
Autore: Sally Rooney
Pubblicato da Einaudi - Novembre 2024
Pagine: 432 - Genere: Narrativa, Narrativa Contemporanea
Formato disponibile: Audiolibro, Copertina Rigida, eBook
Collana: Supercoralli
ISBN: 9788806264215
ASIN: B0DK2MBRNZ

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«La mossa decisiva nel gioco di prestigio, – dice Wittgenstein, – è stata fatta, ed è proprio quella che ci sembrava una mossa innocente». Perché il nome che dai a una relazione fra un uomo e una donna può essere corretto e scorretto al tempo stesso. Dato che ogni nome porta con sé una serie di presupposti. Ti dici che una certa donna è la mia fidanzata: e quest'atto di nominazione presuppone intrinsecamente alcuni fatti fra loro indipendenti. Che io e questa donna andiamo a letto insieme, ad esempio; che nessuno dei due va a letto con nessun altro; che mentre siamo a letto hanno luogo alcuni specifici atti ecc. E se vieni corretto riguardo alla natura della relazione, allora potrai ragionevolmente concludere che invece non andiamo a letto insieme, che fra noi alcuni atti non hanno luogo, e così via. Qui, dicendo «Non esiste una terza possibilità», oppure «Ma una terza possibilità non esiste!», si esprime il fatto che non possiamo distogliere lo sguardo da quest'immagine. Lei lo è o non lo è. Loro lo sono o non lo sono. Sociale oltre che filosofico, naturalmente.

Dare un senso a qualcosa di così precario, la vita. Ora c’è ora non più. Pensare a lui dentro quella stanza chiusa, il rumore degli applausi, la gente che lo acclamava, il battere di piedi. Anche quello è vita, tanto quanto la perdita e il dolore. Quella donna sposata con cui si vede, chissà com’è iniziato. Magari glielo chiederà alla cena di Natale. La sua risata inorridita. Ora sta attraversando verso l’Abbey, mattoni bruniti, gli sembra di sentire un po’ di pioggia e si tira su il colletto. Pensa a tutti loro insieme. Anche immaginare è vita: la vita che è solo immaginata. Acciottolio di piattini, vapore acqueo dal bollitore. Anche solo pensarci è vivere. Il vento forte, freddo, che spira dal mare, gli spinge indietro il cappotto, increspando il fiume di bianco. Niente è fisso. Lei, l’altra.
Ivan, la sua fidanzata.
Intermezzo di Sally Rooney ci trascina in una storia sconquassata e difficile, quella che lega innanzitutto due fratelli, che alla morte del padre prendono con più incisività le distanze e quella sregolata tra amori malconci, improponibili, fragili e impensabili. Quando approcci Sally devi abbandonare totalmente l’idea che hai della normalità, anche se quella che lei racconta è dopotutto la vera normalità, perché non mischiata o contaminata da falsità e perbenismo. Nei suoi romanzi probabilmente tutto potrebbe essere possibile e senz’altro lo è in Intermezzo, dove le consuete contrazioni umane sembrano intimorire dinanzi alla perturbazione repentina delle relazioni sentimentali. L’espressione di morte è ampiamente discussa e la fa da padrone per l’intera narrazione, nodo cruciale che non si scioglie e non dà respiro ai sentimenti, increspandone le linee.
Ivan il più giovane dei fratelli, è un prodigioso ventiduenne, un esperto giocatore di scacchi, laureato brillantemente, un genio indiscusso, di bell’aspetto, alto e magro, ma goffo, timido e titubante, incerto su tutto anche sulla scelta dell’abbigliamento, dal sorriso sghembo e con l’apparecchio ai denti, dalle unghie mangiucchiate e dal passo poco sciolto; Ivan si ama, senza sé e senza ma, Ivan piace proprio per come si racconta. Peter facoltoso ricco, avvocato famosissimo, è l’altro fratello, quello che non ne sbaglia una, o perlomeno, quello che sembra non sbagliarne una, mentre poi in realtà sarà proprio colui che più di tutti commetterà azioni irresponsabili, macchiandosi di infantilità, ma anche per lui si proverà affetto. Le donne sono tre, tralasciando la figura della madre che non ci regala belle emozioni, le due fidanzate di Peter, di cui una più assurda dell’altra, sia in termini di atteggiamenti che di contraddizioni, e Margaret la felice compagna di Ivan, la più valida e sincera di tutte, quella su cui verrebbe con piacere di spendere molte parole, il cui garbo e dolcezza ne arricchiscono la già nota bellezza fisica.
Lui si mette a tormentarsi le unghie con le dita. Anche a me, dice, perché io me la sarei cavata meglio. E molto più vicino di lui a papà. E lo capivo di pi. Ma Peter ha insistito, dicendo che spetta sempre al più grande, cosa che non è nemmeno vera. Come hai detto anche tu. E solo che non sa di essere più bravo di me a parlare in pubblico, e all’università non era un grande campione di debate […] per questo che ha voluto pronunciare l’elogio, per far vedere quanto è bravo a parlare in pubblico. Lui è fatto così.
Lei aspetta che continui, ma non aggiunge altro. Non mi ero resa conto che avessi una così cattiva opinione di lui, dice, beh, sì. E la cosa è reciproca. Non c’è grande simpatia tra noi.
Ivan è squattrinato e si mantiene partecipando e vincendo le gare di scacchi e facendo qualche lavoro saltuario qua e là, occupazioni che non considera interessanti, la sua vita è idealista, pensa che si possa vivere con molto poco; non ha all’inizio un grande rispetto per la figura femminile, che vede distante e poco incline alla sua solitaria esistenza, le donne le vede come un appagamento fisico momentaneo, non ha grandi relazioni sentimentali né particolari innamoramenti. Ma l’incontro con Margaret più grande di lui di ben tredici anni lo sconvolgerà profondamente dimostrandoli cosa sia l’amore, cosa si possa provare a trovare nell’universo qualcuno capace di comprenderci e di ascoltarci. Con Margaret, Ivan si sente finalmente realizzato, il buio coltivato nel suo animo improvvisamente si schiarisce e il sorriso diventa la sua prima immagine espressiva. Fra i due c’è un amore che vive di presente, di quotidianità, di pensieri e condivisioni, non ci sono motivazioni strutturate per un futuro in quanto entrambi, ma soprattutto Margaret sono spaventati dal legame, Ivan è ingenuo e si getta spericolato nella relazione, benché abbia il timore che la donna se ne possa in qualche modo stufare o che voglia riconciliarsi con l’ex marito alcolista, Margaret dall’altra parte si ritiene troppo vecchia per Ivan e non desidera rovinargli il futuro.
La relazione che si instaura invece fra Peter, Sylvia e Naomi è un triangolo che sta in piedi con ironia, tutti complici di un amore senza le gambe, ma convinti all’inverosimile che questo possa camminare. Peter sconvolto dall’incidente di Sylvia è pronto ad amarla e proteggerla per sempre e nonostante le sue perplessità a viverle accanto, ad amarla, a sposarla. Mentre Sylvia, pur amandolo, sente che la giusta cosa da fare è allontanarlo, scacciarlo, purché gelosa e avvilita. L’incidente non le garantirà una vita e una esistenza normale e Peter con lei potrebbe solo impazzire. Fra di loro qualsiasi rapporto sessuale sarebbe inibito dai dolori che la donna prova e lui non potrebbe avere la famiglia che in qualche modo vorrebbe, quel figlio che immagina al seno della sua donna. Eppure, lui continua a starle accanto a cercarla a eccitarsi al suo pensiero, al contempo però mantiene una relazione con Naomi, una studentessa ventitreenne, che lo ama, senza un quattrino e a rischio di vendersi sui social; lui ne è innamorato, anche se non capisce come questa storia possa avere un qualche futuro, come non pensa neppure che possa averlo quella di Ivan.
Fra Ivan e Peter non funziona bene, un rapporto arrugginito dal tempo e dall’assenza totale di comunicazione; Peter si sente in dovere di dargli spesso e volentieri consigli non voluti, lo considera sempre troppo ingenuo, e non accetta la storia con Magaret. Ivan invece capisce la situazione di Peter e non pensa di arrogarsi il diritto di giudicarlo, Sylvia gli piace, è un’amica, Naomi invece è una sua coetanea nella quale percepisce un forte struggimento.
I soliloqui e le riflessioni dei personaggi trasportano e sopperiscono alla mancanza di una trama, perché Intermezzo non è altro che il racconto di evoluzioni personali, riscoperte, passioni, travolgimenti, non c’è qualcosa che abbia un vero inizio e una fine, l’epilogo è un resoconto dell’antitesi, una tacita rivelazione della partenza.
Approfondimento
La scrittura di Sally Rooney è profonda, colta, precisa, la poetessa ha sviluppato un modo nuovo di dare voce ai sentimenti, senza annoiare o deludere; la raffica di pensieri che accompagnano la lettura colpisce come proiettili, la ricchezza del dialogo onesto, pulito, ambizioso ci porta in una dimensione scenografica mozzafiato. Nessuno come lei è capace di sfruttare i personaggi così allo stremo per garantire una totale realizzazione delle confidenze umane; i protagonisti stressati e amplificati rasentano la perfezione, quella di cui tutti più o meno siamo complici. Una lettura disarmante che può solo mietere vittime. La felicità e l’infelicità giocano a scacchi senza pudore e il solo re sarà colui che da sconfitto e vincitore ne trarrà un bieco vantaggio.
Nausicaa Baldasso