
Autore: Romana Petri
Pubblicato da Mondadori - Febbraio 2020
Pagine: 375 - Genere: Biografico
Formato disponibile: eBook, Rilegato
Collana: Scrittori italiani e stranieri
ISBN: 9788804722021

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Jack London era un sognatore. Non di quelli che prendono i sogni e li lasciano chiusi in un cassetto, che aprono di tanto in tanto per ricordarsi di ciò che avrebbe potuto essere, ma di quelli che li piantano, li coltivano, li fanno crescere. Di giorno e di notte, instancabilmente. Studiando, partendo per viaggi al limite del surreale o semplicemente scrivendo costantemente mille parole al giorno.

La vita di Jack London, iniziata a San Francisco nel 1876, non è mai stata facile. Ancor prima di potersene ricordare, era già stato rifiutato dal padre, che non voleva avere nulla a che fare né con lui né con sua madre, Flora Wellman. Una donna davvero particolare, dedita a sedute spiritiche in cui diceva di parlare con i morti, che sposò un contadino vedo-vo, John London, quando Jack aveva pochi mesi. Jack quel giorno guadagnò un padre, un cognome e una sorella, Eliza, che amerà per tutta la vita.
La nuova piccola famiglia visse in condizioni di disperata povertà, perlopiù dovuta al pessimo fiuto per gli affari di Flora, che si lanciava entusiasta in idee che erano già in perdita ancor prima di iniziare, ottenendo sempre l’appoggio di quel marito talmente innamorato che per lei avrebbe fatto qualunque cosa. Jack realizzò fin da piccolo che sarebbe voluto diventare un famoso scrittore. Il successo era l’unica cosa che contava, soprattutto come forma di riscatto per una vita rivelatasi da subito dura e ingiusta, e l’entusiasmo e la fiducia trasmessigli dalla madre uniti alla sua innata determinazione sembravano accompagnarlo in quella direzione. Anche dovendo abbandonare gli studi per aiutare economicamente la famiglia, seppe trarre beneficio da questo periodo della sua adolescenza, e invece di continuare a farsi sfruttare in lavori fisici sottopagati, decise di vivere nuove avventure: diventò un cacciatore di foche, un vagabondo e un cercatore d’oro nel Klondike. Da queste esperienze Jack tornò ricco. Non di denaro, ma di espe-rienze, conoscenze, dialoghi, luoghi e personaggi che avrebbe in futuro trasformato in famosi racconti e romanzi:
Facendo la loro conoscenza, Jack non poteva ancora immaginare che un giorno li avrebbe resi immortali nei suoi racconti.
Il “figlio del lupo”, come lui stesso si definiva, era un sognatore, con una personalità magnetica capace di attirare chiun-que, ma anche molto influenzata dalle donne che lo accompagnarono nei diversi momenti della sua vita: La madre Flo-ra, causa principale della totale privazione che Jack conobbe in giovinezza, che fece da motore a quell’indomabile desi-derio di riscatto che lo portò al successo; Mabel, il suo primo amore. Fu frequentando la sua famiglia e i suoi amici bor-ghesi che capì cosa non volesse diventare, e divenne quindi un socialista convinto. Jack si diceva moderno, ma era un uomo antico: si sposò con Bessie, la prima moglie, non per amore, ma perché non gli avrebbe dato problemi nella sua ascesa al successo, essendo lei una perfetta donna di famiglia che sapeva stare al proprio posto. Frequentò Anna, che spesso definì la sua anima gemella, ma la mentalità chiusa e maschilista di Jack non poteva accettare che una donna fos-se migliore di lui. In Charmian, la sua seconda moglie, trovò la giusta via di mezzo. Ella era un’incantatrice, capace di re-citare le parti di chiunque lui avesse bisogno:
in un certo senso, quella donna era perfetta: a metà strada esatta tra Bessie e Anna. Capace di aggiungere al poco e sottrarre al troppo.
E fu lei, insieme all’inseparabile sorella Eliza, ad accompagnarlo fino alla fine della sua vita, giunta precocemente quan-do lo scrittore aveva solo quarant’anni, ma piena di esperienze, incontri e avventure che lui fu capace di tradurre nelle parole che lo resero il più acclamato scrittore americano a cavallo tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo.
Approfondimento
Jack London non era una persona facile, e questo emerge con chiarezza nel lavoro certosino di Romana Petri che rico-struisce la sua vita romanzandola in terza persona e cogliendone tutte le evoluzioni, mantenendo con coerenza il punto di vista del personaggio. L’antipatia che ho provato per Jack London più o meno per tutta la durata del romanzo, non può incidere negativamente sul mio giudizio finale e, anzi, è la riprova di come una storia ben scritta come questa rie-sca a piacere nonostante le opinioni personali del lettore per i personaggi principali. Quello che veramente colpisce è la capacità di una scrittrice-donna-del ventunesimo secolo, di immedesimarsi in un uomo di fine Ottocento con mentali-tà a tratti medievale, di descriverne le emozioni e di giustificarne le scelte.
Pur non trovando punti d’incontro con il personaggio, sono rimasta affascinata dalla sua complessità. Per l’intera durata del romanzo il lettore assiste all’evoluzione di una personalità già complicata nel principio. Dalle idee socialiste nate dal suo bisogno di riscatto, ai progetti folli e fallimentari da super-uomo, passando per quel desiderio os-sessivo di avere un figlio maschio che lo accompagnerà per tutta la sua vita, e che si trasformerà nel suo più grande rimpianto. Il lettore viene portato a scavare sotto la superficie e a interpretare gli indizi presenti nella narrazione per cercare di spiegare le scelte di un personaggio così complesso.
Questo libro risulta perfetto per chiunque volesse approfondire o semplicemente conoscere la vita e la personalità del famoso scrittore. Leggere questo romanzo è stato come viaggiare indietro del tempo, nell’America di due secoli fa, alla scoperta dei personaggi, paesaggi o semplicemente delle situazioni che hanno dato vita ai romanzi più celebri di Jack London.
Alice Monti