Autore: Antonio Moresco
Pubblicato da Mondadori - Febbraio 2013
Pagine: 167 - Genere: Narrativa Contemporanea
Formato disponibile: Brossura
Collana: Libellule
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Un uomo solitario vive in un borgo abbandonato dall'uomo, abitato da una folta vegetazione, da una fauna estremamente attiva, da una lucina che, ogni notte, si accende alla solita ora sul crinale del monte opposto a quello sul quale si trova la sua casa.
“Devo andare là…” mi dico ancora, continuando a guardare quella lucina con la coperta sulle spalle. “Ci sarà pure qualche strada, qualche stradina per arrivare lassù!”
Ne La Lucina non ci sono nomi. Ne La Lucina c’è solo un solitario signore che vive in un posto dimenticato da Dio, tra le montagne e gli alberi, e delle domande che non gli danno pace. Una curiosità fanciullesca lo spinge a guardare il mondo che lo circonda in una maniera estremamente socratica, finendo per chiedersi il perché essenziale di tutto. È proprio questa famelica voglia di sapere che lo spinge a indagare oltre riguardo a quella lucina che ogni notte si accende sempre alla solita ora sul crinale del monte che osserva dalla sua abitazione.
Un viaggio tra le dicerie del minuscolo paese che, nonostante i pochissimi abitanti, conta del prezioso aiuto di un ufologo pastore. Lo strano personaggio racconta del bestiame rapito dagli alieni e scomparso nello spazio-tempo, rivelando l’intensa attività aliena che, evidentemente, porta i naviganti dello spazio ad approdare su quelle montagne dopo anni luce di viaggio. Ben presto, il nostro protagonista, si accorge che quella lucina proviene da una casa abitata da un bambino solo come lui, costretto a comportarsi da “grande”, a cucinare, a fare il bucato, a stirare. E così ha inizio l’avvincente e misterioso viaggio alla scoperta del mondo celato nel profondo del proprio sé e di quello ben visibile attraverso gli occhi dell’anima.
La Lucina potrebbe essere descritta come una favola moderna. Breve, ricca di spunti di riflessioni, senza troppi dettagli sul passato dei personaggi coinvolti, si lascia scoprire pagina dopo pagina offrendo la possibilità di riflettere sul proprio sé e sul rapporto che concediamo alla nostra vita con l’immensità dell’impossibile. Cosa avremmo fatto al posto del protagonista? Come ci saremmo comportati di fronte a una situazione simile, così strana, così nebbiosa?
Antonio Moresco affronta le questioni imbastite dalla sua fantasia con molta cura, con una scrittura scorrevole, piacevole e molto caratteristica. Una favola per gli adulti che, talvolta, non sanno liberare la fantasia perché concatenata al grigio sfondo della più sterile realtà.
Approfondimento
Sia per la brevità del romanzo, sia per il picco di assurdo che talvolta colpisce l’intelletto, La Lucina risulta essere una lettura estremamente particolare. Viene spontaneo domandarsi chi sia quel bambino responsabile del segnale luminoso che dà il via a tutta la vicenda: quante probabilità ci sono che un bambino viva da solo su un monte desolato e dimenticato da tutti – ma, evidentemente, non dagli extraterrestri –? Nessuna.
Antonio Moresco ci propone un mondo dove la filosofia e l’introspezione si tengono per mano con l’immaginazione. E quel bambino assume gli aspetti più profondi dell’idea perduta di fanciullezza, affondata dalle abitudini, dalla solitudine, dalla monotonia. Ha senso gettare la vita, e persino la morte, nelle braccia di una stressante e straziante routine monotona che toglie tutto il gusto dell’improbabile? Leggendo e rileggendo questa entusiasmante favola moderna, la risposta più immediata è un secco e deciso no.
Eleonora Vaiana