutti, perfino se stessa, non facendosi soggiogare da quel mondo falso al quale tutti si inchinano.
Approfondimenti
Devo ammettere che ero un po’ restia a leggere questo libro. Ho letto tantissimi fantasy in vita mia e ultimamente non posso dire di averne trovato qualcuno che mi abbia particolarmente interessata. E invece, in questo caso, ho comprato pure gli altri tre volumi della saga e questo significa solo una cosa: l’autrice mi ha stupita; eh si, finalmente ho trovato qualcosa di diverso.
La figura di Ofelia mi ha ispirato tanta simpatica da subito. Finalmente un’imbranata che sa il fatto suo, mi sono detta. Dietro quegli occhiali camaleontici si capisce subito che c’è un cervellino che lavora. Intorno a lei l’autrice ha creato un mondo originale, sia per quanto riguarda la struttura che per il tipo di società nella quale lo ha inserito. Un mondo falso dove ciò che gli occhi vedono è solo frutto di inganni mentali, un mondo dove col sorriso sulle labbra gli abitanti ti colpiscono senza muovere un muscolo, un luogo dove per sopravvivere devi avere una grande forza interiore e una grande determinazione, cosa che pare non mancare a quello scricciolo di donna avvolto nella sua sciarpa multicolore.
…attaversare gli specchi significa affrontare sé stessi. Ci vuole fegato per guardarsi negli occhi, vedersi per ciò che si è, immergersi nel proprio riflesso. Quelli che si mettono un velo davanti alla faccia, che mentono a sé stessi e si vedono migliori di ciò che sono non ce la faranno mai. Credimi, non è cosa da tutti!
Non vedo l’ora di tuffarmi nel seguito della storia perché sono tante le domande che questo primo volume lascia senza risposta. Anche in questo l’autrice è stata abile: non spiegando tutto ha reso più interessante il resto invogliando i suoi lettori a proseguire.
Aira Ria