
Autore: Vera Gheno
Pubblicato da Longanesi - Aprile 2020
Pagine: 108 - Genere: Non fiction
Formato disponibile: eBook
ISBN: 9788830456266

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Come potremmo descrivere questo periodo di isolamento? Basterebbero davvero dei concetti per rendere l’idea? Un libro che si legge tutto d’un fiato, immagini reali della situazione sociale che stiamo vivendo sulla nostra pelle. Le paure, le ansie, l’incertezza del futuro descritti attraverso l’analisi di parole legate alla pandemia.

Le misure di isolamento imposte alla popolazione per fronteggiare la pandemia da nuovo coronavirus hanno stravolto le vite di tutti, nessuno escluso.
Vera Gheno è una sociolinguista specializzata in comunicazione digitale. Durante il periodo di isolamento ha riflettuto su come raccontare la situazione sociale e familiare chiedendo ai suoi amici di elencare le prime tre parole che venivano in mente pensando al periodo. Il risultato è un insieme ben costruito di concetti che raggruppati in ordine alfabetico danno l’idea dei sentimenti, degli stati d’animo e delle sensazioni vissute, oltre a termini legate ai media (filone delle parole che ha chiamato Panmedìa).
Sono presenti anche parole che sono emerse in questi tempi e che delineano il periodo (o lo spirito). Questo filone è stato denominato Zeitgeist. Per ogni lettera dell’alfabeto le parole vengono raggruppate in una nuvola all’inizio di ogni capitolo, vengono analizzate le prime due o tre parole del gruppo che spiccano tra le altre o che descrivono meglio la situazione. Ad esempio: nel capitolo dedicato alla lettera D, troviamo DISTANZA, DECRETO, DISTOPIA, DIRETTA, DOMANI, DISINFETTANTE, DEPRESSIONE, DECESSI, DISPERAZIONE, DOLORE, DIDATTICA A DISTANZA (da considerare assolutamente!), DISAGIO, DESIDERIO, DETERMINAZIONE (e altre). Le parole che spiccano, ovviamente, sono DISTANZA, DISINFETANTE, DECRETO che meglio rappresentano l’emergenza sanitaria.
Approfondimento
Ogni parola viene analizzata con taglio leggero, scorrevole, con riferimenti e richiami sociologici, filosofici e persino musicali creando un discorso unitario, compatto. Seppur a tratti ansiogeno per le tematiche che tratta, si avverte una sorta di empatia, di conforto, di incoraggiamento, con sprazzi di scene quotidiane ben collegate e inserite nel discorso di analisi delle parole. Si concentra tutta l’umanità (parola analizzata alla lettera U), in un inaspettato album di “polaroid” mai stato creato in precedenza. Il racconto di un tempo sospeso dalla voce di una sociolinguista molto pop che vuole raccontare in maniera alternativa una parte di storia contemporanea che non verrà mai dimenticata. Gheno si aspettava di ricevere parole legate ai giornali, alle tante notizie sui social. Invece si è rivelata una storia completamente diversa, fotografie dell’animo umano che descrivono ciò che sentiamo, un racconto del nostro quotidiano intrappolato tra le mura casalinghe.
Un libro che consiglio vivamente per comprendere davvero la pandemia.
Parole contro la paura fa parte di una collana digitale, Clouds Longanesi, creata durante il periodo dell’emergenza sanitaria per venire incontro a diverse esigenze del lettore, una sorta di formazione che tratta diversi temi (tra i quali, quello educativo).
E che cosa pensano, cosa provano, come si raccontano e come raccontano l’emergenza le persone oggi, intrappolate in questa situazione che molti non esitano a definire distopica?
Elisabetta Stega