
Autore: Clara Sánchez
Pubblicato da Garzanti - Febbraio 2016
Pagine: 218 - Formato disponibile: Copertina Rigida
Collana: Narratori moderni

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I quartieri residenziali alla periferia di Madrid sono luoghi dove a dominare sono la routine, l’abitudine, una sorta di assuefazione alla mediocrità. In questo scenario assistiamo al passaggio dall’adolescenza all’età adulta di Fran, un ragazzo che sembra adattarsi molto bene alla statica vita di quartiere. Chissà se riuscirà a prendere il volo.

Siamo nei dintorni di Madrid, in una zona residenziale costituita da villette a schiera e avente come principali punti di riferimento l’Hiper, ovvero il supermercato, ed il centro commerciale. È qui che vive Fran, un ragazzo che frequenta il liceo locale e si reca a Madrid solo il venerdì ed il sabato sera come se il centro della città fosse il centro del mondo. Il padre è spesso lontano per lavoro, la madre fa la casalinga e si reca assiduamente nella palestra del quartiere, dove ha intrecciato una relazione con il suo personal trainer. Fran lo chiama Mister Gambe e, forse alla ricerca di un modello maschile da seguire, inizia ad allenarsi con lui nella corsa sviluppando una discreta corporatura.
Tra le poche persone che Fran frequenta c’è il suo migliore amico Eduardo che, ritenuto superdotato, riceve la sua istruzione in un istituto privato; la sua attenzione in realtà è tutta concentrata sulla sorella, Tania, di cui è segretamente innamorato da tempo e dalla quale non sa come farsi notare essendo lei più grande di qualche anno. Se per acquisire sicurezza sul lato fisico si rivolge a Mister Gambe, il suo riferimento spirituale è Alien, un signore del posto che trascorre il tempo nella pineta con il suo cane e al centro culturale a tenere conferenze sugli argomenti, come l’amore, che più gli stanno a cuore.
A Fran non interessa particolarmente lo studio e nemmeno sogna di intraprendere una carriera in particolare, vorrebbe soltanto conquistare Tania e fare soldi, in modo da poter vivere tranquillo. Le sue semplici aspettative vengono disattese quando la giovane si sposa con un ricco imprenditore messicano, di vent’anni più vecchio di lei, e Eduardo, alla ricerca della scorciatoia, si mette a lavorare per il cognato allontanandosi dal quartiere. Il padre di Fran intanto abbandona definitivamente lui e la madre, che deve cercarsi un lavoro per tirare avanti e che, per tirare avanti al lavoro, inizia a consumare alcool e droghe.
Fran, terminato il liceo, si limita a gestire una videoteca per conto del proprietario e rimane così guardiano del passato e spettatore del futuro degli altri. Nella sua vita non succede niente, ma deve continuamente occuparsi di quello che capita agli altri, a partire da Eduardo fino ad arrivare al vicino di casa.
Come tutto in questa città, sembra una prova generale della reale responsabilità. Come gli studi sembravano una prova generale di quelli veri e il lavoro alla videoteca un’approssimazione infantile di quello dei tizi in giacca e cravatta e accessori di marca. Come neanche le conferenze di Alien sono conferenze autentiche, rigorose e documentate. E forse è per questo che mi piacciono tanto, perché sono molto educato all’inautentico.
Solo leggendo La meraviglia degli anni imperfetti scopriremo se Fran riuscirà a combinare qualcosa, a costruirsi una vita, a diventare autentico. Personalmente il romanzo mi ha un po’ delusa, non l’ho trovato all’altezza di altri lavori di Clara Sanchez, anche se approfondisce in modo notevole il lato umano dell’esistenza.
Approfondimento
Avendo già letto alcuni romanzi di Clara Sanchez mi sono creata una sorta di target, un insieme di elementi che mi aspetto ormai di trovare nei suoi libri. La meraviglia degli anni imperfetti è un po’ diverso: abbiamo innanzi tutto un personaggio maschile che, apparentemente insignificante, domina la scena. Fran simboleggia il passato, la stasi, ciò che resta fermo e vede tutto il resto muoversi; sembra che siano solo gli altri a fare cose, conoscere persone, guadagnare soldi, viaggiare. Ma timidamente riuscirà ad uscire dal guscio del quartiere? Un proverbio dice “la va minga a curr, la va a rivà a temp“, ossia “l’importante non è correre, ma arrivare in tempo“.
Un altro personaggio interessante è Alien, un po’ il filosofo e il pensatore della situazione; a tratti fa anche da angelo custode a Fran, comparendo nei momenti più opportuni e snocciolando qualche perla di saggezza. La vita è una questione di scelte e contano molto il momento in cui vengono compiute e le compensazioni che ci spingono a compierle; in altre condizioni e con altri obiettivi potremmo fare tutt’altro.
Non è necessario che tu ci creda, né che ti piaccia in modo particolare, semplicemente lo fai perché è ciò che fai al posto di tutto quello che potresti fare. Non devi pensare che se potessi non lo faresti: questo è la morte.
La trama è meno articolata rispetto agli altri libri, è un romanzo più descrittivo, contemplativo, quasi cupo. È anche meno emozionante e coinvolgente, pur raggiungendo un livello di profondità superiore nella descrizione dei personaggi e nell’analisi della vita con le motivazioni, i desideri e le paure che la muovono.