Autore: Julien Green
Pubblicato da Guanda - Giugno 2021
Pagine: 288 - Genere: Narrativa
Formato disponibile: Brossura
Collana: Narratori della Fenice
ISBN: 9788823523098
ASIN: B0969SBZ4P
📗 Acquista scontato su ibs.it
📙 Amazon (spedizione gratuita)
📗 eBook su ibs.it
📙 Versione Kindle
📗 Trovalo usato
✪ Le recensioni dei lettori su Goodreads
Ogni persona desidera e aspira a qualcosa, tenta di possedere ciò per cui non riesce a dormire la notte, per cui il cuore sofferente tanto agogna. In questo magistrale intrico di passioni, l’essere umano si scontra con l’inesorabile forza del destino, che nulla vuole e tutto disfa.
Il pensiero che la felicità, la sua felicità era da qualche parte nel mondo e che egli non ne sapeva niente, lo faceva andare fuori di sé.
Cosa può esserci di più tranquillo e polveroso di una giornata passata a Lorges, piccola cittadina nel cuore della Francia, con le sue poche centinaia di abitanti conosciuti a memoria e il solo fischio di un treno solitario a rompere la monotona cantilena del fiume vicino? Certamente pochi altri luoghi possono permettersi di partecipare ad una competizione simile; eppure, è qui che resistono e scalpitano i non molto immaginifici personaggi che l’autore Julien Green intende porre come figura riflessa della natura umana. Anime tanto esasperate nei propri pensieri e azioni da apparirci quasi estranee a questo mondo, ma che conservano in realtà una concretezza in grado di spaventarci, una volta riconosciuta in ciascuna di esse una pur piccola parte di noi stessi.
Quella che potrebbe apparire come una semplice storia d’amore tra Paul Guéret e Angele si manifesta, sin dalle primissime pagine, come una tormentata espressione delle passioni dell’uomo. Un’irrefrenabile spinta interiore caratterizza ogni personaggio e alimenta senza pietà una trama di incomprensioni, gelosia ed ira. Al centro del romanzo non si troverà un’invincibile forza salvifica che a tutto può porre rimedio, ma quell’umanissima capacità di soffrire sempre di più, senza speranza, e di perpetrare nella disperazione e nell’ira fino all’annullamento di sé stessi.
Approfondimento
A regnare sul romanzo Leviatan è sicuramente la personale concezione di Julien Green sul destino: questa forza incontrastabile e sconosciuta di cui non è possibile conoscere intensità e direzione. Le sue macchinazioni raggiungono ogni piccola azione dei personaggi, facendo solo apparire ciò che succede come frutto delle scelte razionali di ciascuno, e tessendo invece una trama di avvenimenti che a null’altro può portare se non al punto più oscuro possibile. Ciò di cui (il destino) si serve all’interno della psiche dei personaggi è rappresentato dalle passioni: altra spinta inspiegabile, in grado di portare chiunque a commettere atti insperati ed insieme del tutto necessari e irrinunciabili.
Julien Green è stato in grado di dipingere, senza porvi il proprio giudizio, una schiera di personaggi terribilmente vivi, mossi da incontestabili motivazioni personali. Ognuno va per la propria strada, senza badare alla felicità o al bene altrui, e con ciò perdendosi in un individualismo solitario e sofferente, in cui regna un’incapacità sempre più elevata di alzare gli occhi sull’altro. La grandezza del libro Leviatan sta nella curiosità di sapere ciò che può accadere, oltre a constatare come tutto quanto sia, incredibilmente, così umano.
Strana parsimonia del tempo che distribuisce i nostri mali lungo i giorni e le ore e sembra somministrarli un po’ per volta per non ucciderci troppo presto.
Matteo Longoni