
Autore: Hellen Callaghan
Pubblicato da Corbaccio - Giugno 2016
Pagine: 358 - Genere: Thriller
Formato disponibile: Copertina Rigida
Collana: Top Thriller

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Ogni individuo possiede molti ricordi della sua vita, che continuano a influenzarlo, positivamente o negati-vamente, a distanza di tempo. Compie scelte e prende decisioni anche sulla base di ciò che si porta dietro dall’infanzia o dall’adolescenza. Scoprire che, in realtà, il passato che crede gli appartenga non è il suo dev’essere terrificante.

Margot Lewis fa l’insegnante a Cambridge presso l’istituto St. Hilda e inoltre tiene una rubrica, stile posta del cuore, sulla testata Examiner. Tale rubrica si chiama “Cara Amy” e Dear Amy è infatti il titolo originale del romanzo. La sua vita privata è il tasto dolente perché il marito Edward Lewis, nonostante il nome promettente, l’ha da poco lasciata per intrecciare una relazione con il suo capo e ha già provveduto a contattare gli avvocati per le pratiche di divorzio.
A distrarla da questi torvi pensieri giungono alla redazione dell’Examiner alcune lettere indirizzate a lei e contenenti una richiesta d’aiuto da parte di una certa Bethan Avery; la cosa inquietante è che questa ragazza risulta scomparsa più di dieci anni prima e data per assassinata, per quanto non sia mai stato ritrovato il corpo ma solo un indumento insanguinato. Queste lettere capitano inoltre poco dopo la sparizione di un’altra giovane, Katie, creduta da alcuni scappata di casa di propria volontà e da altri, Margot compresa, rapita. Che ci sia un collegamento tra i due fatti?
Margot si rivolge alla polizia, che appare scettica, ma viene poi contattata da Martin Forester, un criminologo che con la sua squadra decide di riprendere le indagini ritenendo che le lettere siano autentiche.
Inizia così un percorso che costringe Margot ad affrontare non solo i terribili eventi collegati alla scomparsa di ragazze innocenti, ma anche il suo passato, fatto di tossicodipendenza, soggiorni in istituti di carità e ricoveri in strutture psichiatriche.
Forse l’integrità è sopravvalutata. Siamo tutti persona diverse in momento diversi, ognuno è un misto id vari ego in competizione fra loro. I filosofi greci avevano ragione. Nessuno è mai veramente se stesso, siamo tutti un riflesso del nostro ideale platonico.
Non è facile relazionarsi agli altri con la paura che, non appena scoperte le nostre debolezze, ci allontanino ritenendoci troppo fragili e instabili. È triste essere attratti da una persona e non ritenersi alla sua altezza, temendo che ciò che potrebbe scoprire di noi la faccia scappare. L’indizio è un thriller psicologico avvincente che coinvolge non solo per l’intreccio degli eventi ma anche per quello dei pensieri.
Approfondimento
L’indizio è un romanzo che si legge tutto d’un fiato. È un thriller ma la componente prevalente è quella psicologica quindi anche chi non ama i thriller tradizionali potrebbe apprezzare questa storia.
La psichiatria è una branca della medicina affascinante e anche inquietante: per quanto gli studi e le ricerche siano numerosi, pochi passi avanti vengono fatti nella comprensione dei meccanismi della mente, soprattutto per quanto riguarda il modo in cui vengono gestite le emozioni, i ricordi, i comportamenti. Forse la parte che fa più paura in questo romanzo è proprio quella relativa alla sfera interiore.
Dal punto di vista degli eventi e della trama, il libro contiene elementi e risvolti inaspettati che personalmente mi hanno colpito durante la lettura; non essendo appassionata di gialli e noir, non sono neanche esperta di intrecci e in genere fatico a sviscerare la trama di un racconto e a scoprire in anticipo cose come chi possa essere il colpevole. Credo però che anche per un lettore di thriller più sgamato di me L’indizio sia una bella sfida.