
Autore: Jean-Paul Sartre
Pubblicato da Il Saggiatore - Luglio 2020
Pagine: 192 - Genere: Autobiografico
Formato disponibile: Brossura, eBook
Collana: La cultura
ISBN: 9788842827399

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Cresciuto in una famiglia borghese che tra i suoi membri vantava intellettuali, professori e pastori luterani, figlio unico adorato e coccolato, molto presto Jean-Paul Sartre, nella grande biblioteca di casa, scoprì la letteratura. Ripercorrendo la sua infanzia e giocando con la memoria, Sartre ci parla delle prime letture, dei suoi quaderni di racconti, dei trionfi infantili e di quelli dell'adolescenza, facendoci ritrovare nella sua storia la storia di un'epoca.

Non ho mai razzolato per terra, non sono mai andato a caccia di nidi, non ho erborizzato né tirato sassi agli uccelli. Ma i libri sono stati i miei uccelli e i miei nidi, i miei animali domestici, la mia stalla e la mia campagna; la libreria era il mondo chiuso in uno specchio; di uno specchio aveva la profondità infinita, la varietà, l’imprevedibilità.
Com’è crescere in una famiglia borghese di inizio secolo, costellata di eccentrici intellettuali, musicisti, professori, pastori luterani? Com’è crescere senza padre, con una madre mite che sembra quasi una sorella, con una nonna eccentrica e originale e con un nonno così ingombrante da riempire tutta la tua esistenza? A queste domande risponde Sartre con Le parole, questa autobiografia mirabolante, dove ripercorre la sua infanzia, la sua vocazione, la sua scrittura e tutta la storia del Novecento; e lo fa attraverso le parole, essenza della sua crescita. E sono proprio le parole le grandi protagoniste di questo libro: parole lette, parole scritte, parole rimuginate, riflettute, spiegate, parole che danno senso e significato, parole che aiutano a crescere, che fanno male e che salvano.
Ripercorrendo la sua infanzia mirabolante, Sarte ci parla delle sue prime letture, della scoperta della parola scritta, dei suoi quaderni di racconti, dei suoi sentimenti infantili e dei turbamenti di adolescente; si mette a nudo davanti al lettore, fino a rendersi vulnerabile, scoprendo le ferite e le cicatrici di un cammino di crescita eccezionale. Difatti mentre i suoi amici vivevano una fanciullezza ordinaria, spesso fatta di avventure, giochi e spensieratezza, il Sartre bambino, che si sentiva già “sentinella della cultura”, viveva grandi e immense tragedie, avventure nella giungla, assistendo a grandi omicidi e amori memorabili e lo faceva leggendo, divorando vorace i volumi lucenti sulla libreria del nonno, e lo faceva come se tutto ciò che accadeva del libro succedesse sul serio; come se quelle parole scritte, vibranti e gorgoglianti diventassero realtà. La sua esistenza, sempre alla ricerca di ciò che appare superiore, di ciò che è irraggiungibile rende il mondo di Sartre diverso e impenetrabile e in questo mondo di parole stampate si sente superiore a tutti, quasi inarrivabile.
E dalla scoperta della lettura, Sarte scopre ed impara il potere salvifico della parola scritta, della scrittura in senso proprio che diventa scopo di vita ma anche strumento di conoscenza, di divulgazione del pensiero, ma anche come unico mezzo per sopravvivere nel tempo. Per Sartre la scrittura è l’unico mezzo per sconfiggere la morte, per sopravvivere agli esseri mortali e sa che il destino dello scrittore è infelice, ma concepisce la scrittura come l’unico martirio al quale sottoporsi perché alla fine egli sa che diventerà libro, anzi tutti i suoi libri e così vivrà in eterno, perché la parola scritta è il solo strumento per strappare l’effimero e dargli senso .
Le parole è il testamento di un grande autore, è il racconto di un’infanzia attraverso le parole delle maturità, è il Sarte bambino che volge lo sguardo verso l’adulto che è diventato per vedere se ha mantenuto fede all’impegno di vivere per le parole ed attraverso di esse, perché sa che esiste una dimensione universale che trascende l’uomo singolo e diventa parola e scrittura, unico modo per esistere autenticamente
Approfondimento
Sartre conosce il potere e il fascino delle parole, le usa a suo piacimento,le scompone e le ricompone, le addomestica e le rende pietre lanciate sull’ignoranza, pezzi di vetro affilati contro l’ipocrisia, strade maestre verso le conoscenza e verso la scoperta di se stessi; attraverso le parole, che diventano pezzi di vita, Sarte ci incanta e ci lascia attoniti davanti ad una vita così fuori dall’ordinario, intessuta di libri e parole.
Si scrive per i propri vicini o per Dio. Decisi di scrivere per Dio con la mira di salvare i miei vicini. Volevo dei beneficiati e non dei lettori.