
Pubblicato da Einaudi - Febbraio 2021
Pagine: 80 - Genere: Teatro
Formato disponibile: Brossura, eBook
ISBN: 9788806249618

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“…Più “mi piace” ti mettono, più ti condividono, più vali: altrimenti non sei nessuno, nemmeno esisti.
Questo è il mondo che stiamo costruendo: il mondo della gente che piace, non della gente che vale!"

In La mia battaglia, edito da Einaudi, viene rielaborato e proposto un monologo che il giovane attore romano Elio Germano interpretò in uno spettacolo teatrale nel 2018 che riscosse molto successo. Il testo è stato ripreso da un altro libro (che non è possibile nominare altrimenti si rischia lo spoiler) ma è stato studiato, arricchito, manipolato e adattato da Elio Germano insieme a Chiara Lagani, fondatrice e anima della storica compagnia ravennate Fanny&Alexander.
Non è un copione ma un’esplicazione della pièce teatrale.
La mia battaglia inizia con Germano che entra in scena e sale su un palco vuoto, c’è solo un cubo di plexiglas e un leggio con dei fogli sopra. Inizia a parlare col pubblico, fa battute, è spiritoso e rompe il ghiaccio in platea. Comincia a parlare della nostra società, di quello che è diventata, sulla necessità della meritocrazia, e di quanto importante, ma inesistente, sia il tema dell’assunzione delle proprie responsabilità in ogni settore; rivolge aspre critiche ai social networks e al modo in cui si utilizzano; il suo discorso è intriso di retorica e populismo, ma il pubblico è sempre più coinvolto, applaude e sostiene le sue riflessioni.
Poi, improvvisamente, il registro linguistico cambia, il tono usato cambia, e le sue parole corrono veloci su terreni non lineari, e con un gioco di luci e ombre, compaiono anche delle comparse che quasi accerchiano il pubblico rendendo tutto disturbante.
Le considerazioni dell’attore diventano più incalzanti, più arroganti quasi estreme, in un’esaltazione sempre più crescente.
Quegli spettatori che poco prima applaudivano e approvavano quelle teorie, adesso sono spiazzati, quasi disturbati, alcuni gli chiedono di smetterla, altri lo fischiano, altri ancora discutono tra loro.
La medesima reazione avviene, al contempo, anche nel lettore; all’inizio si è d’accordo su quella retorica e ci si chiede dove vuole andare a parare; poi, proseguendo nella lettura, ci viene da storcere il naso e protestiamo vivamente. Solo al termine, quando finalmente si comprende l’intento degli autori, ci sentiamo un po’ confusi e spiazzati, ma anche sollevati perché “Il bello del teatro, dopo tutto, qual è? Che ad un certo punto finisce. No? Quello è il momento più bello, quando si torna a casa sani e salvi. Che tutto è passato: era solo uno spettacolo”.
Un monologo che ci porta a riflettere sull’idea di manipolazione del linguaggio e sul perché le figure carismatiche possano essere così soggioganti. La mia battaglia disturba il lettore perché fa emergere il lato oscuro che è dentro ad ognuno di noi; e questo spaventa, non lo accettiamo, ma cadere nella manipolazione delle nostre idee dei nostri principi è più facile di quello che vogliamo credere.
Approfondimento
Chiara Lagani ed Elio germano hanno scritto e interpretato il testo volendo compiere un esperimento sociale e portare i lettori e gli spettatori a riflettere su come sia facile essere affabulati dal prossimo. Il libro è arricchito da alcune foto di scena e da un’intervista doppia a Germano e a Lagani a cura di Rodolfo Sacchettini. Il testo è stato riprodotto nuovamente nel 2019 al alla decima edizione del Wired Next Fest di Milano, la kermesse di tecnologia e innovazione organizzata dal magazine Wired Italia, con il titolo Segnali d’allarme – La mia battaglia, questa volta utilizzando un visore VHR e delle cuffie.
Rosaria Faeta