
Autore: Graham Swift
Pubblicato da BEAT - giugno 2016
Pagine: 348 - Genere: Narrativa Contemporanea
Collana: Superbeat

📗 Acquista scontato su ibs.it
📙 Amazon (spedizione gratuita)
📙 Versione Kindle
📙 Acquista online
Thomas Crick insegna storia da trentadue anni. Un giorno però la scuola dove lavora gli comunica che dovrà andare in pensione anticipatamente perché alla struttura è stato imposto di fare “economie”. Il vecchio Tom decide quindi, negli ultimi giorni di insegnamento, di raccontare un “altro” tipo di storia.

La Storia altro non è che raccontare altre storie…
I Fens sono le terre bonificate e sottratte all’acqua dell’Inghilterra orientale. Ettari ed ettari di paesaggio piatto e desolato in cui le vite degli uomini sembrano fondersi con le forze elementari della natura. In questo contesto vive Thomas Crick, un insegnante di storia da trentadue anni, che ora si trova a dover fare i conti con la pensione anticipata perché la scuola dove insegna si è vista costretta a fare “economie”. Il vecchio insegnante decide così, nelle sue ultime lezioni, di non insegnare più la sua materia come un susseguirsi di altre storie, che hanno portato il mondo così come lo conosciamo oggi, ma inizia a raccontare la storia della sua vita e di come quelle terre furono un tempo sottratte all’acqua. Ma racconta anche di come sia stata la vita su un fiume, del padre che catturava le anguille, di un compagno ritrovato morto nelle acque del fiume, di un amore condiviso nei suoi primi momenti con una ragazza del posto, di un fratello non istruito che rimane un mistero a se stesso e per gli altri.
Il paese dell’acqua è un romanzo che parla di storia, di come viene studiata e del modo in cui viene trasmessa. Una storia del mondo che si somma a quella dei singoli protagonisti del romanzo, a raccontare un passato che si fa presente e che si prepara per il futuro, con tutte le incognite che questa condizione comporta.
La storia non è materia simile alle altre; alle volte si ha troppa paura che certi eventi possano ritornare che si finisce col non studiarla affatto e proprio per il fatto che non si conosce, si finisce col ricadere negli stessi errori già compiuti, in un circolo vizioso dal quale è difficile uscire. La vita però è fatta di cicli e la storia, sia quella con la S maiuscola che quella quotidiana del qui e ora, si ripete, anche contro la nostra volontà, e il segreto non può che essere quello di farsi trovare preparati, con un buon ascolto e un buono studio alle spalle.
Approfondimento
Non c’è dubbio che ne Il paese dell’acqua i protagonisti subiscano il carattere selvaggio e arido dei Fens, lande sconfinate che si prestano volentieri a storie magiche, ricche di superstizione. La vita di Sara Atkinson, moglie di Thomas Atkinson, l’uomo che per primo elabora il progetto di aprire il Leem alla navigazione per trasportare su fiume i prodotti tra il Norfolk e il mercato in espansione dei Fens, non si sottrae certo a queste dicerie di passaggio. Protagonista passiva della fama che il carattere autoritario e autorevole del marito hanno attratto, si mostra in tutto il suo mistero anche dopo la morte, “mostrandosi” in diversi luoghi, e a diverse persone, misteriosamente viva. Sì, perché non si finisce mai di vivere in certi luoghi, che sono stati creati e pensati da una persona per il benessere proprio e della comunità. Si continua a vivere nonostante tutto, nel ricordo e nelle opere lasciate ai posteri. E il ricordo non si estingue o modifica al modificarsi dello stato dei luoghi. Anzi, si rafforza. Tanto da divenire un tutt’uno con l’ambiente circostante, che assorbe le vite di chi vive in queste terre strappate all’acqua e le cementifica nella costruzione stessa dei luoghi, a regalare una immortalità che si sente e si scorge dappertutto.
Il paese dell’acqua è un romanzo che non passa nell’indifferenza della storia, ma che costruisce il suo contenuto una pagina dopo l’altra, che si modella sulla vita dei protagonisti che tirano fuori ognuno la propria esperienza per raccontare una storia universale che non li rende più estranei agli altri ma parenti di uno stesso storico cammino.
Grazia Maria Zenzola