
Autore: Abir Mukherjee
Pubblicato da SEM - Settembre 2018
Pagine: 352 - Genere: Giallo storico
Formato disponibile: eBook, Rilegato

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Ci troviamo a Calcutta, nel 1919 quando Sam Wyndham, giovane veterano britannico con un passato doloroso fa il suo arrivo per iniziare una nuova vita. Si unisce alla polizia e si ritrova a dover investigare sulla morte di un alto funzionario britannico. Un cadavere con la gola tagliata, un occhio strappato e uno strano biglietto nella bocca. La stabilità dell'impero è a rischio e il capitano Wyndham si trova coinvolto non solo in un’indagine impegnativa, che lo porta dai salotti dei ricchi imprenditori alle fumerie d’oppio dei quartieri malfamati, ma anche nelle lotte intestine dei suoi compatrioti. Deve risolvere il caso in fretta, ma qualcuno fa di tutto per impedirglielo.

A un primo sguardo, Calcutta poteva sembrare un’antica metropoli. In realtà era più giovane di New York , di Boston, o di altre città americane. Ma a differenza di queste, non era nata dal desiderio di un nuovo inizio in un nuovo mondo. […] proclamavamo ai quattro venti che Calcutta era una città inglese. Bastava trascorrervi cinque minuti per capire che non era così. Tuttavia, non era nemmeno una città indiana. La verità era che Calcutta era unica
Sono le prime impressioni del giovane inglese Sam Wyndham arrivato da Londra nella grande città di Calcutta. Lui è protagonista e narratore di L’uomo di Calcutta. Dopo aver combattuto la prima guerra mondiale presta servizio nella polizia londinese; ormai senza più motivi per rimanere in patria, dopo la morte della moglie, l’unica cosa logica per poter continuare a vivere è cambiare totalmente la sua vita. Arriva a Calcutta senza grandi aspettative, con un gran caldo insopportabile per l’umidità, ma con uno spirito di conoscenza verso la verità in un paese complesso e contraddittorio.
È il 1919, il Bengala è sotto l’impero coloniale britannico e gli organi governativi e di sicurezza sono coordinati da inglesi, ma in questo periodo non sono rari episodi di rivolta e di sommosse popolari.
L’uomo di Calcutta inizia con il ritrovamento di un cadavere in una zona povera della città di Calcutta, di fronte a un bordello. Sam è un ispettore di polizia e ad aiutarlo in questa indagine c’è un nativo chiamato Banerjee, o meglio Surrender-not altrimenti il suo nome indiano sarebbe impronunciabile dagli inglesi.
L’uomo di Calcutta inizialmente è un giallo in pieno stile dove le vicende sociali e culturali rimangono sullo sfondo: un ricco uomo d’affari inglese è stato ucciso e non ci sono testimoni, l’indagine è difficile e ci sono varie piste da seguire, tra queste quella dei sovversivi. Alla metà del romanzo subentrano moventi di natura politica, i personaggi coinvolti che conoscevano la vittima riescono a dare un’idea della predominanza inglese nel paese e del loro potere.
Lo stile narrativo di Abir Mukherjee si adatta bene alle vicende, l’io narrante riesce a incuriosire e a leggere con piacere: spesso ci sono frasi ironiche e il protagonista si racconta ed esprime i suoi dubbi sul caso come se parlasse a un suo collaboratore. I dialoghi sono ben fatti e riescono a dare nuovi punti di vista e risvolti narrativi inaspettati alla vicenda, soprattutto nella parte degli interrogatori. Non mancano le parti di azione e avventura, a volte un po’ troppo rocambolesche e l’eroe in questione sembra cavarsela anche con un braccio rotto o dopo aver fumato oppio, sì questo è il grande difetto di Sam Wyndham.
Non è un libro giallo semplice da leggere perché c’è da capire non solo la trama del giallo, ma anche il contesto storico- culturale che si dipana di fronte a noi così come appare al protagonista che lo scopre insieme a noi. Il personaggio di Wyndham riesce a catturare dall’inizio e la trama fino alla fine lascia con il dubbio che il colpevole sia già stato trovato, mentre gli ultimi due capitoli ribaltano le carte e danno luce diversa all’intera vicenda. Sia la città che il periodo storico riescono a dare il giusto mix di intrigo e mistero.
Approfondimento
L’autore non è cresciuto in india, ha studiato giurisprudenza e vive in Scozia dove conduce una vita molto meno avventurosa del suo personaggio, ma nello stesso ambito della giustizia, è un avvocato. Le sue origini però sono in India e il colonialismo inglese in Oriente lo ha spinto a scoprire cose nuove su cento anni fa, di cui sapeva poco o nulla. Nella figura di Sam Wyndham rispecchia dei valori a lui cari che riescono a far capire bene le differenze culturali tra due mondi, le contraddizioni che ancora oggi sono rimaste intatte in India e che derivano anche da quel periodo colonialista molto complicato.
L’uomo di Calcutta ha ricevuto suscitato grande entusiasmo da parte del pubblico e altri due libri saranno pubblicati con lo stesso protagonista da SEM editore.
Gloria Rubino
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