
Autore: Fioly Bocca
Pubblicato da Giunti - Aprile 2016
Pagine: 176 - Genere: Narrativa Contemporanea
Formato disponibile: Copertina Rigida
Collana: A

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Lungo la via di un celebre pellegrinaggio, due donne percorrono le difficili tappe che le separano dalla meta, dai ricordi, dagli amori perduti e dal senso stesso del loro cammino di vita.

In un inaspettatamente nuvoloso mattino di giugno, Alma stringe i lacci degli scarponi che la accompagneranno lungo l’intenso cammino di Santiago de Compostela. Pronta a partire, senza cellulare ma con un diario di memorie e un libro di Coelho nello zaino, percepisce la sensazione perfetta di essere alle soglie di un nuovo inizio, di una seconda possibilità.
Sulle spalle, tuttavia, non porta solo l’essenziale per il cammino: sul suo cuore grava infatti il malinconico fardello di un amore apparentemente perduto, distante ma ancora vivo e palpitante sotto la facciata di un addio. Nella mente di Alma, occhi “neri come canne di fucile”, capelli scompigliati e una bocca morbida; un uomo che “somiglia alle cose che dice”, dalla grandezza di chi sa qual è il suo posto nel mondo.
Malinconica pellegrina in bilico tra speranza e accettazione, la donna ricerca nelle tappe del proprio percorso l’eco dei passi dell’uomo che ha amato, inconscia del fatto che proprio lui, a distanza di qualche giorno, segue il suo stesso itinerario. Tra le pieghe del destino si dipana quindi un articolato gioco di coincidenze mancate, di incontri sfiorati, sul filo dei pensieri di due anime legate che tuttavia, paradossalmente, non riescono a ritrovarsi.
All’interno di un delicato inseguimento costellato di simboliche convergenze Alma aprirà infine le braccia ad accogliere il senso profondo del suo cammino, catartica ricerca che non assolve il proprio scopo nella meta quanto nel suo stesso divenire, nel sudore e nella fatica, nella salita e nell’ammissione del dolore, fisico e morale. Ed è proprio attraverso il dolore che comprenderà nella sua nuova realtà lo splendido dono della solidarietà e dell’amicizia, incarnate nella figura di Frida, anima parimenti smarrita nella perdita di un amore strappato precocemente alla vita e concentrata nell’amaro compito di pronunciare un simbolico e, a differenza di Alma, irreversibile addio.
Tra le colline del Monferrato e gli azulejos di Lisbona, le strade innevate di Bologna e gli albergue lungo il Cammino, L’emozione in ogni passo è una commovente storia d’amore e di vita dove i luoghi si mescolano ai ricordi senza cesure, in una delicata esplorazione degli angoli della mente e del cuore di persone semplici e profondamente umane.
Nella dimensione temporale, discontinua eppure opportunamente lineare, le figure si muovono in maniera circolare, in un percorso infinito e diacronico in cui le anime sembrano sfiorarsi per poi lasciarsi andare: tutti compiono o hanno compiuto il medesimo cammino, ma il tempo sembra permettere incontri solo nel ricordo e nella speranza. Colpisce la delicata malinconia dei dialoghi e delle emozioni, sottilmente indagate nella complessa elaborazione del lutto e dell’abbandono, che nella sofferta ma pacata accettazione non accolgono la giustificazione quanto la speranza e la gioia di una serena rinascita.
Un racconto pieno di poesia, in armonia tra gli incroci del destino e la disarmante fragilità umana che, nella forza dell’arrivo, reale e metaforico, riconquista la propria strada nel mondo.
Approfondimento
Quando sono partita avevo come meta l’arrivo. Negli ultimi giorni non ho fatto che pensare a un buon motivo per partire un’altra volta. […] Credo di aver imparato che Dio ha messo se stesso nelle cose piccole. Credo di aver capito che la felicità è una sazietà del corpo e dell’anima. Per il primo bastava un poco di cibo al bisogno, e il riposo; per il secondo, gli amori che ti porti addosso, gli sguardi che incroci andando, un senso di appartenenza alla storia che per una volta non ascolti, ma vivi.
Il sentiero di Santiago non forgia le anime, ma sembra lasciar affiorare in loro la consapevolezza del limite, della tolleranza, del dialogo e, soprattutto, dello straordinario valore dell’umana imperfezione. Allo stesso modo, proprio perché umanamente fallibili, gli amori “imperfetti” non sembrano più così ingiusti, ma intimi e intensi nella misura in cui cercarsi, trovarsi, perdersi e completarsi costituiscono, in un certo senso, le tappe del virtuoso cammino di due figure affini.
Mettere in discussione se stessi e rifiutare le scorciatoie vuol dire infine rifiutare la superficialità di un sentimento irrisolto, assaporare la conquista di una liberazione, chiudere le ferite e toccare con mano ogni cicatrice che la strada dissestata, così come la vita, ha procurato al corpo e al cuore. Fioly Bocca indaga il senso dell’amore e del sacrificio in una scrittura toccante in precario equilibrio sul sottile crinale della metafora, dove la storia di Alma, dal nome proprio non casuale, diviene lo specchio di mille altre storie, comuni ma proprio per questo semplicemente straordinarie.
Irena Trevisan