
Autore: Serena Dandini
Pubblicato da Einaudi - Novembre 2020
Pagine: 248 - Genere: Biografico
Formato disponibile: Brossura, eBook
Collana: Stile libero big
ISBN: 9788806242824

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Lee Miller, personalità straordinaria del ‘900, modella, fotografa, reporter… Ripercorriamo dal ritrovamento casuale di una foto apparentemente normalissima, la strabiliante vita di questo personaggio atipico in riferimento all’epoca in cui ha vissuto, sfidando costantemente i propri limiti.

Ora più che mai capisco che non potrò essere felice costretta in una vita sedentaria, e che sarò sempre ossessionata dal desiderio di un altrove assolato.
Elizabeth Miller è una ragazzina di Poughkeepsie, e già in tenera età capisce che la provincia non fa per lei, si sente soffocare e convince i genitori a lasciarla andare a New York per inseguire i suoi sogni. Un “fortuito” incidente scampato, la fa finire tra le braccia di un passante, che si rivela essere Condé Nast uno degli uomini più influenti dell’editoria americana. Pochi mesi dopo, l’immagine di Elizabeth appare nella copertina di “Vogue America”, segnando la sua entrata trionfale nel mondo della moda, imponendosi nelle pagine di diverse riviste.
Sotto le luci del set l’immagine di Elizabeth Miller è un caleidoscopio di mille donne diverse, ma i suoi pensieri sono altrove, in un luogo dove nessuno ha il permesso di entrare.
La Miller non si accontenta di essere una semplice modella, vuole andare oltre, questa determinazione la porterà a Parigi e la farà incontrare in poco tempo, con l’uomo che può essere definito suo mentore e maestro, Man Rey, il quale diventerà anche suo compagno di vita per un lungo periodo. Lo spirito di Lee però è libero e impetuoso, dopo aver appreso tutto il possibile sul campo fotografico lascia ciò che per lei è diventato routine, trasferendosi al Cairo per sposarsi con un miliardario egiziano.
Anche questa scelta però, sembra non soddisfare appieno il suo essere, un breve viaggio a Parigi fa riaffiorare la sua naturale emancipazione e l’incontro con Roland Penrose segna un nuovo capitolo della sua vita. Siamo nel bel mezzo della Seconda guerra mondiale e Lee vuole dare il suo contributo in qualsiasi modo, con la solita determinazione che la contraddistingue riesce a raggiungere le prime linee del fronte diventando reporter e fotografa di guerra.
Questa esperienza toccherà profondamente la sua anima e la accompagnerà fino ai suoi ultimi giorni.
La ragazza più bella del mondo, che ha animato le notti newyorchesi e gli eventi artistici della Parigi surrealista, e ha pure vagabondato come una nomade nel deserto, ha cambiato ancora una volta pelle e ora indossa un completo verde militare, mocassini a tacco basso e una bustina poggiata sui capelli biondi. Non è mai stata così felice.
La copertina di La vasca del Führer incuriosisce e cattura subito l’attenzione, portando il lettore a leggerne la trama e a scoprire che in realtà il titolo e la foto in questione fanno semplicemente da spunto alla biografia di una donna straordinaria.
La foto reale risale alla liberazione del campo di concentramento di Dachau, Lee vede e vive l’orrore in prima persona, sente la puzza dei corpi ammassati al sole, si sporca di quel fango colmo di disperazione e paura, lo stesso con cui sporcherà il bagno personale di Hitler e che cercherà di lavarsi via immergendosi in quella vasca all’apparenza così ordinaria.
Penso che qualsiasi lettore, dopo un’introduzione così marcata, non veda l’ora di arrivare a leggere del fatidico momento della vasca e tutto ciò che lo riguarda. Personalmente sono rimasta un po’ delusa, dopo essere finalmente arrivata alla situazione che tanto aspettavo, il tutto viene liquidato frettolosamente ed in pochissime pagine.
Approfondimento
Gli elementi per rendere questo libro indimenticabile c’erano tutti, eppure a mio parere qualcosa ha reso a volte ostica la lettura. Forse mi aspettavo più una biografia romanzata, piuttosto di un racconto sulla base di una ricerca personale compiuta dalla Dandini, che a volte la rende un po’ troppo ingombrante all’interno della storia.
Nonostante tutto, la vita di Lee Miller mi ha completamente affascinata. Emotivamente complessa e incredibilmente coraggiosa, imprevedibile e folle. Incapace di arrendersi alla monogamia, è un amante sfuggente che segue solo il proprio capriccio, talmente affascinante che le sue relazioni portano alla possessione. Il suo distacco da Man Rey, per esempio, lo porta quasi al suicidio.
In ambito lavorativo la sua personalità è così “pesante” da riuscire a diventare corrispondente di guerra per Vogue. Sembra quasi un paradosso che una rivista di moda, possa aver trattato temi tanto delicati tra una collezione e l’altra, eppure ai tempi è stato un enorme punto di forza.
Il lavoro da reporter sarà però anche il suo declino, come spesso capita e viene descritto nel racconto, il richiamo del fronte attrae come una calamita e tornata alla sua normale vita, Lee cambia radicalmente, non si cura più del suo aspetto, è spesso di malumore, ha incubi ricorrenti eppure sembra che la guerra le manchi immensamente. Un disturbo da stress-post traumatico e la depressione, la colgono di sorpresa, non è capace di affrontare la vita ordinaria che il destino le sta proponendo.
La straordinarietà vissuta, alla fine, ha comunque chiesto un prezzo da pagare e sta solo alla protagonista decidere se ne è valsa la pena.
È difficile crescere e conquistare credibilità professionale se si è costrette a seguire le regole di un club per soli uomini.
Michela Pavanello