
Autore: Pierre Boileau, Thomas Narcejac
Pubblicato da Adelphi - Settembre 2014
Pagine: 173 - Genere: Noir
Formato disponibile: Brossura
Collana: Fabula

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Un triangolo amoroso dal precario equilibrio, la prospettiva di una vita diversa, un delitto preparato nei minimi particolari. Eppure, quando tutto sembra compiersi secondo una logica ineluttabile, ecco l'incongruenza, l'evento apparentemente inspiegabile che rimescola le carte. E la nebbia, che tutto avvolge, sfuma il confine fra desiderio e angoscia, fra realtà e illusione, fra vita e morte.

Quella lì… non si sa mai. La si crede fuori, ed è dentro. La si crede dentro, ed è fuori…
Fernand Ravinel è un rappresentante di articoli da pesca. È bravo nel suo lavoro, vive in una bella casa alle porte di Parigi con la moglie Mireille ma non si sente abbastanza felice. Ed è per questo che, d’accordo con Lucienne, la sua amante, donna risoluta e autoritaria che sembra offrirgli tutto quello che non può ricevere dalla moglie, ha escogitato un piano perfetto: uccidere Mireille simulando un suicidio e riscuotere così i soldi di un’assicurazione sulla vita stipulata anni prima, per trasferirsi nel sud della Francia, lasciandosi il passato alle spalle.
Il disegno è ben orchestrato e, nonostante né Fernand né Lucienne siano dei criminali, pare funzionare senza intoppi; resta solo da recitare l’ultima messinscena, il ritrovamento del corpo di Mireille, prima di poter partire per Antibes. Ma è a questo punto che tutto si capovolge: perché il cadavere non si trova, perché Fernand riceve lettere firmate dalla moglie, perché il fratello di lei, Germain, sostiene addirittura di aver ricevuto una sua visita. Ravinel imbocca così una lenta e inesorabile spirale di dubbi, ripensamenti, angosce e paure, in cui la sua percezione del reale si scompone, in cui ogni segno sembra prestarsi a più interpretazioni, in cui ogni figura assume contorni più sfumati. Il progetto di una nuova vita con Lucienne non appare più così importante, quel che conta è ristabilire un contatto con Mireille, nella convinzione che vivi e morti coabitino nello stesso mondo e continuino segretamente a comunicare.
I diabolici è un noir classico animato però da una forza narrativa sorprendentemente moderna. Un intreccio da pellicola di Hitchcock (che infatti attinse alla produzione dei due autori) in cui suspense e mistero si fondono naturalmente a una sottile e lucida analisi del comportamento umano.
Sorretto da uno stile narrativo essenziale ma elegante, questo romanzo ci permette di indagare sulle contraddizioni e le inquietudini che innervano la società piccolo borghese di metà Novecento, alimentando da un lato ambizioni e desideri a volte cinici, dall’altro la preoccupazione di perdere la propria rispettabilità, il proprio status, forse in definitiva il proprio posto nel mondo. E questa difficoltà, questa faticosa ricerca nel definire un confine netto fra bene e male, che spinge la vicenda verso la propria conclusione, coinvolge non solo il protagonista, né solamente le due donne a cui è legato, ma l’intera società, in un inesauribile effetto dissolvenza.
Approfondimento
È singolare e al tempo stesso affascinante il ruolo che Pierre Boileau e Thomas Narcejac hanno riservato alla nebbia all’interno del romanzo. Non è improprio ritenere la nebbia come un personaggio a tutti gli effetti: la sua presenza nelle varie scene raccontate non è mai casuale e aumenta la carica evocativa della narrazione. Ora scura e appiccicosa, ora vaporosa e biancastra, ora grigia e densa, la nebbia sembra accompagnare ogni gesto, ogni azione, ogni pensiero dei personaggi, in particolare di Fernand, che infatti a più riprese ricorda come fin da bambino interagisse con essa, come in un gioco in cui nascondersi, sparire per un po’.
Un gioco subdolo però, che nutre la tentazione di annullarsi, cancella i contorni e dilata la percezione dello spazio e del tempo, lasciando l’intera vicenda come chiusa in una bolla, una monade indistinta e indistinguibile rispetto al mondo reale.
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