Autore: Carlos Ruiz Zafón
Pubblicato da Mondadori - Novembre 2016
Pagine: 832 - Formato disponibile: Copertina Rigida
Collana: Scrittori italiani e stranieri
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La conclusione di un lavoro monumentale, l'ultimo volume di una serie che celebra i libri e la loro unicità. Un giallo che si snoda dalla metà degli anni Quaranta fino alla fine dei Cinquanta in una Barcellona oscura e piena di segreti.
Nella mia libreria cartacea c’è uno scaffale che da anni dedico a un solo e unico genere: i “libri che parlano di libri”. E la serie de Il cimitero dei libri dimenticati di Carlos Ruiz Zafón ha il suo bel posto d’onore proprio al centro. In ordine troviamo L’ombra del vento, Il gioco dell’angelo, Il prigioniero del cielo e Il labirinto degli spiriti.
Lessi il primo volume quando uscì nel 2004, ancora giovane e ingenua, e non sapevo che mi sarei portata dietro quel fardello per tredici anni. Tredici! Parliamone! L’inizio era stato travolgente, un giallo nella Barcellona della metà egli anni Quaranta, un bambino, Daniel, accompagnato dal padre in una monumentale biblioteca sotterranea che da secoli protegge i libri che non devono essere dimenticati, dove chiunque entra viene reso responsabile di un libro. E Daniel si sente attrarre dal volume L’ombra del vento di Julian Carax, un autore del quale si sono perse le tracce, forse maledetto, un formidabile scrittore che però ha venduto pochissimo.
Da questo punto in poi, la serie del Cimitero diventa un mondo a sé, un vero e proprio labirinto, ti inghiotte, ti fa fa sbagliare strada, ti confonde con l’attesa e le tante pagine, e poi forse, se una buona parola di Zafón te lo permette, riesci a trovare la via d’uscita. Ma vi assicuro che non è così scontato.
Ogni libro della serie, a ben guardare, si concentra sul punto di vista di uno dei co-protagonisti, che si porta dietro la sua storia e quella di chi lo circonda, però dal SUO punto di vista. E ogni pagina di ogni libro è un tassello in più, il disegno di un incastro che forse ti lascia intuire come un pezzo di questo immenso puzzle potrebbe andare a collidere con uno che avevi visto (o letto) molte pagine prima.
L’ombra del vento è il libro di Daniel, da quando viene a conoscenza del Cimitero dei Libri Dimenticati e nasce il rapporto con Julian Carax che influenzerà tutta la sua vita. Il gioco dell’angelo è per David Martin invece, un altro scrittore che sembra maledetto, ma fino a che punto? La sua amicizia con Isabella, la madre di Daniel, scomparsa prematuramente pochi anni dopo la nascita del figlio, sarà uno dei temi di questo volume. Il prigioniero del cielo invece lascia spazio al mio personaggio preferito, Fermin Romero de Torres, quasi un secondo padre per Daniel, sempre presente in tutti i volumi senza mai essere ingombrante, magro com’è! Il labirinto degli spiriti, infine, sembra quasi staccarsi dalla storia che abbiamo conosciuto con i romanzi precedenti della serie, e introduce un elemento completamente nuovo: Alicia Gris. Lei è l’ultimo tassello fondamentale per chiudere il cerchio della famiglia Sempere, anche se con i Sempere non ha mai avuto nessuna relazione, almeno fino a quel momento.
La incontriamo bambina a Barcellona, in pieno attacco aereo durante la guerra, salvata dal braccio della morte da Fermin e dal Cimitero dei libri dimenticati. Ovviamente Zafón non ce la fa conoscere per caso, lei sarà fondamentale per trovare giustizia in un mondo che sembra governato solo da cattivi.
Dopo un primo capitolo molto rapido e doloroso ancora a Barcellona, che ci butta in una storia che sembra quasi nuova, l’Alicia adulta che vive a Madrid viene alla luce un passo alla volta. È una sorta di spia, lavora per la polizia e mette a disposizione la sua attenzione ai particolari e la sua scaltrezza, il tutto coperto da un aspetto fragile e minuto. La realtà è però un’altra: è una donna spietata, forgiata dal dolore e dalla solitudine, ha dovuto diventare così, nessuno glielo ha chiesto. Non cerca pietà, non è un supereroe, ha solo imparato a difendendersi da una vita che non le ha fatto sconti. Quasi vent’anni dopo dall’essere sopravvissuta a Barcellona, le strade di Alicia e Fermin si incrociano di nuovo a Barcellona, senza preavvisto, dove Alicia torna per un’indagine che coinvolgerà tutti coloro che abbiamo conosciuto fino a questo momento, nessuno escluso.
Un romanzo che chiude finalmente una saga che si può definire familiare, ma che è anche un giallo, un noir e un romanzo d’avventura. Il cimitero dei libri dimenticati è molto più di una serie di libri, ed è sicuramente molto meglio di un film!
Approfondimento
Per scrupolo personale, quando è uscito Il labirinto degli spiriti in libreria, ho deciso di rileggere tutti i volumi precedenti nel loro ordine di pubblicazione, e credo di aver fatto bene. Per quanto Mondadori scriva sulla prima pagina dell’ultimo libro che non è necessario conoscere le puntate precedenti, l’ho ritenuto un atto necessario per rendere onore alla fatica di Zafón. Per apprezzare a pieno questo mattone finale posato come corona su una cattedrale di parole, bisogna prima avere ben chiare le sue fondamenta, perché è lì che i personaggi hanno preso vita. Non si può pretendere di percepire la grandezza di quest’opera se non si è passati per tutte le tappe. Non vale imbrogliare, ne va del vostro piacere di lettura.