Autore: Hans Jaeger
Pubblicato da Lindau - Novembre 2020
Pagine: 428 - Genere: Romanzo di formazione
Formato disponibile: Brossura, eBook
Collana: Senza frontiere
ISBN: 9788833534718
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Gli amori, gli scandali e le vicende vissute dal protagonista Hermann Eak, alter ego dell’autore Hans Jaeger, ma anche la sua lotta politica contro i falsi costumi e l’ipocrisia di una società bigotta che si nasconde dietro l’istituzione del matrimonio visto come un contratto, in una Oslo del 1885.
La bohème di Kristiania racconta le vicende di Hermann Eak, la vita, gli amori, gli scandali, le vicende sessuali, ma mai volgari, che accompagnano gli anni dal 1883/85.
Anni difficili per una mentalità cosi aperta come Jaeger, che affronta la vita politica del paese in due discorsi che nel libro sono dettagliati, in cui professa il convincimento dell’amore libero, senza costrizioni. Libera la figura della donna, togliendogli le catene che opprimerebbero il suo cuore e la sua ragione, sporcata da vecchie convinzioni che ne attanagliano l’anima. Tale è questa sua idea, da voler formare una scuola per giovinette affinché possano liberare le loro espressioni più profonde ed educarle all’amore libero.
Affronta il suo legame d’amicizia con Jarmann, ma anche il senso della vita che sembra quasi svuotato.
La bohème di Kristiania fa riflettere, è interessante guardare l’evoluzione delle idee di Jaeger nel 1885, rispecchiate al mondo di oggi. Non abbiamo più costrizioni che si nascondono dietro un matrimonio combinato o dietro una società ipocrita, sicuramente Jaeger era un precursore dei tempi.
Approfondimento
Il personaggio di Hermann Eek è sicuramente spavaldo, un forte assertore dell’amore libero: Perché costringersi dietro un matrimonio con una persona che dopo qualche tempo non sapete più cosa dirvi? È giusto cercare l’amore in ogni posto, in ogni luogo, in ogni persona che possa farti sentire vivo per un solo minuto? Queste le domande.
Jaeger è andato oltre, spirito nazionalista, paradossale fino all’anarchia ha espresso le sue parole, i suoi pensieri e le sue idee soprattutto in La bohème di Kristiania, e per questo è diventato una persona sgradita nell’ambiente. Il libro viene sequestrato dal tribunale e bandito per cinquant’anni, e l’autore fu incarcerato, e quando si prospettò la possibilità di un’altra condanna per alcune opere clandestine, Jaeger fuggì in Francia senza la possibilità di essere reintegrato nella società, ed etichettato come uno psicopatico paranoico.
Devo dire che non è stato semplice da leggere, soprattutto quando ci sono lunghi monologhi, o nei sui discorsi all’università. Anche per l’aria triste che ogni tanto si respira nel corso delle pagine. Ma alla fine è sicuramente un documento che lascia uno scorcio dell’epoca, vista sicuramente con occhi doversi da parte di un ragazzo con idee diverse, che sicuramente provengono dal suo passato, dal suo vissuto che nel libro troviamo nella seconda parte.
Ma quest’idea di essere liberi di amare, contro l’ipocrisia della morale sessuale borghese, si scontra allo stesso tempo con la continua ricerca dell’amore, è una contrapposizione che non si riesce a comprendere appieno, ed è questo che rende a volte la lettura un po’ triste.
Sarei stata curiosa di vedere Jaeger ai nostri giorni, quali possano essere i suoi pensieri, alla luce di quanto è avvenuto, ovviamente questa cosa non potrà mai esserci, ma sarebbe interessante vederlo a fronteggiare il mondo di oggi.
Giuseppina Guerra