
Autore: Giulio Cavalli
Pubblicato da Fandango libri - Novembre 2023
Pagine: 204 - Genere: Romanzo distopico
Formato disponibile: Audiolibro, Brossura, eBook
ISBN: 9788860449382
ASIN: B0CN7G8Y65

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Sonia Quintili venne ammazzata con due colpi di fucile in via Cardinale Vincenzo Lauro, usciva dalla Farmacia Barbalace in cui aveva acquistato erbe che la aiutavano a dormire. Gianni Rotundo, l’uomo che Sonia aveva deciso di lasciare, l’aveva seguita con la sua auto e progettava l’omicidio da giorni. I carabinieri di DF trovarono nel cruscotto un foglio in cui l’omicida aveva appuntato gli spostamenti abituali della donna. Nella pagina c’era anche un disegno, con tratto molto elementare, del gioco dell’impiccato. I testimoni raccontarono che l’uomo procedeva a bassa velocità dietro la vittima che stava camminando, le si era affiancato e, dopo avere urlato “puttana” dal finestrino abbassato, le aveva sparato con il suo fucile semiautomatico legalmente detenuto con licenza di caccia. L’uomo venne ritrovato cadavere più tardi in località Doganieri, riverso sul sedile dopo essersi sparato un solo colpo in bocca.”

Intanto ieri hanno ammazzato una ragazza che avrebbe voluto sposare un suo connazionale conosciuto nel quartiere. Non poteva, era promessa a un cugino. Tra le risultanze delle prime indagini c’è lei, la ragazzina, che teme la madre perché sente che potrebbe ucciderla. Jada Nieto una sera rientra a casa, è diventata maggiorenne, per chiedere i documenti e sposare George Cano. Sposarsi mica subito, prima sistemarsi con un lavoro e una casa in affitto. Suona il citofono e l’accolgono come la figliola prodiga. Lei ringrazia. Il padre e la madre, con un cugino, la accompagnano in un casolare non distante, due telecamere registrano la via crucis laica, chissà come l’hanno convinta, questo ancora non si sa, e poi la strozzano lasciandola sul fondo di un pozzo dove sarebbe diventata muschio se non l’avessero ripescata la sera stessa, quattro ore dopo che George ha dato l’allarme.
I mangiafemmine, scritto dal giornalista Giulio Cavalli, si occupa in maniera romanzata e al contempo lucida, autentica e decisa, di un tema che riempie continuamente le pagine dei nostri giornali e telegiornali: il femminicidio.
L’autore ipotizza che nel paese di DF venga approvata una legge che legalizzi il femminicidio. Nella sua bella e dettagliata narrazione, Cavalli sviscera molto bene le reazioni che scaturirebbero se questo reato venisse legalizzato e se la donna venisse trattata come un capo di caccia da sopprimere poiché in sovrannumero. Paradossalmente, scorrendo le pagine del romanzo, intervallate da numerosi racconti di donne uccise per mano di chi diceva di amarle, sembrano tutti favorevoli all’approvazione di questo decreto legge, tranne una: la deputata Marzia Rizzo. Quale sarà la fine di questo romanzo iperrealistico capace di tenere il lettore con il fiato sospeso fino all’ultima riga.
I mangiafemmine, contrariamente a quanto può sembrare a una lettura superficiale, non è un testo sul femminicidio bensì è un’acuta e intensa riflessione sul machismo che offre al lettore un’attenta analisi su un problema che sta riempiendo i nostri telegiornali.
Approfondimento
Il cardinale Alberto Andrea Ferrari si dirige verso l’ambone. L’interno della chiesa è ritmato da una sequenza di giganteschi pilastri scanalati che mettono in rilievo i sei angoli dell’esagono. La trabeazione riproduce il profilo della pianta. La luce entrando dalla lanterna della cupola e dalle finestre riflette sui muri candidi un’intensa spiritualità. Il cardinale Alberto Andrea Ferrari se ne fotte. La predica di oggi è la chiave del pentagramma con cui a DF si canterà il de profundis delle polemiche sulla legge dei mangiafemmine come la chiamano le esagitate che insistono nell’alzare la voce ma che sono sempre meno. “Confidano nell’intervento della Chiesa e nella sua voce.
Questo libro mi ha appassionato tantissimo perché tratta temi molto attuali che mi hanno fatto riflettere su che cosa vuol dire realmente amare, l’esatto opposto di uccidere; quindi, appare palese che il femminicidio nasce da una forma distorta di pseudo amore che altro non è che possessione o convulsa smania di comando sull’altro essere che paradossalmente il partner dichiara essere la “cosa” più importante della propria vita.
Leggendo le pagine di questo romanzo la mia mente è volata inevitabilmente al caso della povera Giulia Cecchettin, barbaramente uccisa dal ragazzo che diceva di amarla. Mi auguro vivamente che testi come I mangiafemmine sensibilizzino tutti quanti verso tematiche così importanti e aspre che devono trovare un giusto inquadramento e un inasprimento delle pene a livello giuridico affinché tutta l’umanità prenda coscienza del fatto che ogni donna deve essere rispettata e amata in tutta la sua interezza. Trovo questo testo scritto in maniera chiara, scorrevole, sintetica, ma al contempo incisiva, capace di penetrare l’anima del lettore anche più distratto.
Credo fermamente che ogni donna debba amare ed essere amata senza paura e debba essere libera di compiere qualsiasi scelta ritenga opportuna per vivere in pienezza, serenità ed armonia per riscoprire la purezza e l’autenticità del più alto tra tutti i sentimenti.
Francesca Votino