
Autore: Lionel Davidson
Pubblicato da Mondadori - Febbraio 2016
Pagine: 451 - Genere: Thriller
Formato disponibile: Copertina Rigida
Collana: Omnibus

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Johnny Porter è un indigeno canadese e un profondo conoscitore di dialetti di ogni parte del globo, in particolare di quelli siberiani. Johnny Porter è un agente dei servizi segreti americani. Ma soprattutto, Johnny Porter è un amico, uno su cui si può contare. E quando l’amico Rogaciov, uno scienziato in punto di morte, gli chiede di raggiungerlo in un laboratorio sperduto in Siberia, Johnny non può far altro che partire.

Oh, sì. Lui, Testa glabra, era Riccioli d’oro! Molto divertente.
L’arrivo di un messaggio del tutto inaspettato da parte dell’amico Rogaciov, recluso da anni in un laboratorio dell’Unione Sovietica nel quale conduce esperimenti di genetica, spinge l’agente Porter a lasciar perdere tutto e partire in incognito per la Siberia.
Porter sa che i servizi segreti sovietici faranno di tutto per toglierlo di mezzo prima che possa a giungere a destinazione, e sa bene che le sue abilità di linguista (è infatti in grado di parlare alla perfezione la maggior parte dei dialetti siberiani) e di imparare a memoria ogni dettaglio di mappe immense potrebbero fare la differenza tra il successo e il fallimento, tra la morte e la vita.
Così Porter intraprende la sua missione, contando solo su sé stesso e su qualche sporadico aiuto dei suoi contatti, fra i quali la fredda e affascinante dottoressa Komarova, deciso a raggiungere Rogaciov facendosi beffe del controspionaggio russo. Entra prepotentemente nella storia dello spionaggio l’episodio nel quale Porter riesce ad assemblare un bobik, una jeep dei ghiacci, avvitando ogni singolo pezzo e bullone completamente da solo, col quale tentare l’attraversamento della Siberia.
Riesce infine ad arrivare da Rogaciov in tempo per vedere l’amico spirare, e per contemplare gli strabilianti risultati di una vita dedicata alla ricerca scientifica, ma viene scoperto ed è costretto a tentare una delle fughe più entusiasmanti di tutta la storia della letteratura, dalla propaggine occidentale della Siberia sino al Canada passando per lo stretto di Bering. Riuscirà Porter a tornare a casa oppure cadrà vittima dei proiettili dei russi? L’unico modo per saperlo è leggere il libro!
Approfondimento
Le montagne ghiacciate di Kolyma è indubbiamente un testo sacro per chiunque voglia avvicinarsi al genere della spy-story, tanto per i lettori quanto per gli aspiranti scrittori, grazie all’impressionante realismo e alla dovizia di particolari, estremamente precisi ma mai ridondanti, con i quali Davidson riesce a dipingere ogni situazione.
La caratterizzazione dei personaggi è asettica, quasi chirurgica: pochi tratti, ma incredibilmente vividi. L’unico neo che un lettore troppo pignolo potrebbe riscontrare è, il fatto che gli eventi salienti inizino nella seconda metà del libro, mentre la prima è principalmente introduttiva, ma lo stile incalzante di Davidson riesce a mascherare bene la cosa, rendendo di fatto la lettura scorrevole e il testo avvincente.
Io son colui che vive
Tuttora vivo nel paese del nord
in acque scure
nel deserto ululante
Perché mai non mi rispondi?
Andrea Margutti