
Autore: Samantha Harvey
Pubblicato da NN Editore - Febbraio 2025
Pagine: 176 - Genere: Narrativa, Narrativa Contemporanea
Formato disponibile: Brossura, eBook
Collana: La stagione
ISBN: 9791255750659
ASIN: B0DWN81BX1

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La Terra è la risposta a tutte le domande. La Terra è il volto di un innamorato felice; la guardano dormire e svegliarsi e si perdono nelle sue abitudini. La Terra è una madre che aspetta il ritorno dei suoi figli, pieni di storie, di estasi, di nostalgia.

Scattate più fotografie che potete, dicono all’equipaggio, e loro eseguono, con i lunghi obiettivi contro il vetro, gli otturatori che scattano. Prima vedono solo il versante orientale della tempesta, poi ecco che a dritta si avvolge sull’orizzonte terrestre in matasse di fili grigi. Vedono in dettaglio ciò che nessuno sulla Terra può vedere: come le nuvole si stanno disponendo in senso antiorario, in una rapida marcia tumultuosa. La luce del Sole rimbalza sulla volta lattiginosa delle nuvole e la Terra assume l’inquietante bagliore perlaceo di un occhio con la cataratta. Sembra fissarli con uno sguardo instabile.
Orbital potrebbe sembrare un romanzo senza trama, in realtà la quotidianità delle esistenze dei sei astronauti ne è la sua più grande espressione. Viviamo con loro le piccole trasformazioni della Terra, ma anche le loro che diventano giorno dopo giorno persone diverse, non solo nel fisico che rischia rigonfiamenti, debolezza e maggiori probabilità di ammalarsi, ma anche nella mente. L’amore profondo per la conoscenza gli ha spinti a intraprendere mesi e mesi di sopravvivenza su una Stazione Spaziale Internazionale, ma quando le giornate si mischiano di ricordi tutto diventa complicato; pensano alle loro famiglie, ai problemi lasciati a casa, ai genitori in cattiva salute, ai figli senza un padre o una madre accanto, alle primavere colorate, all’aria, alla pioggia… Insostenibile e al contempo agognato è il loro turbolento viaggio, espressione di una vita di studio e sacrificio, ma anche di un amore spassionato per la Terra che attrae ed allontana.
Vogliono capire se la luminosità della superficie sta diminuendo perché il particolato dell’inquinamento riflette la luce del Sole nello spazio, o aumentando perché lo scioglimento della calotta glaciale e la rarefazione delle nubi alte fanno sì che la Terra assorba più luce solare. Oppure entrambe le cose insieme, e con quali effetti? È il complesso sistema di scambi energetici che determina la temperatura del pianeta.
Le orbite scandiscono ragionevolmente infinite ore, nelle quali i sei protagonisti, chi più, chi meno, si preparano al ritorno a casa, chi studia e approfondisce, chi fa ore di corsa, chi guarda fuori nello spazio e chi riflette su cosa troverà al suo rientro. Sembrano vite spezzate, ma non lo sono. Si resta dunque sospesi nel pensiero di quanto sia assurdo e incredibile il tempo, di come corra senza rivalsa lasciando dietro di sé solo poche possibilità, per le quali non è semplice raggiungere quello che si vorrebbe.
Le sembra strana, questa cosa. Tutti i tuoi sogni di avventura, libertà e scoperta culminano nell’aspirazione a diventare un’astronauta, e poi arrivi quassù e sei intrappolata, e passi le tue giornate a impacchettare e spacchettare cose, e ad armeggiare con germogli di piselli e radici di cotone in un laboratorio, e non vai da nessuna parte, giri e rigiri in tondo con gli stessi vecchi pensieri che girano in tondo insieme a te.
Orbital lascia inermi difronte alla potenza indiscussa dell’infinito e della fragilità umana, celebra con prepotenza la grandiosità della Terra, ma anche la forza delle relazioni umane, che sospese perché in assenza temporanea dei solidi legami sociali rafforzano strutture semipermanenti con individui che conoscono poco, ma che condividono medesime situazioni, primitive e spurie, prive di schemi culturali predefiniti.
Tutto, ma proprio tutto, cambia e passa. È a questo che pensa Shaun e mentre infila la cartolina nella tasca alla parete, gli viene un po’ da ridere di fronte alla domanda dell’articolo. Come si può scrivere il futuro dell’umanità? Non stiamo scrivendo niente, è il futuro che ci scrive. Siamo foglie al vento. Pensiamo di essere il vento, ma di fatto siamo solo foglie. E guarda caso, tutto quello che facciamo come esseri umani non fa che confermare che siamo animali. Non siamo forse una specie così insicura da specchiarci di continuo per cercare di capire cosa ci rende diversi?
Non esiste un finale a questo racconto restiamo aggrappati ad una illusione come se né gli astronauti né il lettore riescano ad individuare un senso se non osservando il mondo attraverso lo sguardo silenzioso della propria intimità; Orbital è uno struggente percorso tra le gravità poetiche dell’essere umano.
Approfondimento
Esistiamo in un’effimera fioritura di vita e sapere, fugace come uno schiocco di dita, e poi basta. Un’esplosione estiva, più bomba che germoglio. I tempi fecondi si muovono in fretta.
Orbital è una crudele impronta sulla sensazione della perdita, sulla sfuggente e camaleontica identità e sul mosaico delle interconnessioni.
Una scrittura pulita nasconde frammenti enigmatici di esperienze che nella loro semplicità non hanno niente, ma molto da dire, sfidando a guardare con speranza, ma anche rassegnazione l’orizzonte e la pochezza della vita terrena, una coraggiosa parabola tra l’uomo, il Divino e la Fede.
Una lettura che più che piacevole è liberatoria, coerente alla volontà dell’uomo di separarsi dalle responsabilità terrene.
Nausicaa Baldasso