
Autore: Nicolas Barreau
Pubblicato da Feltrinelli - Settembre 2015
Pagine: 264 - Formato disponibile: Brossura
Collana: I narratori

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Rosalie è una sognatrice con un grande talento per le illustrazioni. È proprietaria di una piccola cartoleria ed è fissata con i rituali. Quando Max Marchais, famoso scrittore di libri per bambini, le chiede di illustrare il suo nuovo romanzo, “La tigre azzurra”, tutto in quella routine cambia. Per la ragazza è un sogno fino a quando l’americano Robert non arriva a Parigi e dopo aver letto il libro sostiene che la storia sia sua.

Togli pure il punto interrogativo, Parigi è sempre una buona idea.
Devo fare una confessione; qualunque libro di Nicolas Barreau mi fosse capitato, il mio voto sarebbe sempre stato cinque perché per me Nicolas Barreau è sempre una buona idea! Ma andiamo con ordine.
Rosalie Laurent è la sognatrice/illustratrice/fissata con i rituali proprietaria della cartoleria Luna Luna. Specializzata in bigliettini personalizzati per tutte le occasioni, Rosalie è soddisfatta della sua vita.
Ha dei clienti fissi, un fidanzato, che è il suo esatto opposto ma che le vuole bene, e il suo cane William Morris. Questo basta a farle scordare che sua madre non è affatto contenta di ciò che fa o di come vive.
Un giorno, quella routine che a Rosalie è tanto cara, viene sconvolta dall’arrivo di Max Marchais, famoso autore francese di libri per bambini che decide, sotto pressione da parte del suo editore, di scrivere un ultimo libro: La tigre azzurra. Marchais chiede a Rosalie di illustrarlo e quando il grande successo arriva, arriva anche l’inaspettato.
Robert Sherman, avvocato/professore americano con la passione per Shakespeare che ama l’insegnamento più di quanto ami la legge, durante un viaggio di lavoro a Parigi scopre casualmente il libro e dopo averlo letto sostiene con fervore che quella storia appartiene a lui e non a Marchais.
Cominciano così una serie di strabilianti coincidenze e un intreccio di misteri che vedono coinvolta Rosalie in prima persona e che cambieranno la sua vita.
Parigi è sempre una buona idea è un libro bellissimo. Romantico, scritto bene, coinvolgente, frizzante. Io di Barreau ho letto tutto e anche se Con te fino alla fine del mondo, per me rimane imbattibile, questa storia si merita un bel secondo posto nella mia personale classifica.
Molti forse storceranno il naso sostenendo che in fondo è sempre la solita storia infarcita dell’atmosfera parigina e romantica che rende tutto piacevole. A chi lo pensa dico che in parte è vero, ma che nonostante la trama non sia originalissima (soprattutto chi di Barreau ha letto tutti i libri noterà che alcune situazioni tendono a ripetersi), il libro è bello e fa quello che un libro di questo genere dovrebbe fare; intrattenere e far sognare con leggerezza, con uno stile semplice che arriva dritto al punto e con un linguaggio diretto e per nulla altisonante.
Trovo meravigliosa l’idea di lasciare alcune espressioni in francese, dà al libro quello sprint in più che forse si perderebbe se proprio tutto fosse tradotto.
Come avrete capito è un libro che consiglio a tutti: sotto l’ombrellone, sul divano accompagnato da una cioccolata calda o al calduccio nel letto dopo una pesante giornata di lavoro.
Approfondimento
Ed eccoci al mio solito connubio tra tv/cinema e lettura.
Ah… Quanto mi piace questo momento. Ci sono tanti personaggi secondari che meriterebbero una menzione; il proprietario dell’edificio in cui è situata Luna Luna, la governante di Marchais, la fidanzata antipatica e rossa di Robert Sherman…, ma mi limiterò ai tre protagonisti principali e per Max Marchais cadrò nel banale perché io a interpretarlo in tv o al cinema ci vedo solo ed esclusivamente il grande (forse ora caduto) Gerard Depardieu.
Dite ciò che volete ma se a me dicono “attore francese” il buon vecchio Depardieu è il primo nome che mi viene in mente.
Rosalie Laurent. Sarà che io ho amato Il favoloso mondo di Amélie ma Audrey Tautou sarebbe perfetta per interpretare lei, con la sua treccia e i suoi vestitini.
E infine Robert Sherman, un americano a Parigi (oggi è giorno di omaggi ai classici di cinema e tv). Per lui direi senza dubbio Benedict Cumberbatch che magari, risolverebbe velocemente il caso de La tigre azzurra… chi l’ha capita?