
Autore: Antonio Manzini
Pubblicato da Sellerio - Ottobre 2020
Pagine: 240 - Genere: Narrativa Contemporanea
Formato disponibile: Brossura
Collana: La memoria
ISBN: 9788838941382

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La vita di Nora e Pasquale, che gestiscono una tabaccheria, viene stravolta dall’assassinio di loro figlio Corrado, appena 24 anni, per mano di un delinquente che tenta una rapina nel negozio. Dopo soli cinque anni Nora, del tutto casualmente, incontra l’assassino di suo figlio in treno.
È la storia di vite spezzate all’improvviso, con il dolore devastante che ne segue. Fino all’esplosione finale.

Tutti, io odio tutti, tutti quelli che si muovono, che respirano, che ridono, che bevono e mangiano, quelli che vanno a letto e dormono, che guardano un film. Tutti!
Questi i fatti che fanno da prologo a Gli ultimi giorni di quiete, un romanzo intenso, ispirato a una storia vera. La disperazione in cui piombano le vite di due genitori ai quali in pochi minuti viene strappato il figlio, la rabbia nell’apprendere che il responsabile di questa atrocità sia a piede libero dopo soli pochi anni, l’impotenza che si trasforma in voglia irrefrenabile di farsi giustizia da soli.
Sia Nora che Pasquale metteranno a punto, ciascuno a proprio modo, un piano per rendere giustizia alla memoria del figlio, perché se già prima di scoprire che Paolo Dainese fosse fuori prigione per loro la vita non aveva più senso, ora anche la sola sopravvivenza della quale si accontentano non è più tollerabile. Non possono più neanche respirare pensando che colui che ha strappato la vita del loro amato figlio ora abbia la possibilità di rifarsi una vita, avere una nuova compagna, progettare di avere un figlio.
Ma non escogiteranno un progetto comune, perché Nora e Pasquale non sono più una coppia: sono chiusi nel dolore, sono soli, perché la morte di Corrado li ha irrimediabilmente allontanati.
E sarà proprio la distanza incolmabile tra due persone che sono state schiacciate dal più grande dolore che si possa provare, quello della perdita di un figlio, che condurrà ad un finale tragico, che solo per un momento ci sembra scontato, ma che ci fa porre mille interrogativi.
Approfondimento
Una madre non ha più diritto alla vita se suo figlio quel diritto non ce l’ha più.
Odio, vendetta, ossessione. Sentimenti che generalmente troviamo negli abietti, qui sono il vivere quotidiano di due poveri disperati.
Ma quello che man mano che andiamo avanti nella lettura di Gli ultimi giorni di quiete ci sorprende è il fatto che non ci sentiamo di giudicare in senso assoluto il balordo assassino. Neanche di assolverlo, per carità, ma Manzini ci fa provare tutto il dolore e la disperazione di chi porta sulle spalle una grave colpa senza potersi mai disfare di questo peso, tentando di rifarsi una vita, zoppa, ma pur sempre una vita che gli permetta di tirare avanti alla meno peggio.
Non c’è nemesi in questa storia, per nessuno. Non c’è per Corrado che ha perso la vita, non c’è per Nora e Pasquale per i quali non esiste nessuna pena equa da comminare al bruto che li ha privati del loro bene più prezioso. Ma non c’è nemmeno per Paolo Dainese, il rapinatore inesperto che si è trasformato in assassino, perché la giustizia degli umani, quella della legge, non è stata sufficiente per lui. Ben altra giustizia lo attende.
Un romanzo intenso, da leggere d’un fiato, che ci narra una grande tragedia con toni pacati, privi di sentimentalismo, ma carichi di dignità. Manzini ci regala una storia che ci fa riflettere sull’etica di scelte che si fanno nella solitudine della disperazione. L’incredulità del lettore sta nel trovarsi nella condizione di non saper esprimere un giudizio.
Monica Saliola