
Autore: Glen Duncan
Pubblicato da Isbn - Marzo 2013
Pagine: 474 - Genere: Fantasy
Formato disponibile: Brossura, eBook
Collana: Superspecial
ISBN: 9788876384301
ASIN: B007T9X0LQ

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Jacob Marlowe ha appena scoperto di essere l'ultimo della sua specie. È braccato dai suoi nemici e tormentato da un tragico passato. Logorato da due secoli di lussuria e di assassinii, a cui è spinto ogni mese dalla Maledizione che lo ha colpito, ha deciso di consegnarsi alle autorità alla prossima luna piena. Gli ultimi trenta giorni prima che tutto finisca. Ma proprio mentre Jacob sta contando le ore che lo separano dalla propria fine, un brutale omicidio e un incontro tanto incredibile quanto inaspettato lo catapultano di nuovo all'inseguimento disperato della vita, "L'ultimo lupo mannaro" è il primo capitolo di una trilogia.

Non intelligente, no. Felicemente stupido. Stupidamente felice. La rivoluzione di Jake Marlowe era compiuta: l’asfissiante conoscenza di sé era diventata beata ignoranza. Tutte le certezze di prima erano in balia di qualsiasi dubbio. I circuiti dell’analisi distaccata di sé erano saltati. Da chissà dove era tornata l’immersione completa nel buon vecchio flusso cieco delle cose.
Leggendo L’ultimo lupo mannaro l’aspettativa è altissima, si spera di addentrarsi in un romanzo spettrale e gotico circondato da mistero, suspence e paura, invece si resta delusi.
Sì, perché il racconto è di tutt’altro genere, il contenuto principale è rappresentato dal monologo di Jacob conosciuto come Jack con sé stesso e il senso di colpa divenuto dopo decenni insostenibile.
Non prendi solo il corpo. Prendi tutta la vita. Togli la vita. E te la porti dentro. Il nutrimento più profondo. Simile all’amore. Vedrai. Lo spazio tra di voi si gonfia di un potenziale insostenibile. I seni piccoli come mele e la gola con la pelle trasparente che copriva la giugulare pulsante erano già tra le mie mani, tra i denti, tesi e turgidi, pronti per essere strappati. Rimasi fuori. Vidi come sarebbe andata. Solo mio fratello che stringeva le redini a trattenermi.
La Maledizione, la licantropia e ritrovarsi a ogni luna piena come un mostro famelico attirato dal sangue e dalla carne umana sono asfissianti e Jacob vuole solo morire e farsi catturare, al contrario i suoi sostenitori del WOCOP e Delon voglio che egli resti in vita per poter sconfiggere i vampiri. La narrazione mischia vivacemente realtà con fantascienza risultando comica; le scene di violenza e sesso sono raccapriccianti e descritte con veemenza, l’amore è sotteso e pallido, come può un uomo innamorato anche se trasformato in Lupo divorare l’amata moglie pensando di portarsela dietro per sempre? Si legge voracemente perché nonostante la trama sia sconclusionata e porti ad un epilogo degno di seguito la scrittura è a dir poco eccezionale, la capacità di Duncan di descrivere sensazioni, sentimenti e i momenti che seguono alle trasformazioni è pittoresca e carica di pathos, è come se sentissimo gli odori e i sapori che conquistano il Lupo alla sperimentazione di nuove vittime. Viviamo con Jacob e soffriamo con Jake, la crudeltà intreccia le storie dei protagonisti ed è terribilmente insensibile alla comprensione umana, Jake è il Superuomo colui che non lascia alcun seguito, distruttivo e apocalittico.
Lettore, lo mangiai. Dopo tre ore circa che avevo deciso di non farlo. Mi abbuffai, sconsolato, e per tutto il tempo che durò il banchetto solitario il ritornello della Mariana di Tennyson mi risuonava negli spazi bollenti della testa: «Mesta è la vita!» ella diceva. «Dal giorno Che l’amor mio n’andò senza ritorno, Solo, fra tanto strazio, mi conforta Solo il pensiero che a breve io sarò morta.» Mi conforta il pensiero… Ma qui c’era la carne, i miei denti stregati dalla sua squisitezza impotente e dalla calda sorgente di sangue aspro: bucare la pelle e affondare dentro alla polpa, quel momento che non stanca mai ma finisce prima di essere sufficiente.
Ma è proprio sul finire quando la stanchezza del Lupo non ha alcuna cura che la vita diventa a lui improvvisamente cara, entra in scena Talulla e qui saranno reali dolori psicofisici ed emotivi per Jacob.
Il Cacciatore con il proiettile d’argento, l’inseguimento dei vampiri, le ricerche chimiche per l’antidoto al virus maledetto sono solo un insieme colorito volto ad arricchire la lunga esposizione personale del Lupo.
Aspetteranno la prossima luna piena, avevo detto, e come attraverso l’ammiccamento di un Terzo Occhio avevamo visto che niente, niente avrebbe retto il confronto con… Poi era svanito.
Non voglio che tu te ne vada, disse lei. Non voglio andarmene.
Approfondimento
Duncan con la fine ci promette un seguito, questo anticipo ormai non è più sufficiente, la curiosità si è fatta persona e vorrebbe svelare la reincarnazione del Lupo nel figlio di Talulla, ma per oggi non abbiamo altri volumi da leggere. La metamorfosi umana e psicologica del Lupo è attenta e come ne L’intervista con il vampiro ci si sente trascinati nella lussuria e nel peccato e nel rimorso di un passato tragico, arcaico e soprattutto mai voluto.
La lotta infinita tra le perversioni sessuali di un animale e la tenerezza umana enfatizza il desiderio del Lupo di abbandonarsi alla morte, l’incapacità di poter condurre un’esistenza normale è opprimente e dilania la lettura già dal primo capitolo. Un romanzo che anziché terrorizzare il lettore lo rende disperato e lo avvicina alla pietà umana, evidenziando quanto tormento possa coesistere in una personalità duplice, dove la bestia convive con l’uomo.
Nausicaa Baldasso