
Autore: Donato Carrisi
Pubblicato da Longanesi - Novembre 2020
Pagine: 384 - Genere: Thriller
Formato disponibile: Copertina Rigida, eBook
Collana: La Gaja scienza
ISBN: 9788830453500

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7 giugno, aveva solo cinque anni e quel giorno la mamma gli aveva promesso una grande avventura, solo loro due, senza “mosconi” intorno. Affrettano il passo e si ritrovano davanti alla facciata di un vecchio hotel, alcune lettere staccate formano ancora il nome. Il posto non gli piace e gli mette un po' paura, ma “non importa” si dice, oggi starà con la sua bellissima mamma, e in fondo è la loro grande avventura.
Dietro l’albergo si trova una piscina, ma non è come se l’era immaginata, è una pozza scura e putrida, ma la mamma lo incalza, “va a farti un tuffo, ti guardo io”, a nulla vale che lui non sa nuotare.
Ma si tuffa per non dispiacere a lei, con due braccioli arancioni mezzi sgonfi, ma la pozza è nera e lo risucchia, come se una mano gli afferrasse le gambe.
Si agita, cerca di chiamarla “mamma sono qui”, ma Vera si gira e se ne va senza guardarlo.

Io sono invisibile, rammenta a sé stesso. Adesso la giornata perfetta poteva cominciare.
L’uomo che pulisce si appresta come ogni mattina a fare il suo giro, raccoglie la spazzatura, cambia i sacchetti, guarda le case. Non tutti sanno che nella spazzatura si possono nascondere un milione di indizi, e si può scoprire tanto di quelle persone che vivono nella casa.
Lui lo sa, osserva, e attende il suo momento, quel giorno nasconde un sacchetto della spazzatura dell’ultima casa al n.23, la porta a casa e la smista, e così che studia la sua prossima vittima.
L’indomani, il suo giro cambia, cambia ogni 6 settimane, e di passaggio dal lago, nota qualcuno che grida aiuto, qualcuno sta per annegare, è un bambino, non dovrebbe, la sa che non dovrebbe, ma si tuffa per salvarlo, qualcosa Vera gliel’aveva insegnato, Ma…non è un bambino, è una ragazza. Per un attimo, solo per un attimo lei apre gli occhi e si guardano, qualcosa quel giorno cambierà per sempre.
L’uomo che pulisce non ha un nome, questa volta Carrisi non gli ha dato un nome, perché è l’immagine di qualcuno che vive la sua vita come un invisibile, lo è sempre stato, preciso, meticoloso, tutto deve essere in ordine e perfetto.
Dall’altra parte troviamo la “cacciatrice di mosche” anche lei non ha un nome, ma cerca di aiutare le ragazze vittime di uomini violenti, anche lei vittima di riflesso. Due personaggi così lontani ma allo stesso tempo così vicini.
Il terzo personaggio è la ragazzina dai capelli viola, è stato un incidente o voleva annegare in quel lago?
Approfondimento
Tra i libri di Carrisi, che hanno sempre un inizio scoppiettante e poi si affievoliscono sul finale, probabilmente, anzi togliamo il probabilmente Io sono l’abisso è il suo libro più riuscito, trama accattivante che lascia col fiato sospeso per seguire le vicende e con un finale che non ti aspetti, neanche per una veterana di letture come me.
I personaggi si intersecano con le loro vicende, le vittime si ribellano, e i carnefici diventano angeli, anche solo per un momento. Ma chi sono i carnefici e chi sono le vittime? Possiamo essere certi che le figure siano cosi distinte?
Ve lo dico io, non lo sono, dietro ogni carnefice c’è una vittima, c’è un abuso, c’è una violenza, senza per forza voler giustificare il tutto, ma le due figure si incrociano, e non si è mai vittime senza essere anche un po’ carnefici.
Giuseppina Guerra