
Autore: Sarah Manguso
Pubblicato da NN Editore - febbraio 2017
Pagine: 100 - Formato disponibile: Brossura
Collana: La Stagione

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Saltare da un punto ad un altro, saltare nel vuoto, saltare ed essere abbracciati da qualcuno o qualcosa, saltare i pasti, saltare un passaggio, saltare in alto, saltare in lungo, saltare su uno stesso punto e calpestare i sensi di colpa. Comprendere.

Il salto, questo piccolo libro pubblicato da NN Editore, una piacevolissima novità nel panorama editoriale italiano che sta facendo grandi “salti” verso i lettori, è forse proprio il più piccolo fra quelli pubblicati in questi primi due anni. E nel risvolto di copertina ci viene presentata Sarah Manguso innanzitutto come autrice di short stories. Ed è una grande autrice, di cui spero di leggere presto altri scritti. Le premesse sono ottime.
In queste cento pagine, Sarah Manguso condivide con chi legge un episodio centrale della sua vita, un episodio di immensa sofferenza, aggravato dall’incapacità iniziale a comprendere, dal rifiuto ad accettare, dal peso insopportabile del senso di colpa. Il suicidio di un amico è molto più carico di energia di un qualsiasi fulmine che possa colpirci all’improvviso, e ci lascia inebetiti, barcollanti, ciechi e sordi spesso per un bel po’ di tempo, spesso per sempre.
Una forza esagerata quindi è contenuta in questo pugno di pagine, e ci vuole una grande abilità per condensare e nello stesso tempo condividere in modo equilibrato, tutto ciò che ci troverete.
Sarah, che mi permetto di chiamare per nome, in virtù della confidenza che si è creata standole accanto per alcune ore, non vive una vita proprio come tante, normale come si usa dire. E in questa sua vita si trova accanto un grande amico, Harris, una persona che Sarah stessa ci spiegherà, risulta spesso più importante, determinante, di quanto possa essere un parente, un consanguineo. Il salto nel vuoto toglie perciò, molto di più il fiato nel momento in cui quell’amico svanisce. Non c’è, e non ci potrà essere più. L’unica cosa che resta da fare, è cercare di capire perché.
Approfondimento
Il salto di Sarah Manguso contiene una domanda importante, una domanda che ci facciamo e ci viene fatta innumerevoli volte, “perché?”, e ce ne pone molte altre, vedrete. Si parla dell’unica cosa inevitabile, parte incancellabile del nostro percorso terreno, e del modo più complesso in cui questo fatto inevitabile si possa manifestare. Domande ce ne sono da riempire un’enciclopedia.
Ma Il salto, io sono convinto che ci regali un’opportunità in più: ci offre anche risposte.
Il lavoro fatto dall’autrice convoglia in un percorso lineare, un flusso intenso di pensieri rabbiosi, tristi, interrogativi, energici, che buttati fuori si trasformano immediatamente in cristalli di pace, così come quando ti getti in faccia acqua che esce dalla montagna, e istantaneamente ti si ghiaccia addosso. In quei cristalli io ho colto alcune risposte, qualche considerazione importante, un fatto questo che è di pochi, pochissimi, grandi e coraggiosi autori.
A un certo punto leggerete: “…maneggiare il dolore è difficile e faticoso, a volte quanto provarlo, ma aiuta ad accettare il distacco, anche quello definitivo…”
Non abbiate paura di affrontare questo testo. Personalmente ho vissuto periodi di vero e proprio terrore della morte, angoscia che quasi si materializzava nel luogo dove mi trovavo. Ora sembra placata, e grazie anche a libri di questo spessore: non è una battuta cari amici di NNE, ma è la realtà. Poche pagine, ma tante tante belle cose.
Claudio Della Pietà