
Autore: Angelo Ferracuti, Marco Filoni
Pubblicato da Minimum Fax - Febbraio 2017
Pagine: 132 - Genere: Non fiction, Racconti
Formato disponibile: Brossura
Collana: Nichel

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Insegnare a persone anziane a mandare e mail, collegarsi a Skype, scrivere un testo in Word, utilizzare Google Maps: quando giovani e anziani si incontrano di fronte a un computer, ne possono venire fuori delle belle!

Giovani leoni è una raccolta di racconti di autori diversi, risultato di un progetto di Poste Italiane che si è svolto in alcune città, volto all’alfabetizzazione digitale di persone in età avanzata: a fare da tutor ragazzi studenti nativi digitali, che si sono impegnati a insegnare i rudimenti di informatica e dell’uso di internet a signore e signori attempati di ogni classe sociale.
Ciò che ha spinto gli anziani a iscriversi al corso è stata soprattutto la curiosità, ma anche la volontà di colmare il gap di fronte ad un computer, a un pos, un SMS, la forza di vincere il timore verso oggetti sconosciuti, la dolcezza di potere vedere ogni giorno su Skype un nipotino che vive lontano.
In un racconto gli autori fanno parlare in prima persona un’anziana, che attraverso la narrazione della sua giovinezza e delle differenze con la vita dei giovani di oggi descrive tutto lo smarrimento e le difficoltà a relazionarsi con i nipoti troppo concentrati sul loro telefono, ma anche il rimpianto per non avere potuto studiare e quindi un pizzico di invidia per le ragazze che oggi si laureano come e anche meglio dei maschi.
In un altro racconto si incontrano due anziani che hanno partecipato alle lezioni: un novantenne è stato molto soddisfatto ma non ha intenzione di acquistare un computer, si accontenta di ripassare le nozioni acquisite sfiorando con le dita il disegno fatto a penna da lui della tastiera e della schermata. Un commercialista ottantenne ha perfezionato le sue conoscenze, ma preferiva il mondo come era prima dei computer.
In un altro viene ripercorsa tutta la vita di due anziani ex ferrovieri, che hanno affrontato con la solita grinta da leoni anche questa sfida del computer, ma alla vita virtuale preferiranno sempre quella vissuta di prima mano.
Gli ultimi due racconti narrano tutta la tristezza del rimanere da soli, quando un anziano perde le persone care forse neppure la tecnologia riesce ad aiutarlo.
Approfondimento
Anche per i ragazzi insegnanti l’esperienza è stata fortissima: loro insegnavano agli anziani, ma a loro volta hanno imparato tanto. Alcuni avevano preso l’insegnamento alla leggera, ma alla fine hanno trovato nelle persone anziane dei grandi amici; un momento commovente è stato fare rivedere su Google Maps a un signore dell’Aquila la sua casa ora distrutta dal terremoto.
I giovani di questo progetto sono riusciti grazie al confronto a vedere anche l’altro lato della medaglia dell’uso della tecnologia; se saremo troppo avanzati tecnologicamente non ci sarà più spazio per le persone reali con i loro sentimenti e la loro libertà di sbagliare, sarà ammessa solo la perfezione tecnologica.
Un’altra riflessione importante di Giovani leoni è quella sul futuro: queste persone anziane che si sono messe in gioco con le nuove tecnologie sono il futuro, perché il futuro non ha un’età, ma è una qualità dell’essere, un modo di vivere e di affrontare le novità. Gli anziani hanno insegnato ai giovani di non avere paura, di mettere un passo dietro l’altro, lentamente, inesorabilmente.
Tutti questi frammenti di vita e di riflessioni formano il libro Giovani leoni, che non è un romanzo e neppure un saggio, ma è un collage di aneddoti e pensieri, ricordi e fantasie, momenti tristi o felici, e ci fa capire che la tecnologia può essere un grande passo in avanti, ma solo se riusciamo a vivere la vita, quella vera.
Elena Naldi