
Autore: Nadia Toffa
Pubblicato da Mondadori - Ottobre 2018
Pagine: 144 - Genere: Autobiografico
Formato disponibile: Copertina Rigida, eBook
Collana: Varia

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Forse Nadia lo sapeva…… sapeva che sarebbe uscita sconfitta dalla battaglia contro “il cancro”, come lo chiamava lei senza finti moralismi. Il suo obiettivo non era vincere una singola battaglia, ma una vera e propria guerra, il cui scopo finale era quello di esortare chiunque si trovi ad affrontare una malattia, o un qualunque altro tipo di avversità, a farlo con grinta e coraggio, senza mollare mai. E Nadia la sua guerra l’ha vinta, l’ha vinta eccome!

Nadia Toffa, volto noto a chi segue la trasmissione televisiva Le Iene, è sempre stata una combattente: ha condotto inchieste con piglio infaticabile, sempre in prima linea, denunciando situazioni scomode : lo smaltimento dei rifiuti in Campania per mano della camorra, la “terra dei veleni” a Crotone, il crescente numero di tumori nel “triangolo della morte” tra Napoli e Caserta.
Sono stata scaraventata in corsa, dal mio personale Frecciarossa, a Trieste, una luminosa mattina di inizio Dicembre.
Nel dicembre 2017, a Trieste, un malore la ferma e ne richiede il ricovero in ospedale; per un po’ di tempo si rincorrono informazioni poco chiare e imprecise sul suo stato di salute. Quando, nel febbraio 2018 Nadia torna alla conduzione de Le Iene, è lei stessa a svelare, con la schiettezza che da sempre la caratterizza, di aver avuto un cancro.
Per raccontare la sua personale esperienza e per essere di incoraggiamento a chi – come lei – ha combattuto e sta combattendo contro il cancro, Nadia pubblica nell’ottobre 2018 il libro Fiorire d’inverno.
Quando ero piccola, passavamo il Natale in malga, dalla nonna. Capitava che i prati fossero tutti bianchi, immersi nel silenzio. Mi piaceva camminarci da sola e qualche volta, quando ero fortunata, mi imbattevo in una famiglia di bucaneve. Ogni volta mi meravigliavo di vederli lì, diritti, in grado di resistere al brutto tempo, alla poca luce, alle gelate più rigide. I loro boccioli, in apparenza fragili e piegati verso il basso, erano capaci di compiere un miracolo, fiorire in inverno.
Nel libro, in cui “c’è tutta la mia intimità, in cui vi apro il mio cuore”, troviamo aneddoti della Nadia bambina – uno scricciolo pieno di vitalità, sempre in cerca di situazioni estreme – affiancati al racconto del suo esordio in tv e della tenacia con cui riesce finalmente ad entrare a far parte della grande famiglia delle Iene.
E troviamo il racconto della sua battaglia più difficile, il calvario vissuto quando ha scoperto di avere un tumore ed ha dovuto fermarsi, lei così energica ed instancabile, e affidarsi agli affetti che la circondano per curarsi. La malattia l’ha costretta a mettere in discussione “l’autonomia che per tutta la vita ho ostinatamente perseguito, il non aver bisogno di nessuno, si sono frantumanti contro la realtà degli interventi, delle terapie, dei tempi di ripresa che non posso controllare e che decidono la mia giornata”.
Approfondimento
Attraverso Fiorire d’inverno, Nadia Toffa non cerca il pietismo o la commiserazione del lettore, ma lancia un vero e proprio messaggio di speranza: non importa quale sia la sventura che ciascuno di noi è costretto ad affrontare, sia essa un piccolo contrattempo o la malattia. Quello che conta è non mollare mai, piegarsi ma non spezzarsi, trasformare la “sfiga” in opportunità, capire quanto la normalità abbia in sé qualcosa di straordinario ed esserne grati.
Ma la malattia l’ha costretta a confrontarsi con la sua parte più fragile, dolce ed indifesa e le ha fatto capire che la fragilità non è necessariamente una debolezza, ma uno strumento in grado di mostrare ciò che realmente siamo.
La malattia è qualcosa che ti vedi addosso. Attraverso il corpo mi ha riportato vicino a un sentire profondo, alla realtà degli affetti più puri. Mi sono fermata e intorno a me c’era tutto l’amore di chi mi è stato accanto e lo è tuttora, tutto l’amore del mondo diffuso nell’aria, ovunque. Il cancro è stato un ponte tra me e le emozioni più intense, selvagge, sottili, quelle che ho tenuto sempre a freno, imbrigliate dal desiderio di controllare, dirigere, pianificare. Dalla paura.
Nadia si è raccontata con coraggio, lo stesso coraggio che i suoi servizi tv lasciavano trasparire, e se ne è andata con coraggio, senza mollare, fino alla fine.
Connie Bandini