
Autore: Kent Haruf
Pubblicato da NN Editore - Giugno 2020
Pagine: 194 - Genere: Narrativa Contemporanea
Formato disponibile: Brossura, eBook
ISBN: 9788894938616

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Questo libro è per chi cerca punte di frecce nei campi, per chi balla tutta la notte senza mai arrendersi alla stanchezza, e per chi torna a casa per vedere le sue montagne, anche se sono soltanto una linea frastagliata all’orizzonte.

Jack Burdette è tornato a casa. Ha parcheggiato la sua Cadillac rossa nelle strade di Holt, da dove, otto anni prima, dopo aver rubato tutti i soldi dell’azienda dove lavorava e mandato nel lastrico mezza cittadina, è scappato, incurante di tutto e tutti.
Quando Bud Sealy, lo sceriffo, gli si avvicina per arrestarlo quasi non crede alle sue orecchie. Quell’uomo, l’intera città, ce l’ha con lui per quei soldi che ormai neanche rammenta dove sono finiti? Non può sbatterlo in carcere, ormai il suo reato è caduto in prescrizione. Non può ma lo fa, per rendere giustizia alla città e alla sua gente ignobilmente truffata.
Abbiamo ancora la tendenza ad agitarci quando qualcuno ci fa un torto. E poi decide di sparire.
È passato un sacco di tempo da allora, disse Burdette…ormai è tutto finito in prescrizione.
Burdette è sempre stato un poco di buono, ma ad Holt, per i giovani della sua età era quasi una leggenda. I suoi successi nel football, l’ammirazione da parte della ragazza più bella della zona, lo mettevano su un piedistallo, che puzzava di marcio, ma sempre un piedistallo era.
Poi c’era stato il college, del quale non gli interessava nulla e da dove venne cacciato per furto; qualche anno di servizio militare e infine il ritorno a Holt dove gli venne affidato un compito di primo piano in un’azienda importante. Era quello il momento giusto per mettere la testa a posto. Aveva un lavoro, una bellissima ragazza che aspettava solo l’anello al dito, abbastanza amici e la fiducia dei suoi colleghi. Ma come tutti sappiamo dalle mele marce difficilmente viene fuori qualcosa di buono. E così il nostro protagonista, dopo un periodo di relativa calma, azzarda l’ennesimo colpo di testa. In trasferta per lavoro si dimentica del compito che gli viene affidato e si sposa con una ragazza appena conosciuta, spezzando il cuore della povera Wanda. Ma questo è solo l’inizio. Qualche anno dopo molla lei e i suoi figli per sparire per sempre con in tasca i soldi della cassa dell’azienda.
E ora eccolo di nuovo lì, tra quelle vie che ben conosce. Perché è tornato? Quali sono le sue intenzioni?
Approfondimenti
Come la maggior parte dei romanzi di Haruf che ho letto, anche questo ci riporta uno spaccato di vita quotidiana, senza veli o abbellimenti di qualunque genere. Quest’autore, a parer mio, ha davvero l’innata capacità di creare delle trame coinvolgenti partendo dai semplici fatti di tutti i giorni. Pare quasi che ci voglia dire che ognuno di noi ha una storia degna di essere raccontata se ci si imbatte nella la penna che sa dipingerla.
Osserviamo la figura di Jack per esempio. È il tipico bullo pieno di sé, uno dei tanti teppistelli che potrebbero fare capolino tra le pagine di cronaca dei giornali locali. E infatti, guarda caso, è proprio dalla voce di Pat Arbuckle, direttore dell’Holt Mercury, testata giornalista di Holt, che Haruf fa raccontare tutta la vicenda.
Pat è insieme narratore e attore del dramma che si vive nella città. In realtà è tutta la città parte attiva della storia narrata, con la quale sembra si voglia evidenziare, senza dirlo esplicitamente, il controsenso della giustizia che grazia chi non ancora ha scontato la pena.
La vita di molti è cambiata dopo la scomparsa di Jack. Il suo complice l’ha pagata cara, sua moglie ha perso quanto di più prezioso aveva, e lui?
Lui è libero di andare dove vuole, libero di riappropriarsi di vite che ha scaricato come rifiuti appena ha potuto senza minimamente mettersi dei problemi.
Devo dire che anche in questo caso l’autore è riuscito a presentarci delle tematiche degne di nota. Come in altri suoi libri che ho letto, sono rimasta colpita dalla sua coerenza, dalla capacità che ha di sondare l’animo umano e mostrarcelo esattamente così com’è, e in questo modo di valorizzarlo.
Come di solito accade nei suoi romanzi il finale ci lascia con tante domande sulla punta della lingua, con la curiosità di conoscere il dopo che però lui non scriverà mai. A quanto pare a Kent Haruf non piacciono i sequel: preferisce lasciare i lettori con la mente libera di vagare tra i tanti possibili poi. In compenso però ci mostra la vita dell’immaginaria cittadina di Holt da più angolature nei diversi volumi che ha dedicato a questa parte sperduta del Colorado e ai suoi abitanti.
Se volte dare uno sguardo ai suoi scritti permettetemi di consigliarvi quelli facenti parte delle Trilogia della Pianura, bellissimi e profondi come tutto ciò che la sua mente crea.
Aira Ria