
Autore: Susanna Clarke
Pubblicato da Fazi - Febbraio 2021
Pagine: 300 - Genere: Fantasy, Young Adult
Formato disponibile: Brossura, eBook
Collana: Lain ya
ISBN: 9788893258678

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Piranesi vive nella Casa e ogni martedì e ogni venerdì incontra l’Altro per discutere della Casa e di chi o cosa siano loro due. Ma un giorno Piranesi trova un messaggio che viene dall’esterno: sarà qualcuno che è entrato? L’Altro cerca di dissuaderlo dal conoscere l’intruso, ma Piranesi sente che è la cosa giusta da fare… perché il vero pericolo è la Casa stessa.

La Bellezza della Casa è incommensurabile; la sua Gentilezza, infinita.
La Casa è il Mondo, oltre nulla esiste. Nella Casa ci sono i Saloni Inferiori, dove le maree scuotono le pareti e danno pesce e alghe, e i Saloni Superiori, con le nuvole e i frequenti temporali. Nella fascia intermedia, nei Saloni di Mezzo, vivono il protagonista Piranesi, che si descrive come un uomo intorno ai trent’anni, alto e slanciato, e l’Altro, un uomo di mezza età elegante e saggio. I due si incontrano il martedì e il venerdì per riassumere le vicendevoli scoperte: esplorative quelle del primo, che passa le giornate a osservare ogni Salone, ogni statua e ogni minimo cambiamento, psicologiche e filosofiche quelle del secondo, che sin dall’inizio percepiamo come superiore a Piranesi e vagamente pericoloso. Piranesi, pur inquietante nella sua premura, si impegna a visitare anche sedici scheletri che ha trovato nella Casa, di cui due portano nomi semplici e dal significato chiaro: l’Uomo Scatola-di-Biscotti e l’Infante ripiegato.
Il romanzo Piranesi è inizialmente scritto come il diario che Piranesi tiene della sua vita nella Casa, con ordine eppure con punti di riferimento non convenzionali, come indicare le date con gli avvenimenti che sono accaduti, dal momento che non può avere la percezione dello trascorrere del tempo. Numeri e nomi non esistono, così come esiste solo Piranesi in questo mondo labirintico e misterioso che il lettore può avvertire come claustrofobico nella sua possibile immensità. Nei, fatti, né Piranesi né noi conosciamo l’effettiva grandezza della Casa.
Perché il romanzo verte sul punto di vista di Piranesi, è lui il narratore poco consapevole e anche l’autore certosino nella sua totale inconsapevolezza di ciò che effettivamente accade intorno a lui. Quando infatti il registro del romanzo cambia totalmente, il lettore comprende di essere stato in trappola come e con Piranesi (ma sarà questo il suo vero nome? Avrà un nome?) e di essere stato ingannato dallo straordinario talento dell’autrice Susanna Clarke, che aveva così ben giocato con il fantasy in Jonathan Strange & il Signor Norrell, la quale mette in campo un gioco crudele all’interno della psicanalisi prendendo spunto da chi è disposto a credere ciecamente nell’Altro. E l’Altro può essere una guida spirituale o un mentore, ma anche un leader carismatico nella sua follia come Charles Manson.
Piranesi è un capolavoro che va oltre il genere a cui sembra non appartenere, poliedrico e spaventoso; e la fine, nella sua banalità, lo rende ancora di più un incubo da cui non si può e non si vuole uscire.
Approfondimento
Il personaggio di Piranesi trae il suo nome dall’architetto e incisore veneziano Giovanni Battista Piranesi, vissuto nel XVIII secolo.
In questi ultimi anni, la casa è diventata molto più di un’ambientazione, anche in media diversi: basti pensare a Hill House nel romanzo L’incubo di Hill House di Shirley Jackson e alla serie che ne è stata tratta, The Haunting of Hill House, ma anche alla casa stregata di Ash Tree Lane in Casa di Foglie di Mark Z. Danielewski. In entrambi i casi, la casa diventa uno spazio da incubo che possiede una personalità propria capace di guidare i personaggi umani verso i più oscuri meandri della propria mente. Sarà forse la costrizione fra le mura domestiche dovuta alla pandemia ad aver acceso un nuovo interesse per uno spazio che altrimenti è considerato sicuro?
Laura Pegorini